martedì 31 dicembre 2013

Lenticchie, per un felice anno nuovo!



Il cibo "portafortuna" per eccellenza,  per augurarvi un 2014 prospero e sereno!
Buona fine e, soprattutto, buon inizio d'anno a tutti!

Lenticchie saltate con verdure speziate

Ingredienti per 4 persone
200 g di lenticchie
1 carota
1 costa di sedano
1 porro
1 rametto di pomodorini ciliegini
olio d'oliva
curry
paprika
sale e pepe 
1 foglia di alloro

Procedimento
Lessiamo le lenticchie partendo da acqua fredda con la foglia di alloro. Nel frattempo saltiamo in padella le verdure (carote, porro e sedano) tagliate a tocchetti con l'olio e, se occorre, qualche cucchiaio d'acqua. Aggiungiamo i pomodorini e proseguamo la cottura. Quando le verdure risulteranno al dente aggiustiamo di sale e aromatizziamo a piacere con le spezie. Aggiungiamo anche le lenticchie ormai pronte e saltiamo tutto in padella, eventualmente aggiungendo un filo d'olio.

 
FELICE 2014!


lunedì 30 dicembre 2013

Cantuccini di Natale....ma anche di Capodanno


Buongiorno a tutti, benritrovati!
Avete ancora voglia di parlare di cibo e di leggere ricette dopo le feste appena trascorse? 
Beh, qualche sproposito sicuramente ce lo siamo concesso, diciamo la verità, come per ogni Natale che si rispetti!
Ma considerando che ci aspettano ancora la cena del 31, il pranzo del 1 gennaio e, perchè no, il pranzo dell'Epifania, direi che dobbiamo fare il "sacrificio" di goderci ancora qualche prelibatezza!


Una delle cose più piacevoli delle tavole delle feste è, secondo me, la varietà di dolci!
Tra torroni, panettoni, dolcetti tipici si possono accontentare i gusti di tutti!
Per cui, se siete di quelli che amano "sgranocchiere" e alla sofficità del  panettone preferite la croccantezza, potete optare per la preparazione dei cantucci!
Attenzione però, per me i cantucci devono essere friabili! Non voglio far ricorso necessariamente al Vin Santo, per quanto buono, per ammorbidirli! 
Voglio mangiarli a prescindere, anche accompagnati da un caffè, ma senza doverli intingere!
Se avete i miei stessi gusti potete sperimentare questa ricetta che io ho trovato qui e ho riadattato alla mia dispensa! 


La friabilità è data dalla presenza del burro, che io ho sostituito con olio di semi.
Rispetto all'originale ho  sostituito anche lo zucchero semolato con quello di canna, ho  adoperato una parte di farina integrale e ho sostituito 50 g di mandorle con stessa quantità di mirtilli rossi...che fanno tanto Natale!

...Che poi questa ricetta è perfetta tutto l'anno!

Cantucci friabili

Ingredienti
250g di farina 00
200g di farina integrale
350g di zucchero di canna
2 uova intere
3 tuorli
1/2 bustina di lievito per dolci
50g di olio di semi
scorza grattugiata di un'arancia piccola
un pizzico di sale
200g di mandorle non spellate
50 g di mirtilli rossi essiccati


Procedimento
Tostiamo le mandorle in forno a 180° per 10 minuti. Montiamo le uova con lo zucchero e il pizzico di sale fino a renderle spumose. Aromatizziamo con l'arancia, uniamo l'olio continuando a sbattere e in fine aggiungiamo la farina setacciata con il lievito.
Se necessario possiamo aggiungere qualche cucchiaio di farina per agevolare la formazione dei filoncini sulla placca, altrimenti ci aiutiamo con la cartaforno pre compattarli. Io ho realizzato in tutto 4 filoncini per ottenere dei cantucci piccoli.
Inforniamo a 200° per 30 minuti. Lasciamo raffreddare leggermente e procediamo al taglio dei cantucci. Li riposizioniamo in teglia e li facciamo asciugare per 10 minuti a 120° o per il tempo che riteniamo necessario.

martedì 24 dicembre 2013

Tanti auguri da me....e dal mio panettone impastato a mano!


Avrei voluto scrivere  il post sul panettone prima di Natale, con la calma e il tempo che gli è dovuto; ma in questi giorni, come tutti, ho avuto i miei giri da fare tra acquisti e commissioni!
Oggi, più che mai, il tempo a disposizione non c'è! 
E allora vi lascio un piccolo anticipo di uno dei miei esperimenti tra panettoni e lievitati di Natale vari, rigorosamente impastati a mano (una lotta!!!) perchè non ho l'impastatrice: tornerò sull'argomento nei prossimi giorni!
Ciò che conta ora è lasciarvi i miei auguri per un Natale felice e sereno!
Buone feste a tutti e ci ritroviamo dopo il 26! 

BUONE FESTE!

