giovedì 28 febbraio 2013

Carciofi ricchi (ripieni, gratinati e filanti)


Buongiorno! 
Come state?
Io sono qui che cerco ancora di svegliarmi sorseggiando il mio caffè!
Vado un po' a rilento...e ti pareva!
Oggi ho deciso che non cucinerò niente, se non un piatto velocissimo di spaghetti, perchè qui si sono aperte ufficialmente le pulizie di Pasqua: ieri ho tirato fuori tutti (e quando dico tutti è tutti!) i servizi di piatti, bicchieri, posate, chincaglierie varie....dai mobili dove li tengo riposti. 
Ho lavato tutto, asciugato, lucidato....ho rivestito l'interno della credenza con la carta nuova....
Non ho ancora deciso a cosa mi dedicherò oggi, ma in casa c'è sempre soltanto l'imbarazzo della scelta! 

Poco fa ho affermato che non mi sarei dedicata alla cucina, ma devo già smentirmi: mi sono ricordata che domenica al mercato ho comprato una bella cassettina di arance bionde per la marmellata e non sono ancora riuscita a farla!
Quindi ecco cosa farò oggi: marmellata e pulizie varie!

Intanto vi lascio una ricettina buona buona per preparare i carciofi: io li cucino spesso e ogni volta mi reinvento una ricetta!
Ieri li ho fatti come vado a raccontarvi.


Per 2 persone ho preso 2 carciofi romani, li ho privati delle foglie esterne più dure, ho tagliato i gambi e privati della pelle esterna. Ho tenuto il tutto per qualche minuto in acqua acidulata con succo di limone. Nel frattempo ho preparato il ripieno: ho macinato 50 g di mollica di pane raffermo con 1 spicchietto d'aglio e 1 ciuffetto di prezzemolo. Ho aggiunto 1 cucchiaino da tè di capperi sott'aceto sciacquati e spezzettati, sale e pepe, "abbondante" olio d'oliva.
Ho risciacquato i carciofi e fatti ben sgocciolare. Nella parte più interna di ognuno ho inserito dei cubetti di caciotta di mucca e poi ho completato la farcitura col pane condito.
Ho messo i carciofi in una casseruola di coccio (o comunque un tegame che possa andare anche in forno) con olio e un dito d'acqua. Ho salato e pepato ancora e ho fatto cuocere i carciofi a fuoco lento.
Una volta cotti ho trasferito il tegame nel forno già caldo con funzione grill e li ho fatti gratinare.

Preparateli anche voi perchè sono buonissimi!

Nel frattempo il sole ha fatto capolino da dietro le nuvole: è proprio il caso di iniziare la giornata!

A presto!

mercoledì 27 febbraio 2013

Biscotti al cocco, senza burro e con lo yogurt


Era da un po' che non preparavo dei biscotti!
Complice un sacchetto di cocco da terminare, la settimana scorsa ho sfornato questi biscottini!
Sono buoni e anche leggeri, perchè il caso ha voluto che avessi in frigo anche uno yogurt al cocco e ho pensato di utilizzarlo in sostituzione del burro!
Risultano abbastanza morbidi, ma con la classica consistenza briciolosa che conferisce il cocco grattugiato.  
Adatti ad essere farciti!
...Buonissimi con la Nutella! Ma anche con la marmellata di fragole o lamponi!

Buona giornata a tutti!


Biscotti al cocco

Ingredienti
150 g di farina 00
100 g di farina di cocco
125 g di zucchero semolato
1 uovo + 1 tuorlo
100 g di yogurt al cocco
2 cucchiai di olio di semi di mais
1pizzico di lievito per dolci
qualche cucchiaio di latte (solo se serve)

Procedimento
Mescoliamo le due farine e le disponiamo a fontana con il lievito. Al centro raccogliamo  le uova, lo zucchero, lo yogurt, l'olio e iniziamo ad impastare. Formiamo una palla, la avvolgiamo con della pellicola e la riponiamo in frigo per una mezz'ora.
Trascorso il tempo riprendiamo l'impasto, lo stendiamo col matterello e con una formina ricaviamo i biscotti. Li disponiamo su una teglia coperta di carta forno e li passiamo in forno già valdo a 200° per circa 15 minuti.

Note
Se vi piacciono i dolcetti al cocco vi ricordo anche quest'altra ricetta!


lunedì 25 febbraio 2013

Calzoni al forno con provolone e mortadella


Un'altra domenica di freddo e vento! 
Meno male che marzo è ormai alle porte! ...che sarà pure pazzo, però ci introduce alla Primavera...speriamo! 
Non se ne può più!!!
E' proprio in questo periodo che a me personalmente viene (o verrebbe, per meglio dire!) voglia di partire, viaggiare!
E con la fantasia sono già in Cornovaglia!

