giovedì 31 gennaio 2013

Linguine in salsa di scalogni e sgombri


Succede periodicamente! ...di essere assaliti da una strana smania di dover rifornire la propria dispensa!
E' come se di fronte al carrello vuoto, mentre facciamo la spesa al supermercato, fossimo improvvisamente colpiti da un raptus!...un'ansia spasmodica per cui una qualche calamità (non si capisce bene quale!), nei giorni a seguire, dovrebbe impedirci di andare a fare la spesa!
E tanto basta per approvvigionarsi di scorte  di ogni tipo, sufficienti per un esercito: alimenti a lunga conservzione,  flaconi maxi di detersivi, prodotti di ogni tipo per la cura della persona, e soprattutto scatolame vario...che rimarrà chiuso in un angolo della dispensa per mesi e senza un reale motivo, in attesa del suo momento!
Ad uno di questi raptus è riconducibile l'acquisto di una scorta "non indifferente" di scatoline di sgombri sott'olio, non certo uno dei cibi che a casa nostra va per la maggiore!
Tanto che, dopo mesi di sosta nella zona più profonda, nascosta e dimenticata del cassettone della cucina, stanca di ritrovarmele davanti ogni qualvolta decidevo di riordinare e controllare le scadenze dei vari prodotti, ho dovuto inventarmi qualche ricetta per eliminarle!
 ...fino al prossimo raptus!


Linguine in salsa di scalogni e sgombri

Ingredienti per 2 persone
180 g di limguine
3 scalogni
1 scatoletta di sgombri sott'olio
pepe verde in grani
olio d'oliva
sale

Procedimento
Affettiamo gli scalogni molto sottilmente e li lasciamo appassire in una padella con olio d'oliva  a fiamma bassissima. Devono diventare completamente trasparenti e se occorre bagnamo con poca acqua per prolungare la cottura.
A questo punto sgoccioliamo gli sgombri dall'olio di conservazione e li aggiungiamo agli scalogni. Aggiustiamo di sale e di pepe: insaporiamo con alcune bacche di pepe pestate e alcune intere.
Lessiamo le linguine lasciandole al dente e le ripassiamo in padella con la salsa.

Note
Queste linguine con scalogni e sgombri si ispirano liberamente ad una ricetta veneta buonissima, i bigoli in salsa, gustati in occasione di un weekend  veneziano di qualche tempo fa!
La salsa dei bigoli è fatta appunto stufando le cipolle a fiamma bassa fino a ridurle in crema e aggiungendo successivamente alici fresche o sotto sale. E' vero che c'è un bel quantitativo di cipolle (nel mio caso scalogni) per cui si potrebbe pensare ad un piatto pesante nel gusto e nella consistenza...in realtà, cuocendole al punto da ridurle in crema, diventano molto delicate.

lunedì 28 gennaio 2013

Frittelle di mele alla birra


Buongiorno a tutti!
Rinizia una nuova settimana...grigia a giudicare dal cielo oltre la finestra!
Gennaio volge al termine e vi confesso che io febbraio non l'ho mai sopportato!
E' il mese più corto dell'anno eppure mi è sempre parso interminabile! 
Neanche il Carnevale è mai riuscito a farmelo piacere!
Sarà che arrivati a questo punto incominciamo tutti ad averne le tasche piene dell'inverno, anche noi abituali sostenitori del fatto che la stagione fredda è "intima" e "raccolta"!
Io che subisco il fascino dei paesi del Nord devo ammettere che viverci per tutto l'anno non sarebbe cosa semplice...se già alla fine di gennaio comincio a scalpitare in attesa di un sole un po' più tiepido di quello che ogni tanto fa capolino da dietro le nuvole!
L'atmosfera un po' grigia delle mie foto di oggi mi fa pensare proprio al Nord Europa, a qualche porticciolo sull'Atlantico, delle Isole Shetland per esempio o al porto di qualche capitale nordica...mi sembra quasi di sentire i gabbiani...del resto le frittelle di mele alla birra arrivano dall'Olanda, cosa potevamo aspettarci!

Le mangio da quando ero bambina e ne sono sempre stata golosissima!
Piacciono tanto anche a mio marito e pur non privilegiando particolarmente  i fritti, almeno una volta all'anno le preparo...di solito a febbraio, nel tentativo di farmelo risultare simpatico!


Frittelle di mele alla birra

Ingredienti
1/2 kg di mele (preferibilmente renette, io ho usato le golden)
50 g di zucchero semolato
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
120 g di farina 00
1 dl circa di birra
1 pzzico di sale
olio di arachidi per friggere
zucchero a velo e cannella per decorare la superficie

Procedimento
Almeno mezz'ora prima sbucciamo le mele e le priviamo del torsolo, le tagliamo a fettine di 1/2 cm e le lasciamo macerare con zucchero e cannella.
Prepariamo la pastella con farina, sale e birra: versiamo gradualmente la birra, potrebbe volercene un po' meno della quantità indicata, molto dipende dal tipo di farina. Comunque dobbiamo ottenere una pastella senza grumi (mescoliamo con la frusta) e abbastanza densa e cremosa da rimanere attaccata alle mele. Quando prendiamo le mele dal piatto, prima di passarle nella pastella, cerchiamo di recuperare zucchero e cannella che rimangono sul fondo. Scaldiamo l'olio e friggiamo fino a doratura. Scoliamo su carta assorbente e spolverizziamo di zucchero a velo e cannella. Serviamo calde.

