venerdì 30 novembre 2012

Focaccine di ceci al sesamo farcite con salmone affumicato e robiola


Che il sapore dei ceci vada a braccetto col sesamo non è certo una novità!
...l'hummus ce lo insegna!
Che i ceci si combinino altrettanto bene col pesce in generale, è noto!
C'è poi la morbidezza, nonchè la dolcezza della robiola,  la croccantezza del sesamo, l'affumicato del salmone...insomma, delle focaccine farcite "ad alto tasso di gusto"!

Oggi esordisco soffermandomi sul gusto e le consistenze delle mie focaccine fatte con farina di ceci, perchè il bello del blog è proprio la condivisione della passione per il cibo e per la cucina!
Divertendosi!

Vi auguro un buon fine settimana!


Focaccine di ceci al sesamo farcite con salmone affumicato e robiola

Ingredienti
150 g di farina di ceci
200 g di farina Manitoba
10 g di lievito di birra
1 cucchiaino da caffè di malto d'orzo
1 cucchiaio d'olio
acqua tiepida q.b. (circa 150 ml)
1/2 cucchiaino di sale
olio e sesamo per la copertura
inoltre salmone affumicato e robiola per farcire

Procedimento
Mescoliamo le due farine sul piano da lavoro e al centro raccogliamo l'olio  e il lievito sciolto con il malto in poca accqua tiepida. Impastiamo e versiamo gradualmente altra acqua tiepida fino ad ottenere un composto morbido, ma lavorabile. 
Arrotoliamo più vlte l'impasto su sè stesso, sbattendolo ripetutamente sul piano e procedendo con le pieghe.
Dopo 10 minuti di lavorazione riponiamo l'impasto in un contenitore unto d'olio e coperto di pelicola per alimenti.
Mettiamo a lievitare nel forno appena tiepido (e spennto!) per circa 2 ore.
Riprendiamo l'impaso e formiamo le nostre focaccine: facciamo delle palline di egual peso e le schiacciamo con i polpastrelli. Mettiamo le focaccine su una teglia coperta di cartaforno, le ungiamo con un pennellino e le facciamo lievitare ancora per 30 minuti.
Nel frattempo scaldiamo il forno a 200°/220°, cospargiamo le focaccine col sesamo e le inforniamo per circa 20 minuti. A cottura ultimata, le lasciamo intiepidire, poi le dividiamo a metà e le farciamo con salmone e robiola... o con quel che preferiamo!

Note
Le focaccine sono carine per un aperitivo, per una cena veloce e disimpegnata, per una merenda...
Visto che ormai in molti consumanoper tradizione il salmone affumicato nel periodo natalizio, questa può essere un'idea da prendere in consideazione!

mercoledì 28 novembre 2012

I waffle alla cannella, ovvero "le pizzelle" della mia infanzia


Se mi venisse chiesto qual'è "il dolce" della mia infanzia, non potrei che rispondere "le pizzelle"!
E cioè queste cialdine morbide e profumate che in casa mia non mancavano mai quando ero bambina.
Le preparava mia madre con l'apposita cialdiera elettrica...che è la stessa utilizzata da me adesso.
Solo molti anni dopo, quando mia madre me l'ha regalata e ho visto la scatola,  ho scoperto che la cialdiera arrivava dal Lussemburgo (l'hanno riportata alcuni nostri conoscenti che vivevano lì) e che questi dolci si chiamano waffle (o gaufre). 
Prima di allora non mi ero mai posta la questione!
Dalle mie parti, terra di ferratelle, si utilizzava un generico "pizzelle" per tutti i dolci cotti con la cialdiera, sia che fosse elettrica, sia del tipo abruzzese che va sul fornello!
Ma la ricetta naturalmente non ha nulla a che vedere con quella delle ferratelle!


La particolarità dei waffle che preparava mia madre era proprio la cannella aggiunta nell'impasto.
Di solito utilizzava l'essenza.
A me piace variare sempre gli aromi!
Ma se dovessi immaginarmi bambina in casa, magari nel periodo delle vacanze di Natale, mentre faccio colazione con il latte e le pizzelle...il profumo che mi avvolge è proprio quello di cannella.
Era il periodo più bello di tutto l'anno e nella mia percezione infantile sembrava lunghissimo!
La mattina in televisione trasmettevano, proprio nel periodo di Natale, le fiabe classiche (Biancaneve, Cenerentola...) ed era bellissimo restare in pigiama sulla poltrona fino a tarda mattinata...a godermi le vacanze!


Prima di passare alla ricetta voglio anticipare che tra gli ingredienti troverete lo strutto, ormai quasi completamente disusato!
Mia madre le faceva con questo tipo di grasso e spesso anche io, perchè rimangono fragranti più a lungo e sono molto gustose!
Naturalmente può essere sostituito dal burro (eventualmente anche olio evo).
Ma io, se tralascio lo strutto, di solito è a favore della panna fresca, che le rende molto soffici.
Queste che vedete nelle foto sono fatte appunto con panna fresca nell'impasto.
Ottime con marmellata, Nutella, miele....o semplicemente in purezza!