I viaggi che piacciono a me sono quelli che coniugano le bellezze naturali con l'arte e la storia!
Per quanto a volte fisicamente si avverta la necessità di luoghi caldi e spiagge assolate, difficilmente al momento di scegliere la meta di un viaggio opterei per isole tropicali o "similia"!
Non riuscirei a stare 7/10 giorni al sole in assoluto relax: dopo il primo giorno già inizierei ad annoiarmi!
Al contrario...troppi sono i romanzi letti e amati, ambientati nella terra "mitica" dei Celti e di re Artù per non avere il desiderio di visitarla!
Le scogliere burrascose e battute dal vento, i resti antichi, le falesie, la brughiera... 
I viaggi in Inghilterra e soprattutto in Bretagna e Normandia... a Mont Saint Michel, che si erge in mezzo al mare di fronte alla città Cornica di Penzance,  e nelle bellissime cittadine lungo la costa normanno-bretone... hanno ulteriormente acceso la mia curiosità nei confronti di questa terra che già immaginavo di visitare quando a 15 anni leggevo "Gita al faro" di Virginia Woolf o i romanzi di Daphne du Maurier. 
Fino ad ora non ho avuto l'occasione di andare....in futuro ...chissà...!?

Cosa c'entra tutto questo con i calzoni al forno farciti di provolone e mortadella?
Niente naturalmente! 
Ma ha invece molto a che vedere con il Giveaway "Zonzolata da sogno" di Zonzolando.
 

Passando ai calzoni...

...Una semplice pasta per pizza (la mia ricetta la trovate qui) farcita con uno degli abbinamenti più classici: provolone e mortadella!  

Per 2 persone io ho utilizzato metà dose di pasta rispetto a quella indicata nella ricetta, l'ho divisa in dischi e li ho farciti con 1 hg di mortadella, 80 g di provolone piccante e una scamorza da circa 80 g, tagliati in pezzetti piccoli. Ho chiuso bene i calzoni e li ho sigillati con i rebbi di una forchetta.
Ho preferito in questo caso la cottura in forno (220° per circa 20 minuti) dopo averli spennelleati con dell'olio d'oliva.
 


sabato 23 febbraio 2013

Kipfeln brioches


Si parla sempre di "Croissants" francesi...eppure all'origine della tipica brioche a mezzaluna che in Francia chiamano appunto "crescente" sembra esserci proprio questa più semplice brioche austriaca  dall'analogo nome (Kipfel - "crescente" in tedesco) e dalla medesima forma!

La leggenda vuole che dopo la battaglia di Vienna del 1683, quando si pose fine all'assedio dei turchi sulla città austrica, per festeggiare e ribadire la vittoria, si creò proprio a Vienna questo dolce a forma di mezzaluna, che richiamava appunto il simbolo della bandiera ottomana. 
Mangiandone il simbolo si alludeva alla disfatta dei turchi!

Dall'Austria il dolce si diffuse in Italia attraverso il Veneto e solo molto più tardi pare che arrivò in Francia, dove fu arricchito di burro e ribattezzato con la traduzione di Kipfel, Croissant appunto (qui qualche notizia in più!)!


E' molto divertente scoprire qualche notizia storica su quello che mangiamo!
Questa brioche, che però su alcuni libri di cucina ho trovato come tedesca e non austriaca,  è di fatto molto diversa dal croissant: è soffice ed estremamente leggera!
Del resto basta dare un'occhiata agli ingredienti ed in particolare al quantitativo di burro, per rendersene conto!
A dire il vero non contiene neanche tanto zucchero: il gusto è abbastanza neutro e alcuni kipfeln che avevo lasciato senza granella di zucchero, li abbiamo mangiati col prosciutto!

La preparazione prevede che il primo impasto lieviti nell'acqua: questa forse è l'unica particolarità!

Nel titolo ho puntualizzato che i "miei" Kipfeln sono delle brioche per non farli confondere con i biscotti tedeschi a mezzaluna che hanno lo stesso nome.
Vi ricordo che la ricetta dei Croissants la trovate qui!


Kipfeln

Ingredienti per circa 18 pezzi
300 g di farina 00
30 g di zucchero semolato
50 g di granella di zucchero
25 g di burro
15 g di lievito di birra
2 uova + 1 per rifinire la superficie
6 cucchiai di latte tiepido
1 pizzico di sale


Procedimento
Facciamo sciogliere il lievito e 1 cucchiaino di zucchero nel latte tiepido, aggiungiamo 50 g di farina presi dal quantitativo complessivo ed impastiamo bene. Formiamo una palla e la mettiamo in una ciotola contenente acqua tiepida per la lievitazione. Copriamo con la pellicola per alimenti e aspettiamo che raddoppi (contemporaneamente viene a galla).
In una ciotola impastiamo bene la farina rimasta, il burro, le 2 uova e lo zucchero. Uniamo la pasta lievitata a questo secondo impasto dopo averla spezzetata e amalgamiamo il tutto, aggiungendo se necessario altro latte.
Mettiamo nuovamente a lievitare l'impasto, questa volta senza acqua, per circa 4 ore in luogo tiepido.
Sgonfiamo la pasta, la lavoriamo e la lasciamo lievitare di nuovo fino al raddoppio.
Stendiamo la pasta col matterello in una sfoglia sottile, la dividiamo in quadrati di 10 cm di lato. Partendo da un angolo arrotoliamo ogni quadrato su sè stesso, curvando il rotolino a mezzaluna. Trasferiamo i kipfeln su una teglia da forno coperta di carta, li spennelliamo con l'uovo, li cospargiamo con la granella di zuccchero e li inforniamo a 180° per 25 minuti.