Note
E' un fritto, ma non è molto pesante perchè non c'è l'uovo e la pastella si gonfia grazie alla birra.
Sono ottime appena cotte, la pastella è croccantina e sottile,  le mele morbidissime!

Questa ricetta è stata provata da Ombretta del blog Dolcemeringa.


Ringrazio di cuore la sempre gentilissima  Tatiana del blog Cucinaincontroluce per avermi rivolto questo pensiero:

Grazie Tatiana, vengo subito a vedere cosa hai pubblicato di bello oggi!



sabato 26 gennaio 2013

La pizza del sabato sera


...ma anche del sabato a pranzo!
Perchè ogni tanto è divertente rompere gli schemi! 
E in virtù del fatto che oggi si sarebbe pranzato piuttosto in ritardo rispetto al solito, a causa degli "impegni sportivi" del rugbista-consorte, ho pensato ad uno spuntino informale a base di pizza!
Sono rimasta molto soddisfatta del risultato: l'impasto era leggero e fine...la pizza sottile e croccante.
Ho utilizzato il lievito madre e ho preparato l'impasto ieri, circa 24 ore prima. 
L'ho lasciato lievitare al calduccio vicino al termosifone coperto da un plaid, l'ho coccolato bene bene, ognitanto gli ho detto pure qualche parolina gentile (è un tipo sensibile!)...e mi ha contraccambiato con la giusta consistenza (io preferisco la pizza "pizza" e non la pizza "focaccia"!).

Vi lascio la mia ricetta e vi auguro un felice fine settimana!


Pizza

Ingredienti per 4 persone (...ma anche 5!)
300 g di farina 0
300 g di farina Manitoba
200 g di lievito madre rinfrescato
1 cucchiaino di zucchero
2 cucchiai d'olio
1 cucchiaino di sale
350 ml di acqua tiepida

inoltre 
1 barattolo di pomodori pelati (io i miei)
300 g di mozzarella fresca
olio
origano secco
sale

Procedimento
Almeno 24 ore prima di consumare la pizza prepariamo l'impasto: sciogliamo il lievito madre con un cucchiaino di zucchero in parte dell'acqua tiepida. Setacciamo le due farine sul piano da lavoro e al centro raccogliamo il lievito sciolto nell'acqua e iniziamo ad impastare. Aggiungiamo gradualmente l'acqua restante e l'olio. Solo infine il sale. Lavoriamo l'impasto per almeno 15 minuti, arrotolandolo su sè stesso e piegandolo ripetutamente in 3. Alla fine formiamo  un panetto , lo incidiamo con un taglio a croce, lo copriamo con un panno umido e lo riponiamo al riparo da correnti in luogo tiepido fino al raddoppio. Riprendiamo l'impasto, lo sgonfiamo, ripetiamo le pieghe e lo dividiamo in panetti, uno per ogni teglia unta di olio. Lasciamo lievitare ancora (sempre con un panno umido sopra) prima di stendere le pizze. Stendiamo i panetti con le mani e lasciamo lievitare prima di condire con pomodoro, olio sale e origano. La mozzarella la metteremo poco prima di concludere la cottura.
Scaldiamo il forno alla massima temperatura, funzione statica. Cuociamo per cira 15 minuti e 5 minuti prima di sfornare aggiungiamo la mozzarella.

Note
La mia tabella di marcia: ieri in tarda mattinata ho preparato l'impasto e l'ho lasciato coperto fino a tarda sera. Prima di andarmene al letto l'ho diviso in panetti e li ho lasciati a temperatura ambiente nella stanza più fresca della casa. La mattina  verso le 09:00 ho steso le pizze e le ho condite poco prima di infornarle per pranzo.



venerdì 25 gennaio 2013

Zuppa di fave secche e farro


Ancora una zuppa!?
Ma si, dai! ... se non le mangiamo adesso...!
Questa a base di farro e fave secche è una novità per me, perchè prima non avevo mai provato le fave secche!
Ora...non è che siano la cosa più buona che io abbia mai mangiato...per onestà devo dirlo!
Preferisco di gran lunga quelle fresche o gli altri legumi secchi!
Ma non sono neanche così male da non meritare un assaggio, almeno una volta nella vita, ecco!
Più che altro da un punto di vista estetico lasciano molto a desiderare, perchè sono scure e grandissime. 
Forse è per questo che la maggior parte delle ricette che ne prevede l'uso opta per  un precauzionale passaggio nel frullatore!
E comunque, se avete qualche dubbio, pensate al fatto che sono ricche di proteine, vitamine e sali minerali, per cui almeno una piccola chance se la meritano!