I waffle... "Le pizzelle"

Ingredienti
480 g di farina 00
200 g di strutto (o panna fresca o burro) a temperatura ambiente
5 uova
250 g di zucchero semolato
la buccia grattugiata di 2 limoni non trattati
il succo di 1/2  limone (facoltativo)
1/2 bustina di lievito in polvere
essenza di cannella (o cannella in polvere)
1/2 noce di burro per ungere la cialdiere
zucchero a velo e cannella in polvere per decorare la superficie (facoltative)


Procedimento
In un'ampia terrina sbattiamo bene le uova con lo zucchero, fino a renderle gonfie e spumose.
Aggiungiamo lo strutto (o la panna) e mescoliamo bene. Aromatizziamo con la buccia del limone, eventualmente il succo e qualche goccia di essenza di cannella.
Aggiungiamo la farina (senza setacciarla) e il lievito. Mescoliamo bene e scaldiamo la cialdiera.
Quando quest'ultima risulterà ben calda, la ungiamo con il burro, aiutandoci con un pennellino e versiamo un cucchiaio per volta di composto fino ad esaurimento.
I waffle devono essere dorati.

Note
Si possono servire tiepidi, con marmellata, panna montata, cioccolato fuso....per la colazione o per un dessert. Oppure, una volta freddi,  si possono conservare in una scatola di latta chiusa per più giorni.

Questa ricetta è stata provata da Deborah del blog Golosiamoci.

lunedì 26 novembre 2012

Autunno vs Inverno: una zuppetta e qualche foto!


Oggi tante immagini e poche parole!

L'autunno e i suoi colori ...



La natura comincia a scivolare verso toni sempre più spenti....ma....


A dire il vero dalle mie parti si stanno ancora raccogliendo le olive....


Ma ci sono ormai scorci già pienamente invernali...


La sorpresa più grande, al termine di una passeggiata in campagna, è stata lo scoprire davanti casa, tra i rami e le spine di una pianta di rose ormai appassite, un nido di uccellini...


Zuppetta di orzo e bietoline

Ingredienti (per 2 persone)
1 mazzetto di bietoline
100 g di orzo perlato
1 carota
1/2 costa di sedano
1/2 cipolla 
1 rametto di rosmarino
1 pomodoro pelato
brodo vegetale
olio evo
sale e pepe



Procedimento
Prepariamo un trito di carota, sedano e cipolla e lo lasciamo appassire in un tegame a bordi alti con olio e rosmarino.
Quando risulterà dorato aggiungiamo il pomodoro e successivamente le bietoline tagliate a listarelle, le lasciamo appassire un po' e versiamo il brodo.
Portiamo a bollore e aggiungiamo l'orzo sciacquato sotto l'acqua corrente.
Per la cottura dell'orzo ci atteniamo ai tempi indicati sulla confezione. 
Regoliamo la densità della zuppa secondo i nostri gusti, aggiustiamo di sale e pepe e serviamo con un filo d'olio a crudo.

Note
Come tutte le zuppe, anche questa è più buone se riposa un po' in pentola prima di essere servita: l'orzo assorbirà meglio i sapori delle verdure!



sabato 24 novembre 2012

Il Parrozzo di Natale


Alla fine ho ceduto al magico richiamo del Natale e mi sono calata per un po' nella sua calda atmosfera!
Sono andata in cantina e ho recuperato parte degli addobbi...in particolare le palline comprate al mercatino di Innsbruk nel 2008!
Poi sono andata in giardino e ho colto un po' di rametti di pungitopo...
In fine sono tornata in cucina e ho fatto il Parrozzo!

E' uno dei dolci tipici d'Abruzzo e si prepara di solito per le festività natalizie!
Nasce come "Pane rozzo" e deve il suo nome addirittura a D'Annunzio, che tanto lo amava!
Non ha grassi nell'impasto e ricorda un pane di umili origini fatto di granoturco: la ricetta prevede l'utilizzo del semolino che gli conferisce un bel colore giallo e rustico.
L'esecuzione è molto semplice, è opportuno però riservare un po' di attenzione in più alla cottura.
Vi lascio i dettagli! 


Il Parrozzo

Ingredienti
300 g di zucchero semolato
6 uova
150 g di mandorle tritate (con la buccia)
150 g di semolino
1 arancia (la scorza grattugiata e qualche goccia del succo)
1/2 bustina di lievito
250 g di cioccolato fondente per la copertura

Procedimento
Montiamo i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso e aggiungiamo gradualmente tutti gli altri ingredienti.
Incorporiamo alla fine gli albumi montati a neve fermissima.
Imburriamo e infariniamo l'apposito stampo a forma di cupola (o uno stampo grande da plumcake).
Inforniamo a 160° per almeno 1 ora.
Lasciamo intiepidire il Parrozzo e sciogliamo a bagnomaria il cioccolato per la copertura. Lo coliamo sul dolce e lo distribuiamo aiutandoci con una spatola.
Facciamo raffreddare e rapprendere il cioccolato prima di servire il dolce.