Note
- Il lievitino in una ciotola d'acqua tiepida raddoppia il suo volume abbastanza velocemente, grazie al tepore e all'umidità. Inoltre risulta molto morbido e lega facilmente con il secondo impasto. Questo è quanto ho riscontrato utilizzando questa tecnica.
- I Kipfeln sono buoni tiepidi: il giorno dopo è opportuno scaldarli per qualche minuto prima di mangiarli.
- Io ho provato anche a preparali la sera prima, già formati e sulla teglia, lasciandoli lievitare ancora tutta la notte a temperatura ambiente (comunque in una stanza a termosifone spento) coperti da un panno umido e infornandoli la mattina: il risultato è stato buono ugualmente.

Questa ricetta è anche su The Breakfast Review!

E ora un saluto e un grazie a Tatiana del blog Cucina in controluce  per questo pensiero gentile: 



Buon fine settimana a tutti!




giovedì 21 febbraio 2013

Uovo in camicia con sughetto alla rucola e scaglie di pecorino


Incredibile! Quasi non mi sembra vero di aver trovato il tempo di sedermi di fronte al computer!
Capitano delle settimane in cui non ci sono proprio i presupposti per dedicarsi al blog!
E correndo da una parte all'altra e, soprattutto, avendo la mente altrove, l'impresa più ardua consiste nel concentrarsi qualche minuto e raccogliere le idee per scrivere il post!
Per questo oggi scriverò pochino pochino...almeno credo, ma vi lascerò qualche foto in più!
Mi piacciono queste foto perchè ci sono le mie gallinelle: sapete che le  colleziono no?


Torno quindi con galline e, soprattutto, uova: una ricetta semplice semplice che in realtà altro non vuole essere che un'idea!
L'uovo in camicia può essere accompagnato da tantissime cose: verdure e salse varie, fondute di formaggi, crostini di tutti i tipi! C'è solo da lasciare spazio alla fantasia!
Io avevo un mazzetto di rucola bella fresca....
Eh....si incomincia a sentire profumo di primavera, soprattutto al mercato, dove fanno capolino i primi asparagi selvatici, i cipollotti, le fave...non vedo l'ora di buttarmi sulle verdure primaverili! 
Per quanto mi piacciano cavoli, broccoli e cime di rape a questo punto ho proprio voglia di rinnovare un po' tutto a partire dai piatti in tavola!


Tornando alla ricetta....
Ho approfittato della mia rucoletta per preparare un sughetto con 1 cipollotto fresco e i miei pomodori pelati: ho soffritto leggermente il cipollotto in poco olio d'oliva e ho agginto un barattolino di pomodori pelati tagliati a pezzetti (per 2 persone!). Ho salato e aggiunto la rucola spezzettata con le mani: l'ho solo lasciata appassire, senza farla cuocere.
Ho tenuto la mia salsa in caldo mentre in un altro pentolino ho scaldato l'acqua per preparare l'uovo in camicia.


Non è difficile fare un uovo in camicia! L'acqua non deve raggiungere il bollore pieno: quando iniziano a salire le prime bollicine dal fondo del pentolino vi aggiungiamo qualche goccia di aceto, mescoliamo velocemente facendo formare un mulinello e al centro del mulinello versiamo l'uovo che avremo sgusciato in una ciotolina.
Io di solito ne preparo uno per volta, per non avere problemi. Ma se utilizziamo un tegame più grande potremo farne più di uno contemporaneamente.
Il bianco d'uovo dovrà avvolgere completamente il tuorlo e a quel punto possiamo scolarlo.

Prepariamo il nostro piatto mettendo sul fondo il sugo ben caldo, al centro l'uovo in camicia e accompagniamo con scaglie di pecorino, altra rucola fresca e crostini di pane casereccio abbruscati su una padella inaderenta unta d'olio.

Non sono stata così sintetica come pensavo...alla prossima!!!




lunedì 18 febbraio 2013

Semplicemente focaccia


Buongiorno!
Come state? 
Io bene ma un po' indaffarata in questi giorni! Ho delle cose da sbrigare che mi tengono lontana dal blog, se non per il tempo necessario alla pubblicazione di un post!
Ma spero di avere un po' di tranquillità in più nei prossimi giorni per ricambiare anche le vostre sempre graditissime visite!
Aspettatemi che appena possibile arrivo!