Zuppa di fave secche e farro

Ingredienti per 4 persone
250 g di fave secche
120 di farro perlato
2 carote
1/2 cipolla
1 cosat di sedano
1 foglia di alloro
1 rametto di rosmarino
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di passata di pomodoro
olio evo
sale e pepe

Procedimento
La sera prima mettiamo in ammollo le fave. La mattina le sciacquiamo bene e le lessiamo partendo da acqua fredda.
In una casseruola a parte raccogliamo carote, sedano, cipolla, aglio tritati grossolanamente col coltello e li lasciamo appassire nell'olio con alloro e rosmarino.
Aggiungiamo il pomodoro e portiamo a cottura, eventualmente aggiungendo acqua calda.
Una volta cotte le fave (dopo cira 1 ora e 1/2), vi aggiungiamo il sughetto e saliamo. Eventualmente aggiungiamo acqua calda e mettiamo il farro lavato, che dovrà cuocere per il tempo indicato sulla confezione. Serviamo con poco olio a crudo e una macinata di pepe fresco.

mercoledì 23 gennaio 2013

Risotto verza e fontina profumato alla cannella


Buongiorno a tutti!!!
Oggi sono decisamente in ritardo rispetto ai miei orari soliti....e pur avendo già combattuto la mia battaglia quotidiana con gli spazi che non bastano mai, ho ancora tante cose da fare!
Siamo solo in due in questa casa, eppure, a giudicare da tutto quello che "accumuliamo" tra me e mio marito, non si direbbe!...libri, scarpe, tazze e piattini, ricaricatori vari e tovaglie, pentole e borsoni da rugby....ci vuole sempre un po' di fantasia per riorganizzare il tutto!
Tanto più che a nessuno dei due piace buttare ciò che, non si sa mai!, un domani potrebbe servire!

Il mio mal di schiena, probabilmente virale visto che ero influenzata, non è sparito ma è decisamente migliorato!
Per due giorni mi aveva messo proprio al tappeto!
Oggi si recupera!...e infatti, ora vado a preparare i crackers!


Prima però voglio spendere due paroline su questo risotto. Anzi, sull'uso della cannella in questo risotto!
Perchè del fatto che verza e fontina insieme mi piacciano molto avevo già detto! Ma vorrei spiegare donde arriva il tocco di cannella.
Anni fa su una rivista di cucina ho trovato una ricetta di una zuppa valdostana a base di verza e questa era lessata in acqua profumata con un "nonnulla" di spezie, come noce moscata e cannella. 
La zuppa mi è talmente piaciuta che da allora in inverno la preparo spesso ed ho iniziato ad aromatizzare la verza con le spezie anche in altri piatti!
Provate!!!


Risotto verza e fontina profumato alla cannella

Ingredienti per 2 persone
180 g di riso carnaroli
1/3 di una verza (circa una decina di foglie grandi)
80 g di fontina
1 noce di burro
olio evo
1/2 cipolla 
brodo vegetale
vino bianco per sfumare
cannella in polvere

Procedimento
Affettiamo molto sottilmente la cipolla e la lasciamo appassire nell'olio fino a quando risulterà trasparente.
Aggiungiamo la verza lavata, asciugata e tagliata a striscioline e la lasciamo appassire per  circa 15 minuti, eventualmente aggiungendo poco brodo vegetale.
Togliamo la verza dal tegame e tostiamo il riso, quando risulterà caldo in maniera uniforme (toccare col palmo della mano!) sfumiamo con poco vino bianco e iniziamo ad aggiungere gradualmente brodo vegetale ben caldo e mescolando spesso. A metà cottura rimettiamo nel tegame anche la verza  e aromatizziamo a piacere con la cannella. Mettiamone pochissima, assaggiamo e d eventualmente aggiungiamo l'altra. A riso al dente mantechaimo con una noce di burro e a fiamma spenta con la fontina tagliata a cubetti piccoli.
Chiudiamo il tegame e lasciamo riposare il risotto per pochi inuti prima si servirlo.

Note
- Un altro metodo per la realizzazione di un risotto aromatico è quello di mettere le spezie (in questo caso un pezzetto di stecca di cannella) con le verdure nella preparazione del brodo vegetale. Ma se provate questo accostamento per la prima volta, direi che è il caso di procedere nel modo indicato sopra, per poterne aggiungere solo la quantità consentita dai nostri gusti, assaggiando prima di aggiungerne ancora!
- Se siete amanti della cannella, ricordatevi che ci si può cucinare anche il pollo!



lunedì 21 gennaio 2013

Croissants


E ci mancava solo il colpo della strega!
Già arrivavo da una settimana di raffreddore e infiammazioni varie...con i denti del giudizio che, ad oggi, non hanno ancora deciso se uscire o meno (si divertono troppo a torturarmi!)...
Il fine settimana mi ha vista letteralmente piegata in due: sono andata per raccogliere una cosa caduta a terra e ci sono rimasta!
Spero che la vostra domenica sia stata meno "impedita" della mia! 
Sono sicura che avete approfittato del brutto tempo per rilassarvi e cucinare tante cose buone!
E visto che questo weekend non me lo sono goduto per niente, già non vedo l'ora che arrivi il prossimo!
Addolciamoci che è meglio!

Da dopo le feste i dolci che preparo sono solo quelli da colazione...niente desserts e torte farcite per intenderci, nel tentativo di mangiare un po' più sano e leggero!
Ora starete sicuramente pensando che ci vuole una bella faccia tosta a parlare di leggerezza con una teglia di croissants che fa capolino nella foto!
Non avreste tutti i torti!
...Se non fosse che i miei croissants, pur non essendo certo dietetici...che sarebbe una contraddizione in termini parlare di croissants dietetici... sono molto meno burrosi della media!
Un po' perchè ad utilizzare 300 g di burro (e anche più!) in una sola ricetta mi sento decisamente in colpa nei confronti del girovita e dei miei buoni propositi di tenere una alimentazione sana ... un po' anche perchè, tutto sommato, non mi fanno impazzire i dolci con un sentore di burro troppo forte.