Note
La temperatura del forno dev'essere moderata, altrimenti potremmo avere problemi di cottura all'interno del dolce, essendo piuttosto alto.
Con il mio forno (lentissimo!) è necessaria più di 1 ora per la cottura, ma anche con un forno più efficiente secondo me quell'oretta ci vuole!

Con questa ricetta partecipo al contest "Dolci sotto il vischio" di Imma del blog Dolci a go go :





venerdì 23 novembre 2012

Pan-brioche alla zucca


Mi piace tantissimo il colore di questo pane!
Il gusto della zucca c'è tutto e la consistenza è "briochosa"...tanto che l'ho chiamato pan-brioche!
Non è dolce e non è salato! 
E quindi sta bene con tutto!
Con il dolce della zucca a me piace in particolare abbinare sapori forti e piccanti... salumi e formaggi con queste caratteristiche!
Il giorno dopo lo abbiamo mangiato tostato a colazione con burro e marmellata e ancora tostato per uno spuntino serale con formaggio spalmabile! 
Comunque buono!
Niente impedisce di arricchire l'impasto con del Parmigiano grattugiato, per esempio, per caratterizzarlo ulteriormente!


Pan-brioche alla zucca

Ingredienti
300 g di zucca cruda al netto della buccia
250 g di farina Manitoba
250 g di farina 0
1 uovo
25 g di burro
1 cucchiaio d'olio
1 cucchiaino di malto d'orzo
1 cucchiaino di sale
10 g di lievito di birra
80 g di acqua tiepida


Procedimento
Cuociamo la zucca in forno su una teglia coperta di cartaforno senza condimento.
Occorrerà una mezz'ora circa, comunque deve risultare tenera. La lasciamo raffreddare e la frulliamo.
In una ciotola ampia raccogliamo le due farine e al centro l'uovo leggermente sbattuto, l'olio, il burro fuso. Sciogliamo il lievito in metà dell'acqua tiepida col malto d'orzo e li uniamo agli altri ingredienti. Iniziamo ad impastare ed incorporiamo anche la zucca. Aggiungiamo gradualmente la restante acqua e solo nella misura in cui è necessaria all'impasto.
Saliamo e lavoriamo l'impasto fino a renderlo liscio ed omogeneo, piegandolo su sè stesso e sbattendolo ripetutamente sui bordi della ciotola. A questo punto copriamo bene la ciotola con della pellicola e la mettiamo a lievitare nel forno appena tiepido per 1 ora e 30 o 2 ore.
Riprendiamo l'impasto e lo dividiamo in 12 palline da circa 70 g l'una. Rivestiamo una teglia rettangolare (25x18) di cartaforno e disponiamo le palline l'una a fianco dell'altra, leggermente cosparse di farina. Lasciamo lievitare ancora per 30 minuti e intanto scaldiamo il forno a 220°.
Inforniamo e dopo i primi 5 minuti portiamo la temperatura a 200°. Cuociamo per 30 minuti circa.
Serviamo tiepido o freddo.




mercoledì 21 novembre 2012

Bignè allo zabaione


Ammetto di essere indecisa!
Inizio ad abbandonarmi a qualche piacevole pensierino sul Natale con preparativi annessi (ricette, addobbi, regali...) oppure do ascolto a quella parte di me recalcitrante di fronte al vortice natalizio, che ogni anno si scatena in anticipo rispetto all'anno precedente?
Anche lo scorso anno mi ponevo questa questione...ma la situazione e il contesto erano completamente diversi!
Ora sto nel mio "paesello", dove tutto è più soft, modesto, misurato...e non in una grande metropoli come un anno fa! 
Vetrine fluorescenti, addobbi sfarzosi, lusso a tutti i costi, imposizioni consumistiche, nevrosi da acquisti, negozi stra-colmi.... non fanno per me! 
E mi allontanano ancora di più dalla percezione intima del Natale!

Quest'anno invece sono già stata tentata di scendere in cantina a spulciare negli scatoloni contenenti gli addobbi per vedere...cosa c'è di bello! Io mi dimentico delle palline che ho e ogni anno le riscopro!
Poi ha preso il sopravvento "la vocina recalcitrante" ricordandomi che è ancora il 21 di novembre!


A giudicare invece da tutti i dolci che sto sfornando (e mangiando!) in questo periodo, potrebbe sembrare di essere nel pieno delle festività!
Se continuiamo così arriveremo a Natale a forma di panettone! ...o di bignè!

Ma io per i bignè allo zabaione ho un debole!
Di solito, nel classico vassoio di paste miste, è la prima che mi salta all'occhio! E' troppo buona!
E questo zabaione merita, merita davvero!
Forse dovrei chiamarlo "crema allo zabaione", perchè lo zabaione vero e proprio non contiene latte, ma solo vino e Marsala.
Però resta abbastanza liquido, tanto da non essere adatto a farcire torte o altro.
Preparato nel modo che vado a raccontarvi invece, cioè quasi come fosse una crema pasticcera,  ha tutto il gusto dello zabaione, ma la consistenza giusta per poter farcire un bignè!