Aggiornamento del 30 dicembre 2013
...forse forse riesco ad aggiornare il post!
Incredibile, la ricetta di questo panettone sta diventando un'odissea!
In questi giorni non ho avuto tempo e, a dirla tutta neanche voglia, di scrivere una ricetta così lunga!
Vi confesso che trovo molto più complicato riuscire a trovare la predisposizione d'animo per concentrarmi a trascrivere la ricetta del panettone che mettermi ad impastare a mano il panettone stesso!...cosa sicuramente impegnativa, intendiamoci! ....ma non impossibile!
Come potete vedere dalla foto il panettone è lievitato bene! Ritengo che il risultato sia soddisfacente, anche se si può e si deve migliorare!
Ne ho provati altri in questi giorni, spero di riuscire a pubblicare qualcos'altro entro l'Epifania!
Buono il gusto, consistenza molto leggera...la foto della fetta è veramente brutta, ma col "tran tran" delle feste è stato difficile anche fotografare!
Il prossimo anno anche io farò i panettoni a novembre come molte altre boggers! Sotto le feste è veramente impossibile!
Anche perchè con il lievito madre i tempi di lievitazione sono stati lunghissimi: 20 ore per il primo impasto e 8 per il secondo! Col panettone di Morandin che ho fatto dopo è stato anche peggio!
La ricetta di questo panettone nasce dalla lettura e dalla sintesi di varie ricette trovate in rete, messe insieme in modo tale da agevolare il mio lavoro a mano, rimanendo quanto più possibilmente fedele ad alcune regole desunte quà e là attraverso gli esperimenti di questo e dello scorso anno!


Fondamentale partire da un lievito madre molto attivo: almeno 3/4 giorni prima di impastare il panettone iniziamo a rinfrescare il lievito anche 2 volte al giorno!
Nel giorno in cui dobbiamo iniziare il primo impasto procediamo con almeno due rinfreschi, effettuati con la farina forte che useremo per il panettone in queste quantità: 60 g di lievito madre, 70 g di farina, 30 g d' acqua leggermente tiepida. 
 
Primo impasto

Ingredienti
400 g di farina Manitoba
130 g di lievito madre
130 g di zucchero
100 g di burro
3 tuorli
250 ml di acqua tiepida

Procedimento
Sciogliere il burro e farlo raffreddare. Ammorbidire il lievito madre  con i tuorli, lavorandoli a lungo fino a compattarli. Sciogliere lo zucchero in metà dell'acqua e aggiungere al composto di lievito e uova continuando ad impastare fino a quando il composto si staccherà dal piano. Senza smettere di lavorare aggiungiamo la farina e successivamente, gradualmente, il burro. Lavoriamo bene!
Trasferiamo il composto in una terrina e aggiungiamo poca per volta la restante acqua, sempre verificando che il composto sia legato, prima di aggiungerne dell'altra. 
Copriamo con pellicola trasparente e lasciamo lievitare fino a che l'impasto non sarà triplicato, in forno preriscaldato a 28° e con un contenitore di acqua calda sul fondo. Quando l'acqua sarà raffreddata la scaldiamo di nuovo e se serve scaldiamo nuovamente il forno.

Note:
Personalmente ho riscontrato che la lucina del forno non è sufficiente per la lievitazione, occorre necessariamente alzare la temperatura, sempre stando attenti a non superare i 28°. Questo perchè a casa mia la temperatura è sui 18°.

A questo punto prepariamo l'aroma per il panettone mescolando 2 cucchiai di miele d'acacia, la scorza grattugiata di mezzo limone, la scorza di mezza arancia e i semini di una bacca di vaniglia.

Predisponiamo anche l'uvetta, che andrà tenuta a bagno in acqua tiepida per 3/4 ore, successivamente strizzata, asciugata e tenuta all'aria stesa su un panno fino al momento di utilizzarla.
 

Secondo impasto

Ingredienti
100 g di farina Manitoba
30 g di burro
50 g di zucchero
aroma precedentemente preparato
150 g di uvetta
100 g di arancia candita
5 g di sale

Procedimento
Al composto lievitato aggiungiamo nell'ordine farina, zucchero, sale, aroma, tuorli e burro fuso freddo.
Prima di aggiungere un nuovo ingrediente verifichiamo che l'impasto abbia assorbito quello precedente e che sia ben incordato. Uniamo infine uvetta e canditi. Pirliamo l'impasto, lo lasciamo riposare un'ora, pirliamo di nuovo e trasferiamo nello stampo.
Facciamo lievitare fino al bordo dello stampo, sempre nel forno e coperto da pellicola; successivamente poniamo il panettone all'aria, senza pellicla per far formare una crosta in superficie e procediamo alla scarpatura: effettuiamo un taglio a croce sul panettone, solleviamo i lembi e inseriamo qualche fiocco di burro prima di richiuderli.
Inforniamo a 160° con un tegamino di acqua bollente all'interno per i primi 10 minuti, poi proseguiamo la cottura per circa 35 minuti, di cui gli ultimi 5 con sportello aperto.
Verifichiamo con uno stecchino lungo che il cuore del panettone sia cotto, infilziamo alla base con due ferri (da maglia o spiedini) e lasciamo asciugare a testa in giù per 12 ore.