Questa è la mia personale rielaborazione di una ricetta tratta da un libro degli anni '70 di mia madre, che ha varie sezioni dedicate alla cucina degli altri paesi. 
E' uno di quei libri che sfoglio da quando ero bambina e che, a forza di ammirare, ho praticamente imparato a memoria.
Tra le ricette francesi c'è appunto quella dei croissants, ma con alcune lacune e imprecisioni che ho colmato a modo mio.
Il risultato è un cornetto leggero che a volte ho farcito con la crema e la marmellata.
Ma devo dire che il suo gusto delicato è piacevole anche senza farciture.
Non è aromatizzato e non presenta uova nell'impasto, proprio come pare che debba essere "il croissant"! 
Nell' impasto non c'è neanche il burro e il quantitativo indicato tra gli ingredienti è tutto per la sfogliatura. 
L'esecuzione è semplicissima!
Provare per credere!


Croissants
(dosi per 20 croissants)

Ingredienti
250 g di farina Manitoba
250 g di farina 00
120 g di burro
50 g di zucchero
250 ml di latte
3 g di lievito di birra disidratato
1/2 cucchiaino di sale
acqua tiepida (circa 65 ml)

inoltre
1 uovo per spennellare la superficie
zucchero semolato per rendere la superficie più croccante
zucchero a velo per la decorazione finale

Procedimento
Setacciamo insieme le due farine e facciamo sciogliere il lievito nell'acqua appena tiepida con una puntina di zucchero. Preleviamo 120 g dalla somma delle due farine e li impastiamo con la miscela di acqua e lievito. Formiamo un panetto e lo lasciamo lievitare in una ciotola coperta di pellicola per alimenti e al riparo da correnti fino al raddoppio del volume (circa 1 ora e mezza/2).
Trascorso il tempo necessario alla lievitazione disponiamo la farina rimasta a fontana sul piano da lavoro insieme allo zucchero e al centro sciogliamo il panetto lievitato con una parte del latte. Impastiamo il tutto e uniamo gradualmente il latte restante. Infine aggiungiamo anche il sale.
Stendiamo la pasta in un rettangolo allungato e ci mettiamo sopra il burro ben freddo o tagliato a fettine sottili o appiattito col matterello in modo che copra i 2/3 della sfoglia. Ripieghiamo la pasta in 3 e la avvolgiamo con la pellicola prima di riporla in frigo per 25 minuti.
Stendiamo e pieghiamo in 3 altre 2 volte.
L'ultima volta riprendiamo la pasta, la stendiamo e la ripieghiamo in 5 (cioè prima ripieghiamo i 2 estremi verso l'interno e poi facciamo la classica piega a 3).
Trascorso l'ultimo periodo di riposo stendiamo la pasta in un rettangolo di sfoglia sottile, tagliamo a strisce larghe 12 cm e ritagliamo dei triangoli di 10 cm di base.
Avvolgiamo ogni triangolo su stesso partendo dalla base e tirando eventualmente la punta per allungare la pasta.
Disponiamo i croissants su una teglia coperta di cartaforno, copriamo con un canovaccio umido e lasciamo lievitare fino a che saranno triplicati.
Spennelliamo delicatamente con l'uovo sbattuto diluito con pochissima acqua, cospargiamo i croissants di zucchero semolato e inforniamo a 200° per 20 minuti.
Servire subito.

Note
I croissants sono buoni anche il giorno dopo, magari ripassati in forno per pochi minuti.
Vi riporto la mia "tabella di marcia" per chiarire meglio il procedimento:
- Verso le 19:30 preparo il lievitino che, mentre ceniamo e riordino la cucina, ha tutto il tempo di lievitare.
- Verso le 21:00 procedo a preparare l'impasto con relativa sfogliatura e considerando i successivi tempi di riposo arrivo più o meno alle 23:15 a stendere definitivamente l'impasto e a formare i croissants che lascio lievitare per tutta la notte nell'ambiente più fresco della casa.
- Alle 07:00 del mattino scaldo il forno mentre rifinisco la superficie dei croissants con uovo e zucchero... cuocio i croissants.....
- Ore 07:30....COLAZIONE!!!

sabato 19 gennaio 2013

Carciofi alla Parmigiana


E alla fine un po' di neve è arrivata....ma se devo dirvi che sono rimasta contenta...
A me piace stare in cucina a preparare una torta al cioccolato, mentre dietro ai vetri della finestra si affollano i fiocchi di neve....e gli uccellini vengono a ripararsi sul davanzale, dove magari trovano  qualche briciola...
E invece ieri mattina ci siamo alzati, tutto era bianco attorno a noi, ma abbiamo atteso invano che riniziasse a nevicare....mah!... quasi quasi la torta al cioccolato la preparo lo stesso!

Intanto però carciofi alla parmigiana!
...un piatto buono con qualsiasi verdura! E visto che le melanzane non sono di stagione, i carciofi le sostituiscono benissimo!
Io i carciofi li ho fritti dopo una leggera infarinatura: si può scegliere di passarli in una pastella di uovo e farina per arricchire ulteriormente il piatto, o addirittura di lessarli o stufarli per alleggerirlo. 
Possiamo regolarci in base ai nostri gusti o alle nostre esigenze!
Di alcuni ingredienti non riporto le quantità perchè ho cucinato...ad occhio!