Crema allo zabaione

Ingredienti
4 tuorli
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
250 ml di latte
50 ml di Marsala secco
essenza di vaniglia (facoltativa)

Procedimento
In un pentolino mescoliamo il latte e il Marsala e li lasciamo scaldare sul fornello.
In una casserula montiamo bene i tuorli con lo zucchero. Quando risulteranno spumosi aggiungiamo la maizena ed eventualmente la vaniglia. Uniamo a filo il composto caldo di latte e marsala, mescoliamo bene e riponiamo la casseruola sul fuoco fino a quando la crema risulterà densa, continuando a mescolare.
Trasferiamo subito la crema in un altro contenitore per evitare che continui a cuocere e la copriamo con della pellicola (adagiata proprio sulla superficie dello zabaione) per evitare la formazione della crosticina.


Per quanto riguarda la pasta choux invece io la preparo sempre secondo questa ricetta e mi trovo bene! E' perfetta sia per il dolce che per il salato!
Nel caso specifico ho aggiunto la granella di zucchero, che nello sciogliersi parzialmente conferisce un bellissimo colore ambrato ai bignè e crea una sottile crosticina croccante.
Di solito formo i bignè col cucchiaino...per questo sono rotondi e non hanno la punta in alto.
Del resto io la sac à poche non ce l'ho (vergogna!!!) perchè mi è antipatica e per farcirli mi sono fatta "prestare" una siringa da pasticceria dalla mia mamma che, a differenza della sottoscritta, è sempre fornitissima di tutto!

Con questa ricetta partecipo al contest di Assunta del blog La cuoca dentro:

lunedì 19 novembre 2012

Tortina all'arancia con crema di ricotta e cioccolato bianco


Buon inizio di settimana!
Come è trascorsa la vostra domenica?
Qui è piovuto per tutto il giorno: è stata una giornata grigia e sonnolenta...alle 17 era già notte fonda!
Quando il tempo è così rimango intorpidita dalla mattina fino a sera...
Proprio su questo stato di "dormienza cronica" riflettevo ieri mentre me ne stavo in cucina a pulire e ad affettare una zucca intera (e qualche dito)....e in particolare meditavo sul fatto che i miei post nascono tutti al mattino appena sveglia (si fa per dire!) non trovando il tempo di dedicarmi al blog in altri orari!
O meglio, mi metto al computer di solito dopo un'abbondante colazione e dopo la prima moka della giornata, che però insieme non ce la fanno a strapparmi al torpore mattutino!
Ci vuole ancora qualche caffè e qualche ora prima di riprendere piena consapevolezza di me e cognizione del mondo circostante!
Ho sempre avuto difficoltà a svegliarmi...potete immaginare quanto sia arduo mettere per iscritto i miei pensieri...in un momento della giornata in cui è quasi impossibile anche il solo metterli a fuoco! Figuriamoci!
E quindi di fronte alla pagina bianca di blogger spesso mi sento come quando, nel mio breve passato da insegnante, mi trovavo alle 08:00 del mattino, di fronte a ventisette diciassettenni vivaci e pimpanti, che mi fissavano con gli sguardi interrogativi...mentre io mi sforzavo di apparire lucida almeno la metà di quanto lo erano loro!
Per carità...in certi casi ci si appella a tutta la propria volontà: un velocissimo training autogeno, poi si parte e non ci si ferma, proprio come un treno!...ma che grande fatica!!!


Passando alla tortina...non è una ricetta completamente inedita su questo blog!
Ho preso spunto dalla torta al limone...dove chiaramente ho sostituito il limone con l'arancia, per rendere la tortina più "attuale"!
L'ho preparata per un tè in casa con degli amici che non incontravamo da un bel po'!
E' una torta soffice e delicata, che vede l'impiego di soli albumi...quindi eventualmente molto utile anche per riciclarli!
Ho dimezzato la dose rispetto alla versione al limone e l'ho farcita con una sorta di frosting a base di ricotta e cioccolato bianco.
E poi, visto che ormai si naviga spediti verso il Natale, ho decorato la copertura cremosa con dei cubetti di arancia candita...per un effetto molto festaiolo!
La crema ci stava benissimo! La tortina ci è piaciuta taaaaaanto tanto!!!


Per la ricetta vi lascio il link dell'originale, ma faccio qui alcune precisazioni:

- Ho ridotto della metà tutti gli ingredienti tranne l'arancia che sostituisce il limone; l'ho utilizzata intera (era comunque piccola). Quindi se fate tutta la dose mettete in conto 2 arance...anche se in certi casi non si può essere troppo categorici con le dosi! Dipende molto dalla qualità del prodotto di cui disponiamo e quindi... bisogna anche un po' regolarsi!

- Per quanto riguarda la crema di copertura invece, posso dirvi che per mezza dose ho utilizato:
  250 g di ricotta di mucca
  100 g di cioccolato bianco
...ho fatto sciogliere il cioccolato a bagnomaria e ho incorporato gradualmente la ricotta mescolando con le fruste, fino ad ottenere una crema omogenea.