Purtroppo la nostra Italia continua a tremare: anche dalle mie parti si è percepita benissimo la scossa del 16 a sera del Frusinate!  
Fortunatamente non ci sono stati danni gravi a cose e soprattutto a persone!...ma qui è un continuo!
C'è la faglia del Gran Sasso che ormai dal terremoto del 2009 non accenna a diminuire la sua attività! E anche se non è la faglia che ha generato il disastro a L'Aquila, si è riattivata in quella circostanza e ad oggi non accenna a smettere!
Insomma, si vive sempre con un po' di apprensione! E gli eventi che si verificano nel resto d'Italia certamente non aiutano!

Cambio decisamente argomento e passo a "raccontarvi" la ricetta di una semplice focaccia al rosmarino preparata qualche giorno fa!

Buona settimana a tutti!

  

Focaccia al rosmarino

Ingredienti
150 g di farina 0
100 g di farina Manitoba
50 g di semola
100 g di lievito madre rinfrescato
1 cucchiaino di zucchero
2 cucchiai d'olio
1 cucchiaino di sale
180 ml di acqua tiepida
1 rametto di rosmarino 
Inoltre per la salamoia
2 cucchiai d'acqua
2 cucchiai d'olio
2 pizzichi di sale  

Procedimento
Circa 24 ore prima di consumare la focaccia prepariamo l'impasto: sciogliamo il lievito madre con un cucchiaino di zucchero in parte dell'acqua tiepida. Setacciamo le farine e la semola sul piano da lavoro e al centro raccogliamo il lievito sciolto nell'acqua e iniziamo ad impastare. Aggiungiamo gradualmente l'acqua restante e l'olio. Solo infine il sale. Lavoriamo l'impasto per almeno 15 minuti, arrotolandolo su sè stesso e piegandolo ripetutamente in 3. Alla fine formiamo  un panetto, lo incidiamo con un taglio a croce, lo copriamo con un panno umido e lo riponiamo al riparo da correnti in luogo tiepido fino al raddoppio. Riprendiamo l'impasto, lo sgonfiamo delicatamente, ripetiamo le pieghe e lo dividiamo in 2 panetti, disposti su due teglie unte di olio. Lasciamo lievitare ancora (sempre con un panno umido sopra) prima di stendere le focacce.  Lasciamo lievitare prima di condire con rosmarino e con una salamoia di acqua, olio e sale.
Inforniamo in forno già caldo a 220° per i primi 10 minuti, poi proseguiamo la cottura a 200° fino a che le focacce risulteranno dorate e croccanti.
 

venerdì 15 febbraio 2013

Torta di ricotta e cioccolato fondente


Oggi giornata di sole qui...
Ma a quest'ora il freddo diventa pungente!
Sono appena rincasata da una passeggiata con mio marito e non nego che, al rientro, mi sarebbe piaciuto trovare una fetta di questo dolce al cioccolato che si scioglie letteralmente in bocca, a far compagnia al mio tè!
Purtroppo il dolce è già finito: troppo buono!
Vi lascio la ricetta e vi auguro buona serata!

Torta al cioccolato fondente

Ingredienti
200 g di farina
100 g di fecola di patate
170 g di zucchero
150 g di cioccolato fondente
150 g di ricotta di mucca
180 ml di latte
100 g di burro
3 uova
1 bustina di lievito
cacao per rifinire



Procedimento
Ridurre il cioccolato in scaglie e metterlo in una casseruola con il latte. Trasferire sul fornello a fiamma bassa, fino a quando il cioccolato risulterà fuso. Lasciare intiepidire. Accendere il forno a 180°.
Lavorare il burro morbido e aggiungere lo zucchero. Continuare a lavorare fino ad ottenere una crema e unire, uno per volta, i rossi delle uova e la ricotta, precedentemente ridotta in crema con una forchetta. Sbattere il composto e incorporare la farina setacciata con la fecola e il lievito.
Aggiungere il latte al cioccolato agli altri ingredienti e amalgamare bene il tutto. Infine montare i bianche a neve ferma e incorporarli delicatamente al composto. 
Versare in uno stampo  da 24 cm di diametro coperto da cartaforno e cuocere per circa 3/4 d'ora. Verificare la cottura con lo stecchino di legno. Far raffreddare e cospargere di cacao.

Con questa ricetta partecipo al Giveaway di Ombretta:



Questa ricetta è stata provata da Federica del blog Julie & Julia: esperimenti in cucina.


giovedì 14 febbraio 2013

Lasagne con ragù, ricotta di pecora e caciocavallo


Ci sono dei piatti la cui bontà è scritta tutta negli ingredienti utilizzati!
Sono quei piatti che, quando ti metti a tavola, ti fanno letteralmente gioire del fatto di essere nato in Italia!
La lasagna di per sè è già una preparazione molto succulenta e completa!
Ma se quando portate il boccone in bocca potete percepire il gusto di una freschissima ricotta di pecora di montagna e di un caciocavallo nostrano non molto stagionato (poco piccante), oltre naturalmente ai profumi del ragù preparato con la passata di pomodoro fatta in casa in estate, l'esperienza può diventare inebriante!

