Tempo fa, parlando per caso con un signore, questo mi disse che amava così tanto la pasta da non consumarla tutti i giorni, ma di riservarla solo ad un paio di volte alla settimana, per poterla apprezzare ancora di più.
A casa nostra invece facciamo il discorso inverso...siamo talmente golosi di pasta che preferiamo mangiarla, non dico tutti tutti i giorni, ma quasi.
Non c'è il pericolo che possa stancarci!
Vi ho già raccontato tante volte di quanto mi piaccia fare la pasta in casa, fino alla noia credo.
Spesso utilizzo la classica macchinetta taglia-pasta. Però volendo andare per il sottile bisogna ammettere che la pasta, schiacciata tra i rulli metallici, perde un po' della sua porosità...caratteristica che invece la rende tanto golosa, conferendo alla pasta la capacità di trattenere il condimento.
Per questo spesso opto per la soluzione più impegnativa, ma sicuramente gratificante in termini di resa, cioè stenderla a mano dopo averla lavorata sull'asse di legno e tagliarla o col coltello o con la chitarra...se parliamo di pasta lunga naturalmente.
Non è un dettaglio da poco il fatto di servirsi di un piano di legno e non di altro materiale (per esempio il marmo) perchè un materiale poroso assorbe l'umidità in eccesso contenuta nella pasta. Inoltre, tagliata con la chitarra, la pasta ha una consistenza e una corposità che garantiscono un piatto speciale, anche se il condimento è una semplice salsa di pomodoro.
E poi la pasta tagliata alla chitarra sa di antico, di piatti di una volta...
Pensate che il primo prototipo di chitarra risale al 1860; fu inventata a Chieti dopo l'introduzione del filo d'acciaio diffuso dai tedeschi.
Il nome originale era "carratore per pasta" e lo si trova in un atto notarile del 1871, nel quale veniva ufficializzato il corredo di una sposa, che prevedeva anche la chitarra appunto.
Altri tempi sicuramente...ma io sono del parere che è molto utile e sicuramente affascinante preservare e tramandare nel tempo quanto di buono i nostri avi ci hanno lasciato!
Pasta alla chitarra con panocchie e pesto leggero di rucola e pinoli
Ingredienti (dosi per 2 persone)
per la salsa
500 g di panocchie
30 g di rucola
15 g di pinoli
olio evo
1 spicchio d'aglio
1 fetta di cipollla
peperoncino piccante
sale
1 o 2 cucchiai di parmigiano (facoltativo)
per la pasta
200 g di semola di grano duro
2 uova medie
1 cucchiaio d'olio
1 pizzico di sale
Procedimento
Per la realizzazione della pasta: assemblare tutti gli ingredienti sul piano e lavorare fino ad ottenere un impasto liscio e compatto. Lasciare riposare circa 30 minuti tra due piatti, poi stendere la pasta col matterello, dividerla in rettangoli. Adagiare ogni rettangolo sulla chitarra e procedere al taglio premendo leggermente col matterello sulla pasta, roteando il matterello su se stesso.
Per la realizzazione della salsa: lavare e far sgocciolare le panocchie. Effettuare un taglio nel senso della lunghezza sul carapace delle cicale. Far appassire in poco olio l'aglio, la cipolla e il peperoncino, tutto tritato. Aggiungere a fiamma vivace le panocchie, mescolare spesso e quando cambiano colore cominciare a schiacciarle per far uscire dall'incisione effettuata tutta la polpa e i succhi.
Se necessario aiutarsi con le mani per estrarre la polpa delle cicale, raccoglierla nella padella ed eliminare i carapaci, lasciandolne solo 4 per decorare i piatti.
Aggiungere in padella un pesto realizzato con rucola, pinoli ed olio (eventualmente Parmigiano).
Lessare la pasta in abbondante acqua, verificarne il grado di cottura, scolarla al dente ripassandola pochi minuti in padella con un filo d'olio a crudo ed eventualmente un po' d'acqua di cottura della pasta. Servire in tavola.
Note
- Per la realizzazione di questa salsa, perchè sia saporita e si senta tutto il gusto del mare, è importante sfruttare bene le panocchie (o cicale). Dopo averle cotte possiamo anche farle raffreddare un po' per poter estrarre più agevolmente la polpa dal guscio.
- Per arricchire il sughetto di mare questa volta ho optato per un pesto leggero realizzato con rucola, pinoli ed olio d'oliva. L'aggiunta del Parmigiano è facoltativa, tenendo presente che non è opportuno eccedere con il quantitativo, per non coprire il delicato sapore dei crostacei.