Sperando di non aver fatto troppa confusione tra "dose intera" e "mezza dose"....vi saluto affettuosamente!
A presto!

Con questa ricetta partecipo al contest di Kiara del blog Kucina di Kiara:


...e al contest di Zucchero e Farina:


PS: Ringrazio di cuore Sara del blog Dolcizie...le mie delizie! e Dana del blog I cuochi di Lucullo per avermi girato questo premio:


...che simbolicamente dedico a chi mi legge!



venerdì 16 novembre 2012

Biscotti rustici con anice e limone


La settimana che volge al termine mi ha vista molto attiva sul fronte del blog: quattro post in cinque giorni, cosa rara da queste parti!
Ma quando gira bene è meglio approfittare!
Non sempre si hanno tempo e voglia di cucinare o di preparare post e se capita un periodo più fruttuoso...meglio coglierlo al volo!
Certo, non ho cucinato tutto in questi cinque giorni.....tante cose si preparano, si fotografano e poi finiscono nel "dimenticatoio"....
Ma prima o poi arriva il momento di gloria....come per questi biscotti!
Sta diventando abitudine lasciarvi i miei "saluti pre-fine settimana al profumo di biscotti"!
E, a proposito di profumo,  questi ne hanno da vendere!
Tra anice e limone potete immaginare!
I biscotti sono rustici e spartani, le foto altrettanto!
Per questo non mi dilungo in altri convenevoli che si addicono di più a preparazioni ricche e sontuose...voglio solo ribadire, come già espresso qui, che questo genere di biscotti (cioè tagliati e cotti due volte) mi piace moltissimo perchè fa tanto "casa"!


Biscotti rustici con anice e limone

Ingredienti
3 uova
6 cucchiai di zucchero semolato
200 g di farina 00
200 g di farina ai cereali
7 g di ammoniaca
50 g di olio 
1 limone (buccia grattugiata e succo)
1 cucchiaio abbondante di semi di anice

Procedimento
In una terrina sbattiamo bene le uova con lo zucchero. Aggiungiamo l'olio, il limone, le farine,   l'ammoniaca e infine l'anice.
Preriscaldiamo il forno a 180°. Su una teglia coperta di carta forno suddividiamo l'impasto in 2 filoncini, cuociamo per circa 20 minuti, o comunque fino a che i filoncini risulteranno dorati.
Sforniamo, tagliamo i biscotti e abbassiamo la temperatura del forno a 150°. Lasciamo asciugare i biscotti nel forno per circa 20 minuti.

Note
- Quest'impasto così semplice può essere aromatizzato come meglio crediamo. I biscotti sono molto buoni sia col tè che con il latte!
- A seconda della grandezza delle uova potrebbe essere necessario aggiungere dell'altra farina per ottenere un impasto non eccessivamente morbido, ma da potersi suddividere in filoncini.


giovedì 15 novembre 2012

Patate arrosto in padella


Il girello di vitello con latte e marsala reclamava a gran voce un contorno...e io lo accontento! 
E come se non con il contorno per eccellenza? ...le patate arrosto!
Non arrostite nel forno però, ma in padella!
A dire il vero a casa mia queste patate sono conosciute con tutt'altro nome!
Le cucinava mia nonna nella padella di ferro e le chiamava "le patate alla belgique".
Non chiedetemi il perchè di questo nome, anche perchè mi pare chiaro che con il Belgio hanno ben poco a che fare!
"Belgique" in francese signigica "Belgio" e non "alla belga": ...già l'inesattezza del nome mi lascia perplessa. 
Inoltre facendo un giro in rete non ho trovato alcuna ricetta di patate "alla belga" che assomigli in qualche modo a questa!
Tenendo conto del fatto che dalle mie parti ci sono molte persone emigrate in Belgio e poi tornate, non so da dove mia nonna le abbia imparate, chi gliele abbia "raccontate" e perchè le chiamasse così, ma, credetemi, sono buonissime!


Crosticina dorata e croccante, cuore morbido....ecco la ricetta:

Sbucciamo e laviamo le patate, le asciughiamo e le tagliamo a tocchetti.
Versiamo 2 o 3 cucchiai d'olio sul fondo di una padella (di ferro sarebbe l'ideale!), insieme a 1 spicchio d'aglio e 1 rametto di rosmarino. Lasciamo scaldare un paio di minuti e aggiungiamo le patate. Teniamo la fiamma abbastanza vivace (fornello medio) e mescoliamo spesso. Per velocizzare la cottura copriamo con un coperchio, ma mai completamente, per evitare di far ammollare le patate.
Per lo stesso motivo saliamo solo alla fine della cottura.
Occorrerà una mezz'oretta: le patate devono risultare croccanti e asciutte e devono avere una croccante crosticina esterna. Serviamo subito.
Se lo gradiamo possiamo spolverare con del pepe macinato fresco.