Anche la pasta ha la sua importanza! ...io preferisco sempre farmela in casa e deciderne lo spessore, la consistenza, a seconda del piatto che devo preparare!
Metteteci pure che mi si è rotta la macchinetta tagliapasta e ho dovuto stendere tutto col matterello e potrete immaginare che la porosità era assolutamente quella giusta per esaltare gli ingredienti!

Besciamella si? Besciamella no?
Il dubbio l'ho avuto perchè un po' tende ad appiattire i sapori e il rischio era di sovrastare la ricotta!
Mettendone pochissima, solo negli strati intermedi, possiamo avere una lasagna più legata, ma è opportuno dosarla al minimo.

Ora vi lascio alla ricetta e faccio gli auguri a tutti gli innamorati per un buon San Valentino!
...qui come vedete niente fiori o cuoricini...ma anche una lasagna può essere romantica!


Lasagne con ragù, ricotta di pecora e caciocavallo
Ingredienti per 4 persone

per la pasta
3 uova
150 g di semola
150 g di farina 0
2 cucchiai di olio
1 pizzico di sale

per il ragù
500 ml di passata di pomodoro
3 pomodori pelati
250 g di macinato di vitello
1 carota
1/2 cipolla
1 costa di sedano
olio evo
vino bianco
sale,  pepe e noce moscata

per la besciamella (facoltativa)
250 ml di latte
20 g di burro
20 g di farina 00
sale e noce moscata

inoltre
250 g di ricotta di pecora
200 g di caciocavallo
qualche fiocchetto di burro per la superficie

Procedimento
Iniziamo impastando gli ingredienti per la preparazione della pasta. Dopo averli lavorati bene e a lungo, formiamo un panetto che lasceremo riposare per mezz'ora tra 2 piatti.
Prepariamo il ragù:  tritiamo con la mezzaluna carote, sedano e cipolla; li lasciamo appassire in una casseruola con l'olio fino a quando la cipolla risulterà trasparente e le altre verdure tenere.
Aggiungiamo il macinato e lo rosoliamo bene mescolandolo spesso, saliamo, pepiamo e sfumiamo col vino. Aggiungiamo un nonnulla di noce moscata e versiamo il pomodoro. Lasciamo sobollire lentamente, fino a che il ragù risulterà denso. Stendiamo la pasta col matterello o con la macchinetta abbastanza sottilmente e la lessiamo per pochi minuti in acqua bollente. Passiamo le lasagne nell'acqua fredda per fermare la cottura e le stendiamo su un canovaccio.
Prepariamo la besiamelle: facciamo sciogliere il burro e tostiamo la farina. Versiamo il latte bollente mescolando in continuazione per evitare la formazione di grumi, saliamo e profumiamo con poca noce moscata.
A questo punto possiamo procedere ad assemblare le lasagne alternando strati di pasta a strati di ragù, ricotta di pecora (aggiunta a cucchiaiate), besciamelle e caciocavallo (in parte grattugiato e in parte a cubetti). L'ultimo strato sarà condito con solo ragù, formaggio e fiocchetti di burro.
Inforniamo a 180/200° per 20 minuti.
Negli ultimi 3/4 minuti spostiamo la manopola del forno a alla funzione grill.




lunedì 11 febbraio 2013

Cous cous con pollo e carote glassati al curry


Buongiorno a tutti!
Avete trascorso un bel fine settimana? Io abbastanza...avevo in realtà un programma molto più fitto di impegni rispetto a quelli che sono effettivamente riuscita a portare a termine, ma a parte questo tutto bene!
Le giornate sono troppo corte, ecco! E tante cose che vorrei fare inevitabilmente saltano!
Sabato, tra spese e cose varie, c'è stata anche la partita di rugby Italia-Scozia (ha vinto la Scozia...e che te lo dico a fa'?...), che mi è costata un pomeriggio (o quasi) appollaiata sullo sgabello troppo alto di un pub al seguito del consorte, dove una fiumana di tifosi di genere maschile e con boccalone di birra scura assisteva alla partita trasmessa da ben tre schermi a tutto volume...aiaiai che mal di testa che m'è venuto!
E mi sono intrattenuta dando fondo alle ciotoline di patatine, popcorn e sfiziosità (per non dire altro!) varie!  
Voi che avreste fatto al posto mio?

Passando alla ricettina di oggi....
Ero al primo anno di università quando con le mie coinquiline abbiamo cucinato per la prima volta il petto di pollo con le carote...sapete quelle ricette che nascono per terminare le ultime provviste in frigo prima della partenza dalla casa universitaria per il fine settimana!?
E dopo aver fatto l'esperimento una volta, questo piatto è tornato spesso in tavola.
In realtà, a parte l'idea di base, la ricetta era molto diversa dall'attuale, sicuramente più rudimentale! 
Il curry e lo zucchero sono aggiunte successive...di quando ho cominciato ad avere maggior cognizione di cosa mettevo in pentola!
Le carote devono essere lasciate croccanti mentre il petto di pollo rimane molto morbido!