Buon fine settimana a tutti!


Carciofi alla Parmigiana

Ingredienti per 2 persone
2 carciofi (io i violetti)
scamorza
passata di pomodoro (io la mia)
1 spicchio d'aglio
1/4 di una cipolla
olio evo per la salsa di pomodoro
olio di arachidi per la frittura
Parmigiano 
sale

Procedimento
Prepariamo la salsa di pomodoro mettendo la passata nella pentola con aglio, cipolla, olio, sale e una puntina di zucchero...partiamo da tutti gli ingredienti a crudo e facciamo sobbollire a fuoco dolce fino a che non sarà pronta.
Nel frattempo tagliamo e laviamo i carciofi con acqua acidulata con succo di limone, li riduciamo in fettine molto sottili, li asciughiamo e infariniamo leggermente. Friggiamo i carciofi in olio bollente e li lasciamo raffreddare su carta assorbente.
A questo punto tagliamo a dadini la scamorza e assembliamo la nostra parmigiana: io ho fatto delle monoporzioni dando una forma rotonda ai tortini (quasi a riformare il carciofo...) e procedendo con uno strato di carciofi, poi di scamorza, di salsa ed infine di Parmigiano: così sui due tortini, fino ad esaurimento degli ingredienti.
L'ultimo strato non deve avere la scamorza che tende a bruciare, ma solo sugo e formaggio per la gratinatura.
Ho infornato a 200° per 15 minuti.

Note
Nella Parmigiana estiva, fatta di solito con sugo di pomodoro fresco, a me piace molto il basilico...io non ho messo erbe aromatiche in questo caso, ma chiaramente ognuno può personalizzarla come meglio crede!



giovedì 17 gennaio 2013

Zuppa gratinata di mini-porri e cavoli vari


Con questo freddo e con l'influenza dilagante, zuppe e minestre sono davvero un toccasana!
Certamente però voi ora vi starete chiedendo dove ho trovato i porri "mignon"!
Vi vedo...siete curiosissimi di saperlo!
Carini, vero?
In verità i miei porri non appartengono ad una qualità "micro"...sono semplicemente i porri del nostro orto che non sono cresciuti!
E così anche le verze e i cavoli cappucci, che ho dimenticato di fotografare interi!
Ve lo avevo accennato qualche post fa...le nostre verdure se la prendono comoda!
E siccome noi ci siamo stancati di aspettarle, abbiamo optato per una soluzione drastica ma molto gustosa: zuppa dell'orto gratinata con la fontina!
  
Vi lascio la ricetta: le quantità riportate fanno riferimento a verdure...normali!
 

Zuppa gratinata di porri e cavoli  vari

Ingredienti per 4 persone
1/3 di una verza
1/3 di un cavolo cappuccio verde
2 patate
2 carote
2 porri
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
maggiorana
olio evo
sale e pepe
pane tostato
Fontina di Aosta

Procedimento 
Ho lavato e tagliato a pezzi tutte le verdure, ho aggiunto le erbe aromatiche e ho coperto di acqua, ho portato ad ebollizione ed ho versato l'olio. Ho lasciato cuocere fino a che le verdure sono risultate tutte tenere. Ho aggiustato di sale e di pepe e ho suddiviso la zuppa in 4 cocotte monoporzioni. In ogni cocotte ho messo 2 fettine di pane tostatto e 2 fette di Fontina. Ho passato in forno già caldo per pochi minuti (massima temperatura, funzione grill) fino ache il formaggio si è sciolto. Ho servito subito.

Note
- Le foglie dei cavoli sono piuttosto consistenti; per questo a mio parere non è necessario differenziare i tempi di cottura delle verdure, ma si possono cuocere tutte insieme.
- L'accostamento "verza-fontina" è molto frequente nella mia cucina! Tra qualche giorno vorrei preparare un altro piatto che lo vede protagonista!

martedì 15 gennaio 2013

Canederli funghi e prosciutto


Prometto che non mi lamenterò per tutto il post, come faccio di solito, della levataccia di questa mattina! 
E che non starò qui a sottolineare che mi sento uno zoombie e che, viste le premesse, starò dissociata per tutto il giorno...prometto!
Del resto con un marito in partenza per Londra all'alba a che ora poteva suonare la sveglia?  
Alle 04:00 naturalmente! 
Speriamo che almeno mi riporti il tè!
E' da alcuni anni che in questa casa beviamo solo tè comprato a Londra! 
E' diventata una specie di tradizione...anzi, una piccola mania!
Me ne è rimasto poco e credo che oggi vedranno il fondo tutte le bevande di casa contenenti caffeina!

Ieri per pranzo ho preparato i canederli: avevo del pane da consumare e ho voluto fare un viaggetto immaginario in Alto Adige.
I canederli li ho mangiati proprio a Merano e Bolzano le prime volte.
Di solito li preparo con gli spinaci e il formaggio, questa volta avevo i funghi e il prosciutto e ho sperimentato una nuova versione.
Non ho seguito una ricetta in particolare, ma mi sono regolata in base agli ingredienti di cui disponevo. Questo genere di piatti mi piace proprio perchè consente interpretazioni liberissime e difficilmente non viene bene!
Certo, l'ultima parola in merito spetta a chi i canederli li mangia da sempre perchè appartengono alla propria tradizione...vero Sabina?
E se i miei canederli dovessero discostarsi troppo dagli originali, possiamo sempre chiamarli semplicemente gnocchi di pane!