Note
E' importante utilizzare una padella che agevoli la formazione della crosticina, evitare quindi tegami dal fondo spesso.



martedì 13 novembre 2012

Girello di vitello arrosto con latte e profumato al Marsala


Non ero certa di voler pubblicare questa ricetta perchè, diciamolo!, non mi pare particolarmente originale!
Gli arrosti con il latte sono un classico!
Anche il Marsala ricorre spesso nella preparazione di carni varie: io per esempio in alcune occasioni ci ho fatto le scaloppine, in altre l'arrosto con il filetto di maiale.
Però, indecisa se optare per l'una o per l'altra soluzione, in questo caso  ho fatto un mix delle due ricette e devo dire che il risultato è stato ottimo!
La carne è risultata estremamente delicata nel gusto e tenera tenera, tanto da tagliarsi con la forchetta!
....A dire il vero era talmente morbida che quasi non riuscivo a fare le fette: basta dare un'occhiata alle foto per vedere che sono irregolari e "disordinate"!
Anche per questo motivo non volevo dedicargli un post a questo arrosto!

Ma alla fine mi sono detta che la ricerca di un aspetto gradevole per i nostri piatti non deve diventare maniacale, a scapito della naturalezza!
Anche perchè, secondo me, se i cibi appaiono troppo perfetti sembrano finti...e non credo che a qualcuno verrebbe voglia di addentare una mela finta!
La naturalezza è molto più appetitosa!
Siete d'accordo?


Girello di vitello arrosto con latte al profumo di Marsala

Ingredienti per 4 persone
1 girello di vitello da circa 800 g
500 ml di latte
4 cucchiai di Marsala
1 noce di burro
2 cucchiai di olio evo
1 spicchio d'aglio
1 rametto di rosmarino
2 foglie di salvia
sale e pepe
1/2 cucchiaino di maizena

Procedimento
In una casseruola dai bordi alti scaldiamo l'olio e il burro con lo spicchio d'aglio e gli aromi.
Aggiungiamo il girello e a fiamma vivace lo rosoliamo bene su tutti i lati.
Quando il colore della carne sarà uniforme saliamo, papiamo e sfumiamo con il Marsala.
A questo punto aggiungiamo il latte caldo, abbassiamo la fiamma e lasciamo cuocere per circa 1 ora.
La carne assorbirà parte del lette e ne risulterà una salsa che andremo a filtrare con un colino a maglie strette.
Teniamo la carne da parte per farla raffreddare e portiamo la salsa ad ebollizione. Aggiungiamo la maizena sciolta in un fondo di tazzina di acqua fredda e la versiamo nella salsa, lasciando sobbollire fino a quando la salsa risulterà cremosa.
Affettiamo la carne e la scaldiamo con poca salsa prima di portarla in tavola. Serviamo la restante salsa a parte, dopo averla a sua volta scaldata.

Note
Il tempo di cottura dipenderà molto dallo spessore del pezzo di carne a nostra disposizione...e anche dai gusti personali: io per esempio non preferisco la carne rosata ma piuttosto cotta. Comunque con un tempo di cottura prolungato risulterà molto tenera. 






lunedì 12 novembre 2012

Vellutata viola di cavolo rosso e mele verdi ...con cialdine di Parmigiano e nocciole


Buon inizio di settimana amici!
Oggi è una di quelle giornate in cui non ho molto tempo a disposizione e non posso permettermi di indugiare sul post!
Vi lascio però volentieri i miei saluti, non senza una ricettina semplice e colorata!

E' uno di quei casi in cui il cibo è un piacere innanzi tutto per gli occhi e poi per il palato!
Il cavolo rosso da cotto ha un colore viola stupendo!
Che poi non capisco perchè si chiama cavolo rosso, visto che è tendenzialmente viola anche da crudo!

Ho accompaganto la vellutata con delle cialdine sfiziosissime a base di Parmigiano e nocciole. Provate a farle ammorbidire sulla vellutata: con il calore si sprigioneranno un gusto e un profumo buonissimi!


Vellutata di cavolo rosso e mele verdi con cialdine di Parmigiano e nocciole

Ingredienti per 3/4 persone

per la vellutata
1/3 circa di cavolo rosso
2 mele verdi (Granny Smith)
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di olio evo + un filo di olio a crudo per ogni porzione
2 bicchieri di latte
sale e pepe

per le cialdine
3 cucchiai di Parmigiano
3 cucchiai di nocciole tritate molto finemente

Procedimento
Laviamo e tagliamo il cavolo in listarelle, facciamo appassire la cipolla e l'aglio tritata nell'olio, aggiungiamo le mele sbucciate e tagliate a cubetti e in seguito il cavolo.
Facciamo insaporire nell'olio e lasciamo ammorbidire il tutto per alcuni minuti col coperchio.
Aggiungiamo acqua calda fino a coprire frutti e verdura.
Una volta che le mele e il cavolo risulteranno teneri frulliamo col minipimer e aggiustiamo di sale e pepe. Addolciamo il tutto con del latte regolando anche la densità e serviamo in tavola la vellutata ben caldo con del pepe macinato fresco e un filo di olio a crudo.
Per la preparazione delle cialdine: Mescoliamo bene il formaggio con la polvere di nocciole. Scaldiamo una padella inaderente e spolveriamo  poco composto di Parmigiano e nocciole per volta sul fondo, fino a formare delle cialdine. Nel momento in cui si fonde il formaggio si forma una sfoglietta che lasceremo sulla fiamma giusto il tempo necessario a consolidarsi.
Serviamo le cialdine a parte e ogni commensale le adagierà sulla propria vellutata al momento di mangiarla!