Ottimo davvero l'abbinamento di questo piatto aromatico con il cous cous!


Cous cous con pollo e carote glassati al curry

Ingredienti per 2 persone
300 g di petto di pollo
5 carote
1/3 di una cipolla
olio evo
1 cucchiaino scarso di zucchero di canna
curry
paprika
1 rametto di rosmarino 
origano secco
poco brodo vegetale (facoltativo, si può sostituire con acqua calda)
farina q.b.
cous cous (60/70 g a testa)

Procedimento
Raschiamo a sciacquiamo le carote, le tagliamo a tocchetti e le sbollentiamo per pochi minuti.
In un'ampia padella lasciamo stufare la cipolla con l'olio d'oliva e un rametto di rosmarino fino a quando risulterà trasparente; aggiungiamo le carote e le facciamo insaporire per alcuni minuti. Saliamo, pepiamo, insaporiamo anche con paprika e curry e glassiamo con lo zucchero. Se occorre aggiungiamo qualche cucchiaio di brodo vegetale leggero o d'acqua calda. A questo punto togliamo dalla padella le carote con il loro sughetto e aggiungiamo ancora un filo d'olio. Tagliamo a bastoncini il petto di pollo, lo infariniamo leggermente e lo lasciamo rosolare fino a che risulterà dorato: occorrerano pochi minuti (girandolo spesso) per evitare che indurisca. Rimettiamo le carote nella padella, lasciamo insaporire il tutto, completiamo con pochissimo origano secco e serviamo il piatto caldo accompagnato da cous cous, preparato seguendo le indicazioni sulla confezione.

Note
 - Per la buona riuscita del piatto è opportuno lasciare le carote croccanti ed evitare di far indurire il pollo con una cottura prolungata. Inoltre non si può lesinare sull'olio: se non facciamo formare  il sughetto il cous cous rimarrà senza condimento (ci aiutiamo anche con il brodo o poca acqua).
- Nonostante non abbia utilizzato il burro, bensì olio d'oliva, ho definito il pollo e le carote glassate perchè la presenza dello zucchero mi permette di conferire lucidità al piatto e di esaltare il dolce delle carote, proprio come avviene in questa tecnica di cottura. Le carote preparate così possono anche essere servite come contorno  ad un altro piatto.
Vi ricordo la ricetta delle mie cipolline glassate.



giovedì 7 febbraio 2013

Arrosto di vitello alle cipolle


Buon pomeriggio!
In un orario per me insolito voglio lasciarvi la ricetta di questo arrosto di vitello che a casa mia è un classico!
Beh, dopo le linguine con scalogni e sgombri e dopo i porri gratinati, arriva un arrosto alle cipolle!
Penserete che io sia entrate a far parte di qualche associazione a favore della diffusione delle Liliaceae nel  mondo! 
Noooo...è che semplicemente a noi piacciono molto...come tutte le verdure del resto!
E tutti quelli che invece le odiano a questo punto metteranno al bando il mio blog!
Dai su! Abbiate pazienza! 
Che anche la cassettina di porri sta per terminare e la prossima volta voglio proprio offrirvi un dolcetto!
Vi auguro una piacevole serata!


Arrosto di vitello alle cipolle

Ingredienti per 6/8 persone
1 kg di girello di vitello
80 g di burro
4 cipolle
1 limone
sale e pepe
1 cucchiaino di maizena

Procedimento
Leghiamo la carne con dello spago da cucina perchè non perda la forma. Se disponiamo di una casseruola col fondo spesso, possiamo far scaldare il tegame senza grassi e rosolare la carne girandola spesso perchè colorisca (e si chiudano i pori) su tutti i lati; altrimenti prendiamo parte del burro e lo sciogliamo nel tegame prima di compiere l'operazione. A questo punto saliamo e pepiamo e aggiungiamo le cipolle affettate sottilmente e il burro a tocchetti. Mettiamo il coperchio e lasciamo disfare le cipolle a fiamma bassa e portiamo a cottura la carne, girandola spesso. Il burro e le cipolle formeranno la salsa di accompagnamento. Per un girello da 1 kg sarà necessaria 1ora e 1/2 di cottura. A questo punto possiamo scegliere se rosolare ulteriormente la carne in forno (10 minuti a 200°, funzione ventilata) come ho fatto io per accentuare la crosticina dorata, dopo averla scolata dalla salsa, oppure lasciarla così (sarà comunque rosolata) e farla raffreddare prima di procedere ad affettarla. La salsa andrà filtrata, aggiustata di sale e pepe e mitigata nella sua caratteristica dolcezza con un po' di limone spremuto (la quantità di limone dipende dai gusti). La lasceremo addensare sulla fiamma e vi aggiungeremo la maizena sciolta in poca acqua fredda. Scaldiamo insieme carne affettata e salsa.