Canederli con funghi freschi e prosciutto

Ingredienti per 4 persone
300 g di pane raffermo
250 g di funghi freschi
50 g di prosciutto crudo dolce
50 g di grana grattugiato
1 uovo
1/4 di cipolla 
1 spicchio d'aglio
1 ciuffetto di prezzemolo
olio evo
 sale e pepe
noce moscata 
farina e latte qb

Procedimento
Riduciamo il pane a cubetti e lo lasciamo ammorbidire in poco latte: meno latte mettiamo e meglio è, quindi rimestiamo il pane spesso e aggiungiamo latte solo se serve veramente.
Nel frattempo laviamo i funghi e li tagliamo a tocchetti. Lasciamo scaldare l'olio con aglio e e cipolla tritata, rosoliamo i funghi e portiamo a cottura. Saliamo e cospargiamo di prezzemolo. Se necessario tritiamo i funghi con la mezzaluna peer ridurli in pezzi più piccoli e li lasciamo raffreddare.
Quando il pane risulterà morbido uniamo i funghi, il prosciutto tritato, il grana, l'uovo, pepe e noce  moscata. Lavoriamo gli ingredienti per amalgamarli e uniamo 1 cucchiaio di farina.
Formiamo i canederli e li passiamo in poca farina.
A questo punto i canederli sono pronti da esere serviti in brodo o lessati per 15 minuti in acqua (sono pronti quando vengono a galla) e cosparsi di burro fuso.

Note
I canederli si possono lessare direttamente nel brodo o in acqua bollente a parte (e solo dopo aggiungerli), per evitare che il brodo diventi torbido. Io di solito faccio così... questa volta però, per "problemi di luce e di foto", ho dovuto riscaldare tutto insieme e il brodo si è velato lo stesso. Ma questa è un'altra storia!

lunedì 14 gennaio 2013

Scaloppine alla pizzaiola


La foto è quella che è....colpita dal sole (in certi giorni non c'è un punto della casa dove la luce arrivi uniformemente: o pieno sole o l'ombra più cupa!)!
La ricetta pure: non eccelle in originalità ma sicuramente si nel gusto!
Se avete delle fettine di vitello tenere tenere come le mie, tanto da tagliarsi senza l'ausilio del coltello, questa ricetta darà il massimo: niente altro che un mix tra due piatti della tradizione, scaloppine e fettine alla pizzaiola!
Le fate anche voi così?

Oggi mini-post: ho tante cose da fare e poco tempo a disposizione per ciascuna cosa purtroppo!
Ma uno spazietto per lasciarvi un salutino  non potevo non ritagliarmelo! 
Qui è arrivato anche il raffreddore...quindi se siamo tutti...possiamo partire...
Buona settimana "di freddo e neve" (forse) a tutti!

Scaloppine alla pizzaiola

Ingredienti per 4 persone
600 g di fettine di vitello
1 barattolo di pomodori pelati (io ho usato quelli che abbiamo preparato in casa ad agoso!)
1 noce di burro
4 cucchiai d'olio evo
1 spicchio d'aglio
1 foglia di salvia
1 cucchiaio di capperi
origano (abbondante!)
1 rametto di prezzemolo tritato
vino bianco per sfumare (facoltativo)
farina q.b.
sale e pepe

Procedimento
Abbiamo bisogno di una padella ampia che possa contenere comodamente tutte le fettine...
Scaldiamo olio e burro con la salvia e lo spicchio d'aglio schiacciato, passiamo velocemente le fettine nella farina, le scuotiamo per far cadere l'eccesso e le lasciamo rosolare su entrambi i lati.
Saliamo pepiamo e eventualmente sfumiamo col vino (io a volte lo metto e a volte no...).
A questo punto togliamo le fettine dalla padella e le teniamo in caldo tra due piatti. Aggiungiamo al fondo di cottura i pelati ben sgocciolati e aromatizziamo con origano e prezzemolo. Eliminiamo aglio e  salvia e aggiungiamo anche i capperi sciacquati; lasciamo ritirare il sughetto a fiamma vivace.
Rimettiamo le fettine nella padella, facciamo scaldare ed insaporire e serviamo in tavola ben caldo!

Prima di salutarvi ringrazio due amiche che mi hanno lasciato un gradito riconoscimento:


...grazie carissime Tatiana e Incoronata!...anche io apprezzo molto i vostri blog!


venerdì 11 gennaio 2013

Tortine alla carota


Quando arriva il fine settimana mi piace lasciare un dolcetto sul mio blog!
In questo periodo cerco di non sfornarne troppi, per stare un po' attenti.  
Ma la colazione al mattino bisogna pur farla e le torte sofficissime e leggere, magari senza burro e senza farciture, con un un bel "cappuccio" bollente, non possono mancare!

La prima volta che ho sfornato una torta di carote avevo 15 anni!
Il risultato non fu eccezionale: forse non avevo tritato bene carote e mandorle o non so cos'altro avevo combinato... fatto sta che il tutto risultò troppo granuloso e pesante.
La ricetta che utilizzai ce l'ho ancora, ma non ho più avuto il coraggio di provarla!
Chissà...prima o poi...