Note
La presenza delle mele può sembrare marginale, invece con il loro gusto fresco spezzano l'intensità del sapore del cavolo.
Allo stesso modo il latte addolcisce molto il sapore della vellutata: proviamola dopo averla frullata e per la quantità di latte regoliamoci anche in base al nostro palato!


venerdì 9 novembre 2012

Biscotti farro e miele


La settimana è finita e, come al solito, il venerdì arriva con quel pizzico di buonumore in più che lo contraddistingue!
Non ho per questo weekend particolari programmi...e non posso neanche dire "dolce far niente"!
Tanto si sa che alla fine a star fermi...chi ci riesce!
Se sono libera da impegni finisco comunque per mettere le mani in pasta!
E che vogliamo arrivare all'ora del tè senza biscottini?
Non sia mai!

Biscotti farro e miele

Ingredienti
150 g di farina di farro
150 g di farina 00
80 g di  miele
1 tuorlo
60 g di olio di semi
4 cucchiai di latte
la buccia e il succo di 1/2 limone
1 cucchiaino di lievito in polvere

inoltre 
1 albume e zucchero semolato per rifinire la superficie

Procedimento
Setacciamo le farine in una ciotola e poi aggiungiamo il resto degli ingredienti.
Impastiamo bene fino a quando avremo un composto liscio e non appiccicoso.
Stendiano in una sfoglia dello spessore di circa 1 cm e ricaviamo i biscotti della forma che preferiamo.
Li trasferiamo su una teglia coperta di carta forno, li spenneliamo con l'albume e li cospargiamo di zucchero semolato.
Inforniamo i biscotti a 200° per 15 minuti circa.

Note
- Per questi biscotti è molto importante la scelta del miele! Io ho utilizzato un semplice millefiori, perchè lo compro direttamente a dei produttori locali e so che è molto buono.
Il miele che sceglierete deciderà il sapore dei vostri biscotti...quindi ci si può regolare in base ai propri gusti.
 - Ho scattato le foto di sera e al momento di fotografare l'interno è scoppiato il faretto...peccato! Avrei voluto mostrarvi la friabilità di questi biscotti!


mercoledì 7 novembre 2012

Toast con uova strapazzate al formaggio e funghi trifolati

 

Oggi più che presentarvi una ricetta voglio raccontarvi di una mattinata "qualunque" trascorsa in casa da sola tra faccende domestiche e spuntini...

...venerdì scorso mi sono alzata dal letto con un obiettivo preciso: avere la meglio sulla catasta di panni da stirare raccolti in un cesto grandissimo...ma troppo piccolo per contenerli tutti!
Non è che stirare sia la cosa che odio di più in assoluto (è decisamente peggio pulire il forno...)...solo che trovo più "urgente" sbrigare altri servizi...sciacquare i pavimenti, fare la spesa, spolverare... Stirare rimane sempre come ultima attività domestica da compiere, col risultato che spesso i panni si accumulano, perchè arrivo stanca a fine giornata e inesorabilmente rimando! 
Succede anche a voi?

Ma venerdì mattina sapevo di non dovere preparare il pranzo perchè mio marito era fuori, quindi mi ci sono messa di impegno e non solo ho svuotato il cesto dei panni da stirare, ma ho fatto anche il cambio stagionale e riordinato tutti gli armadi! E vai!!!
Arrivata a ora di pranzo mi sono preparata uno spuntino : in questi casi di solito ricorro a toast con prosciutto e formaggio o uova,...comunque qualcosa di sbrigativo da gustarmi in solitudine....
  ...a dire il vero la mia cucina è sempre affollata...



...Charlotte è una dolcissima gallina inglese "porta-uova" che ha attraversato la Manica in uno zaino, arrivando fortunatamente incolume a destinazione. 
Da allora svolge egregiamente la sua funzione e si intrattiene con le altre galline che fanno capolino da qualche angolo della casa....



Dovete sapere che in casa siamo un po' fissati con le galline!
Mentre io le colleziono di ceramica (prima o poi vi mostrerò il resto del "pollaio"!) mio marito  si è messo in testa di allevarne in carne e ossa (?).
All'origine lui sarebbe un ingegnere e non ha mai allevato un pollo in vita sua...
Però si è scoperto da un giorno all'altro "coltivatore dal pollice verde" e ambisce ora al titolo di "allevatore"... di pennuti nella fattispecie!
Io sono un po' perplessa, perchè quando è morta Birba  ho avuto la conferma (qualora ce ne fosse stato bisogno...) che ai nostri amici pelosi ci si affeziona moltissimo e per ora non me la sento di legarmi ad altri animali!
Certo, le galline non sono pelose, non girano per casa, non fanno le fusa...ma gli animali sono tutti teneri, ognuno a suo modo...comunque, vi terrò aggiornati sugli eventuali sviluppi!