mercoledì 6 febbraio 2013

Porri gratinati con pancetta e gorgonzola


Eccomi alle prese con la mia cassettina di porri! 
...un "quasi-regalo" del fruttivendolo che domenica al mercato cercava di liberarsi della merce invenduta per potersene tornare a casa, visto il tempaccio!
Ne ho smaltito solo una minima parte.
Anche perchè in questi due giorni ho avuto di nuovo l'influenza.
Ma che grande seccatura!!!
Pensavo di aver già dato per quest'anno tra raffreddore e dolori vari!
Invece era in agguato anche la febbre che lunedì mi ha costretta senza forze sul divano, sotto una spessa coltre di coperte!
Per fortuna che è durata poco più di un giorno! 
Giusto il tempo di lasciare un po' la cucina nelle mani di mio marito che mi ha preparato per cena una buonissima minestrina! 
Più buona di quella che faccio io!!! 
E diamo a Cesare ciò che è di Cesare!

Ieri invece ho potuto cucinare le mie belle verdurine!
Non è una grande novità questa ricetta dei porri gratinati. Di solito si preparano col prosciutto crudo, che però, una volta cotto, tende a diventare salato!
Sicchè ho voluto provare con la pancetta arrotolata, quella che si trova al banco del salumiere,  e devo dire che il gusto è migliorato moltissimo!
In più avevo in casa del gorgonzola misto al mascarpone e l'ho sciolto nella besciamella al posto del classico emmental. 
La prossima volta cucinerò così anche l'indivia belga, che si presta molto a questo genere di ricette vagamente francesi...se non fosse che gli ingredienti sono tutti italianissimi!
Certo, è un piatto ricco! Ma non è che lo mangiamo tutti i giorni! 
E poi è abbastanza completo da poter essere servito come secondo e contorno, tutto in uno!
O come contorno riducendone la quantità! 
Vi lascio la mia ricetta!
Ciao ciao! 


Porri gratinati con pancetta e gorgonzola

Ingredienti per 2/3 persone
6 porri
80 g di pancetta arrotolata
50 g di gorgonzola
sale e pepe
burro per ungere la pirofila

inoltre per la besciamelle
200 ml di latte
20 g di burro
18 g di farina 00
sale 
noce moscata

Procedimento
Puliamo i porri, eliminiamo le radici, la parte verde e le foglie più esterne. Li laviamo e li tagliamo a tronchetti. Li cuociamo a vapore per circa 10 minuti, o comunque fino a che risulteranno teneri.
Prepariamo la besciamella: scaldiamo il latte e in un altro pentolino sciogliamo il burro, incorporiamo la farina in un solo colpo, la facciamo tostare leggermente e versiamo gradualmente il latte caldo mescolando in continuazione. Saliamo e insaporiamo con la noce moscata. Aggiungiamo il gorgonzola e lo facciamo sciogliere.
Imburriamo la pirofila, disponiamo i porri, li saliamo e pepiamo e procediamo a coprirli prima con le fettine di pancetta e poi con la besciamella al gorgonzola. Facciamo gratinare in orno a 200° per 10 minuti, inserendo negli ultimi 2 minuti la funzione grill.


lunedì 4 febbraio 2013

Pane integrale


Buon inizio di settimana a tutti!
Come state? Io cerco di riprendermi da una domenica trascorsa a sonnecchiare sul divano!
Il tempo non invitava certo ad uscire e dopo una capatina al mercato che ha seriamente rischiato di essere spazzato via dal vento e dopo una ricca polenta preparata dalla mammina, abbiamo pensato bene di rintanarci in casa! 
Al mercato ho comprato di tutto: complice il fatto che stavano smontando le bancarelle in anticipo per il troppo vento e cercavano di smaltire la merce rimasta, sono riuscita a farmi propinare una cassetta intera di porri!
Preparatevi a vederli cucinati in tutte le salse!
Ma intanto pensiamo alla ricetta di oggi!
   
Questo pane ha già fatto una piccola comparsa sul blog, a fianco della zuppa di fave secche e farro. Una zuppa così rustica non poteva che essere accompagnata da un pane altrettanto rustico e nero. 
Li ho cucinati nello stesso giorno!
Oggi torna da protagonista, perchè era molto buono e uno spazietto tutto suo ho voluto proprio dedicarglielo!
A casa mia siamo nella fase del pane nero adesso, perchè ogni tanto ci si fissa con qualcosa! 
Del resto, se un alimento è buono ed anche sano, perchè non approfittarne?  
A prestissimo!!!