Queste tortine invece le preparo spesso!  Risultano sofficissime e profumate e si realizzano in pochi minuti!
Gli ingredienti principli sono sempre le carote e le mandorle: in effetti in rete ce ne sono tantissime di ricette simili!  
...Dite che una in più proprio non serviva?


Tortine alla carota

Ingredienti
200 g di carote
2 uova
160 g di zucchero
1/2 limone (sia il succo che la buccia grattugiata)
50 g di mandorle
100 ml di olio di semi
150 g di farina 00
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale.

inoltre
zucchero a velo per decorare
burro e pangrattato per gli stampini


Procedimento
Tritare le mandorle molto finemente. Raschiare e lavare le carote, tritarle nel mixer e bagnarle col succo di limone.
Montare le uova con lo zucchero fino a che non diventano bianche e spumose. Versare anche l'olio e amalgamare. Aggiungere farina e lievito setacciati, il sale,  la buccia del limone, le mandorle e infine le carote.
Versare il composto in una teglia da muffins (o altri stampini) precedentemente imburrata e cosparsa di pangrattato.
Infornare a 180° per 20/25 minuti.
Lasciar raffreddare e cospargere di zucchero a velo.

Note
Dopo le feste si cerca di limitatre le calorie...ma queste tortine sono davvero buone accompagnate da una crema di ricotta e zucchero a velo lavorati assieme!

mercoledì 9 gennaio 2013

Pane di semola con le patate


  Poesia del pane
S’io facessi il fornaio
vorrei cuocere un pane
così grande da sfamare
tutta, tutta la gente
che non ha da mangiare.
Un pane più grande del sole,
dorato, profumato
come le viole.
Un pane così
verrebbero a mangiarlo…
…i poveri, i bambini,
i vecchietti e gli uccellini.
Sarà una data
da studiare a memoria:
un giorno senza fame!
Il più bel giorno di tutta la storia. 

(G. Rodari)



Pane di semola e patate

Ingredienti
200 g di semola di grano duro
300 g di farina 0
250 g di patate da lessare
160 g di lievito madre
acqua tiepida q.b.
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale

Procedimento
Lessiamo le patate con la buccia, una volta cotte le spelliamo e le schiacciamo. Mescoliamo la farina alla semola e disponiamo a fontana. Al centro raccogliamo le patate fredde, il lievito madre sciolto con lo zucchero in poca acqua tiepida e impastiamo. Se occorre altra acqua la aggiungiamo gradualmente, regolandoci per il quantitativo (circa 200 ml), infine uniamo il sale. Lavoriamo per bene e lasciamo riposare l'impasto nel forno spento e appena intiepidito per 5 o 6 ore. Riprendiamo l'impasto, lo lavoriamo spingendo i bordi verso l'interno (verso il basso) in modo da favorire la lievitazione in altezza del pane e infine formiamo una o due piccole pagnotte di uguale peso. Io le ho lasciate lievitare per circa 8 ore a temperatura ambiente su carta forno e coperte da un panno umido. Preriscaldiamo il forno a 250° con la placca inserita, quando avrà raggiunto la temperatura facciamo scivolare delicatamente le pagnottine sulla placca ed inforniamo con un tegamino di acqua calda. Dopo i primi dieci minuti togliamo l'acqua e abbassiamo la temperatura a 220°. Proseguiamo la cottura fino a quando il pane risulterà dorato e croccante. Una volta cotto abbassiamo il forno a 150° e con lo sportello socchiuso continuiamo a fare asciugare il pane per 15 minuti. Infine, a forno spento e con sportello semi-aperto, disponiamo al suo interno il pane verticalmente e lo lasciamo raffreddare completamente prima di sfornarlo, per mantenere la crosta croccante.

lunedì 7 gennaio 2013

Penne ortolane ...e pure arrabbiate!


Lasagne, arrosti, tortellini, dolci sontuosi...!
Siamo tutti reduci in qualche modo da lunghe preparazioni culinarie per i pranzi delle feste!
Ora è il momento dei piatti "express" e leggeri, per rilassarsi in cucina e non appesantirsi a tavola!
Almeno per un po'...poi è chiaro che la gola riprenderà il sopravvento...ma fin che resistono i buoni propositi, assecondiamoli!

A proposito di penne all'ortolana...mi sarebbe piaciuto raccontarvi che porri, carote e sedano giungevano in tavola direttamente dal nostro orto...invece arrivano dal banco del fruttivendolo...perchè i nostri ortaggi sono pigri esattamente come me e crescono a rilento...
Ora, non è per questo motivo che le penne sono arrabbiate, ma solo perchè nel sughetto ho messo un bel po' di peperoncino!


Per preparare questa pasta "ortolana e arrabbiata" ho fatto appassire (per 2 persone!) 1 carota, 1 porro, 1 costa di sedano, 1 spicchio d'aglio e 1 piccolo peperoncino piccante tritati con la mezzaluna, in 2 cucchiai d'olio. Una volta dorate le verdure, ho salato leggermente, ho aggiunto 2 pomodori pelati e 1 rametto di prezzemolo.
Ho lessato 180 g di pasta, l'ho scolata molto al dente e ne ho proseguito la cottura nella padella con le verdure. Ho mantecato con un filo d'olio a crudo e ho servito con pepe e una spolverata di pecorino grattugiato.



venerdì 4 gennaio 2013

Aspettando la Befana....trancetti morbidi alla frutta secca e panna rosa


Se è vero che la Befana è una nonnina senza denti....io le preparo ogni anno un dolcetto morbido morbido!
Quando scende dal camino la nonnina si rifocilla con dolcetti e caffè...da piccola non andavo mai a dormire, la sera del 5 gennaio, senza apparecchiarle uno spuntino...e c'era naturalmente chi provvedeva a spazzolare tutto!