E dopo aver vagato per un intero post da un argomento all'altro, torno allo spuntino di venerdì: pane tostato con uova strapazzate e funghi trifolati!
Senza la pretesa di "insegnare" come si strapazza un uovo, vi racconto un po' il mio piatto: 
Ho scaldato l'olio in padella, ho strapazzato le uova e le ho tenute sulla fiamma giusto il tempo necessario a farle rapprendere, per non farle asciugare troppo. Ho salato e pepato, ho aggiunto il formaggio Emmental a cubetti subito dopo aver spento la fiamma. Ho coperto la padella con un coperchio per pochi minuti per far scioglire il formaggio e ho insaporito con erba cipollina sminuzzata!
Avevo dei funghi trifolati con aglio, olio e prezzemolo e mi sono spremuta un'arancia!
Una specie di colazione all'inglese per il mio pranzo (quasi) in solitaria!

PS: Se avete tempo e voglia di prepararvi il pancarrè in casa vi consiglio di dare un'occhiata qui!

martedì 6 novembre 2012

Lasagne di panissa con broccoli e pecorino romano


Premetto subito che le foto non rendono giustizia a questo piatto buonissimo!
Le ho scattate di sera, si era fatto tardi e avevamo fame!
Ma credetemi, è un piatto che merita!
Si tratta di una lasagna con broccoli, besciamella e pecorino romano, che prevede al posto della sfoglia tradizionale una sorta di polentina fatta con la farina di ceci, raffreddata e tagliata a rettangoli.

La ricetta è di Barbara del blog Nanocucina, protagonista di Quanti modi di fare e rifare del mese di novembre.
E poichè l'assaggiavo per la prima volta ho voluto riproporla proprio come suggerisce la nostra simpatica Amica. Unica variante, un po' di  rosmarino tritato nella panissa, tanto per richiamare alla mente (e al palato) la farinata ligure che pure mi piace molto ...ma è un piatto che può essere diversificato in tanti modi!
Ho ancora della farina di ceci da utilizzare, credo proprio che sperimenterò molto presto qualcuna delle possibili varianti!

Prima di passare alla ricetta, che ho copiato-incollato da Barbara (in corsivo la mia piccola aggiunta) saluto e ringrazio Anna ed Ornella per aver ideato questa divertente occasione di scambio!
 

Lasagne di panissa con broccoli e pecorino romano
Ingredienti per 4 porzioni piccole

per la panissa

150 g di farina di ceci

500 ml d’acqua tiepida

sale

poco olio EVO
rosmarino tritato (mia aggiunta)
 
per il condimento

1 broccolo

1 spicchio d’aglio

2 acciughe sott’olio

peperoncino qb

per la besciamella

400 ml di latte intero

1 cucchiaio e mezzo di farina 00

sale

30/35 g di pecorino romano grattugiato 


Procedimento
Preparate la panissa: in una pentola antiaderente stemperate la farina di ceci con due cucchiai di olio EVO e l’acqua tiepida, versandola poco alla volta e mischiando bene perché non si formino grumi. Accendete la fiamma al minimo e fate cuocere la panissa per una mezz’ora. Mescolate ininterrottamente e vigorosamente, stando bene attenti che non si attacchi (si attaccherà comunque, è una missione persa in partenza, ma potrete dire di averci provato). Una volta pronta versatela in un contenitore rettangolare leggermente unto, lasciatela intiepidire e tagliatela a fettine sottili, cercando di non mangiarne metà durante l’operazione.
 Nel frattempo lavate e cimate il broccolo e scottatelo 5/10 minuti in acqua bollente. Scolatelo bene, lasciatelo asciugare qualche minuto, tritatelo grossolanamente e soffriggetelo in padella con l’olio, il peperoncino, l’aglio schiacciato e i due filetti di acciuga.
 Preparate la besciamella: mischiate la farina con poco latte, battete bene con le fruste e aggiungete il resto degli ingredienti tranne il pecorino. Fate cuocere a fuoco lento fino a raggiungere la consistenza desiderata (non troppo densa, in questo caso). Spegnete e aggiungete il formaggio grattugiato, lasciandone da parte un paio di cucchiai.
 Rivestite con uno strato di panissa una pirofila leggermente unta delle dimensioni di circa 21×16 cm, cospargete con qualche cucchiaio di broccoli, dai quali avrete eliminato l’aglio, distribuendoli bene, e ricoprite con metà besciamella. Formate un secondo strato, cospargete di pecorino, aggiungete qualche fiocco di burro e informate in forno preriscaldato a 200° per una quarantina di minuti, o finché la superficie non sarà dorata.


PS: Avete notato il vestitino nuovo di Pane, burro e Alici? ...mi andava di rinnovare un po' ...spero vi piaccia!