Pane integrale

Ingredienti 
(dosi per 3 pagnottine o filoncini da 570 g l'uno circa)
500 g di farina integrale
250 g di farina Manitoba
250 g di farina 0
350 g di lievito madre
15 g di malto d'orzo (o miele, o zucchero)
30 ml di olio d'oliva 
20 g di sale
600 ml di acqua tiepida

Procedimento
Ho rinfrescato il lievito madre 3 ore prima di iniziare a fare il pane e poi l'ho sciolto con il malto in parte dell'acqua tiepida.
Ho setacciato le farine sul piano da lavaro (recuperando la crusca della farina integrale rimasta nel setaccio), ho messo al centro della fontana il lievito sciolto nell'acqua e ho iniziato ad impastare, aggiungendo gradualmente il resto dell'acqua.
Ho attuato la tecnica dell'autolisi (sulla quale potete trovare ulteriori informazioni qui), lasciando riposare per 30 minuti l'impasto coperto prima di aggiungere olio (gradualmente fino a completo assorbimento) e sale.
Ho lavorato e piegato l'impasto a lungo (15 minuti) prima di riporlo in una ciotola coperta da pellicola vicino ad una fonte di calore (termosifone) per circa 4 ore. Ho ripreso l'impasto, l'ho sgonfiato, rilavorato con pieghe a tre e lasciato lievitare ancora per 2 ore prima di formare i filoni. Ho formato i filoni e li ho adagiati sulla cartaforno. Ho lasciato lievitare ancora il pane per tutta la notte coperto da un panno umido. Al mattino ho scaldato il forno al massimo con un  pentolino d'acqua all'interno e la teglia che avrei usato per la cottura, ho praticato i tagli sul pane con una lametta e una volta raggiunta la temperatura, ho fatto scivolare delicatamente i filoni sulla teglia calda e infornato.
Dopo i primi 10 minuti ho abbassato la temperatura a 200° e tolto l'acqua dal forno. 
Dopo circa 30 minuti il pane era cotto, ho portato la temperatura a 150° e ho lasciato asciugare ancora una quindicina di minuti.
A questo punto ho spento e lasciato raffreddare i filono nel forno spento e posti in verticale.

Note
Quando faccio il pane mi piace sfornarne un po' di più di quello che sarebbe sufficiente a noi per regalarlo ai miei parenti. Per questo scelgo spesso la forma a filone piuttosto che a pagnottina per poterlo cuocere tutto insieme più facilmente e poterlo far raffreddare nel forno spento.

sabato 2 febbraio 2013

Ciambellone con whisky e cioccolato bianco nella pentola-fornetto


Che ventaccio che soffia oggi qui!!!
...ho perso il conto...ma sono finiti i giorni della merla?
...quelli che "se fa brutto tempo  siamo fuori dall'inverno, altrimenti no..."?
...insomma, uno di quei detti antichi che però sanno il fatto loro e il più delle volte non sbagliano!

A proposito di bei tempi andati...la pentola-fornetto è proprio un oggetto d'altri tempi, vero?
Io la adoro per questo! 
E anche per il fatto che i ciambelloni vengono alti alti e soffici soffici!
Una delle mie nonne faceva sempre il ciambellone utilizzando questa pentola e il risultato era eccezionale! 
E poi ha una forma così bella che è un piacere vederla in cucina!
Si, so bene che la gran parte di voi in cucina ha elettrodomestici ben più sofisticati e tecnologici, ma io sono per le cose semplici e anche un po' "vintage"...che ci posso fare, sono nostalgica!

Questo però non mi ha impedito di dare una bella sferzata di novità al mio ciambellone d'altri tempi, con l'aggiunta di whisky e cioccolato bianco
Buono!!!


Ciambellone con whisky e cioccolato bianco nella pentola fornetto

Ingredienti
450 g di farina 00
180 g di zucchero
150 ml di olio d'oliva
150 ml di latte
3 uova
la scorza grattugiata di 1 limone
100 g di cioccolato bianco
5 cucchiai di whisky
1 bustina li lievito sciolta in 2 cucchiai di latte
2 cucchiai di zucchero semolato per la superficie
eventualmente poco zucchero a velo per rifinire


Procedimento
Sbattiamo le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso; aggiungiamo la scorza del limone, l'olio e il latte continuando a mescolare. Versiamo anche il whisky. Incorporiamo la farina setacciata alternandola al lievito sciolto in poco latte. Infine tritiamo grossolanamente con il coltello il cioccolato bianco e lo uniamo al composto. 
Posizioniamo lo spargifiamma sul fornello piccolo e iniziamo a farlo scaldare, imburriamo bene lo stampo e lo spolveriamo di farina. Versiamo l'impasto nello stampo e lo cospargiamo con lo zucchero semolato che formerà la crosticina. Posizioniamo il coperchio e trasferiamo la pentola sul fornello piccolo a fiamma media. A me è necessaria di solito 1 ora e 15 almeno per portare a cottura il ciambellone, dipenderà molto anche dal vostro fornello. Io verifico la cottura infilando uno spiedino di legno in uno dei buchi del coperchio, cioè evito il più possibile di aprire il tegame e lo lascio raffreddare bene prima di sfornarlo.

Note
 - Per chi non avesse la pentola fornetto...naturalmente per questo ciambellone va bene anche la cottura in forno, ma forse l'impasto rimarrà meno umido.
 - Con questo quantitativo, il whisky profuma l'impasto molto delicatamente. Per un gusto più deciso aggiungete almeno altri 2 cucchiai.