Ingredienti
150 g di zucchero (75+75)
150 g di frutta secca tra mandorle, noci e nocciole tritate insieme
50 g di farina
150 g di cioccolato fondente tritato
1 bustina di lievito
4 uova
1 bicchierino di rhum
100 g di burro morbido
1 pizzico di sale

inoltre per decorare
panna fresca (200 ml)
1 cucchiaio di ricotta di mucca
alchermes q.b.

Procedimento
Sbattiamo il burro con 75 g di zucchero. Aggiungiamo la frutta secca mescolata con l'altra parte dello zucchero, poi il cioccolato tritato, i rossi delle uova (uno per volta), sale, farina e lievito. Montiamo a neve gli albumi e li incorporiamo al composto di mandorle, noci e nocciole. Trasferiamo il tutto in uno stampo rettangolare coperto di carta forno. Cuociamo a 180° per una trentina di minuti, ma verifichiamo il grado di cottura con uno stecchino: il dolce non deve asciugare troppo. 
Lasciamo raffreddare la torta e prima di servirla la tagliamo in tranci e la decoriamo: montiamo la panna, setacciamo la ricotta e allunghiamo quest'ultima con tanto alchermes quanto ne sarà necessario per ottenere un bel rosa intenso. Amalgamiamo gradualmente la panna montata alla ricotta rosa e decoriamo a nostro piacimento.

Note
La ricetta è questa , un po' modificata!

mercoledì 2 gennaio 2013

Mini-piadine con pancetta radicchio e grana


Dopo le feste ho sempre la piacevole sensazione di poter cucinare finalmente quello che voglio!
E' strano che questo avvenga, perchè "prima" e "durante" non avverto obblighi e costrizioni: se preparo le frittelle di baccalà o "i caucinetti" è perchè ne sono golosa e perchè mi piace onorare le tradizioni!
Eppure mi ritrovo in questo particolare periodo dell'anno sempre abbastanza sollevata per il fatto di non avere più di fronte date e "scadenze".
Perchè "hai voglia" a dire: faccio le cose quando mi vanno!
...difficilmente preparerei i fritti di Natale in un periodo dell'anno diverso da quello a cui tradizionalmente li associo da sempre!
Rispettare le tradizioni rende il Natale molto coinvolgente, a volte però comporta un minimo di impegno!

Ma sbaglio o sto iniziando l'anno lamentandomi?
Cambio subito registro e vi racconto di queste piccole piadine!


Preparo le piadine molto spesso!
Quando manca il pane risolvono la situazione velocemete e con gusto!
Ma fino ad ora non le avevo mai pubblicate perchè non ero completamente soddisfatta del risultato: pur avendo un ottimo sapore le piadine che preparavo risultavano troppo friabili, tanto da non poter abbracciare il ripeno senza spezzarsi.
Grazie a questa ricetta venuta fuori per caso (50 g di strutto da consumare!) e a qualche consiglio di un amico romagnolo proprietario di piadineria, ho raggiunto la giusta consistenza!
Lui si è guardato bene dal darmi la ricetta, ma mi ha suggerito di cuocerle pochissimo (non biscottarle!) e soprattutto di chiuderle in un sacchetto di plastica subito dopo la cottura per mantenerle morbide e calde.
La mini versione può essere simpatica per un aperitivo o un antipasto.
E che buono l'incontro tra pancetta, radicchio e grana! 


Mini-piadine con pancetta radicchio e grana

Ingredienti
250 g di farina 0
50 g di strutto
2 cucchiai di olio evo
120 ml circa di acqua a temperatura ambiente
2 g di bicarbonato
2 pizzichi abbondanti di sale

inoltre per farcire
pancetta arrotolata
scaglie di grana
radicchio rosso

Procedimento
Disponiamo la farina a fontana (senza setacciarla) e raccogliamo al centro lo strutto, l'olio, il sale e il bicarbonato.
Versiamo metà dell'acqua e cominciamo ad impastare. Aggiungiamo altra acqua solo se occorre e ricaviamo un impasto morbido e liscio. Lo avvolgiamo con della pellicola e lo lasciamo riposare in frigo per circa mezz'ora.
Riprendiamo l'impasto, lo stendiamo e con una formina rotonda ricaviamo le nostre mini-piadine. Rimpastiamo la pasta in eccesso e procediamo fino ad esaurimento. Se preferiamo delle piadine più grandi dividiamo l'impasto in quattro e poi stendiamo le singole piadine.
Facciamo scaldare bene sulla fiamma una padella anti-aderenre senza ungerla e cuociamo le nostre piadine un paio di minuti per lato, bucando con la forchetta la superficie (per non farle gonfiare!). Le chiuduamo man mano che sono pronte in un sacchetto di plastica per alimenti, fino al momento di servirle. Accompagnamo con pancetta, radicchio e grana...o con quello che preferiamo!