Note
Molti suggerimenti dati nelle varie ricette (soprattutto per quanto riguarda il trattamento del lievito) secondo me sono corretti, ma oggnuno dovrà un po' valutare anche il lievito di cui dispone e sviluppare un proprio metodo generale attraverso prove ed esperimenti, anche per organizzarsi un lavoro, tanto impegnativo, più agevolmente.

venerdì 20 dicembre 2013

Ghoriba aux amandes - Dolcetti marocchini alle mandorle


Mi piace festeggiare il Natale rispettando le nostre tradizioni gastronomiche!
Ma un'eccezione a confermare la regola ci può stare!
Ed infatti quest'anno ho voluto preparare anche dei dolcetti di origine marocchina, bellissimi e dall'aspetto molto invernale, con quella loro caratteristica superficie a craklè, "innevata" dallo zucchero!
Li avevo visti spesso in giro, ma pur trovandoli molto carini non mi ero soffermata a considerarli!
Poi succede che mio marito fa un viaggio di lavoro in Marocco e partendo dai suoi racconti nasce la curiosità di andare a scovare qualche ricetta tipica di questo paese africano!
Ed ecco che ho piacevolmente rincontrato i ghoriba! 
Esistono in tante varianti!...semplici, al cocco....


Io vi propongo la versione alle mandorle, che prende spunto dalla ricetta originaria semplice e la rielabora anche in base ad esigenze casalinghe...un po' terra terra oserei dire: avendo sfornato panettoni e pandoro avevo giusto "qualche" albume da smaltire, quindi ho raddoppiato la dose e ci ho messo più albumi invece che uova intere.
Poi ho dimezzato la semola a favore della farina di mandorle!
Ma sapete che sono proprio buoni!?


Bene, vi saluto e vi do appuntamento alla prossima ricettina!
Ciao ciao!

Note:
Nella ricetta ho dimenticato di scrivere che è preferibile lo zucchero a velo vanigliato e che se volete accentuare il profumo delle mandorle potete adoperare nell'impasto qualche goccia di essenza di mandorle.
Si può anche aumentare leggermente la quantità di mandorle a scapito della semola (per es. 180g di semola e 220 g di mandorle): verranno buoni ugualmente ma più "mandorlosi".







giovedì 19 dicembre 2013

Una torta che ritorna....l'Albutorta!


Oggi mini-post e neanche tanto natalizio!

Condivido con voi brevemente la soddisfazione di vedere pubblicata una mia ricetta con foto nella sezione "cucina" del sito corriere.it
E precisamente trovate qui la mia torta al limone con soli albumi, ribattezzata Albutorta al limone!

La ricetta potete leggerla direttamente sul sito del Corriere o su questo post del mio blog!!

Ringrazio Corinna, la giornalista del Corriere che mi ha contattata!

...che poi, a dirla tutta, la torta al limone è buona pure a Natale!


martedì 17 dicembre 2013

Waffeln alla panna con doppio cioccolato


- Presepe: fatto!
- Albero di Natale: fatto!
- "Lucette" alla finestra: da mettere, ma ci pensa il marito!
- Regali: da comprare!...ma tanto sono pochi!
- Pandoro: fatto!... ma nello stampo da parrozzo...praticamente una palla impresentabile, ma sofficissima! Oggi mi ordino la stampo tradizionale a stella e appena arriva lo rifaccio!
- Panettone: work in progress!
- Lievito madre: arzillissimo e pronto a nuovi impasti!


E intanto rilassiamoci e gustiamoci qualche waffel: la ricetta la trovate qui
Ho solo sostituito 40 g di farina con altrettanti grammi di cacao e aggiunto 150 g di gocce di cioccolato che gli danno un'aria un po' scapigliata! Come grasso ho adoperato la panna fresca (200 ml). Aromatizzateli con la vaniglia, la cannella...vedete voi!
Ciao ciao!

Note
Nel precedente post li avevo chiamati waffle, ora waffeln...sono corretti entrambi i nomi!



venerdì 13 dicembre 2013

Nocci interrati


Nocci interrati, mandorle atterrate, sassi d'Abruzzo....
Potreste girare tutta la mia regione e trovereste questi croccanti dolcini (li definiamo così?) ovunque, ma in ogni provincia con un nome diverso. 
Comunque la sostanza non cambia: si tratta di mandorle tostate con lo zucchero!... una preparazione tanto semplice quanto sfiziosa, di quelle che se inizi a sgranocchiare non ti fermi più!
Il nome gli deriva dal fatto che sembrano dei piccoli sassolini sporchi di terra.
Un sacchettino di mandorle interrate può rappresentare anche una simpatica e golosa idea-regalo per Natale!
Buon fine settimana a tutti!


Nocci interrati

Ingredienti
200 g di mandorle con la pellicina
200 g di zucchero
1 cucchiaino di cacao (facoltativo)
1/3 di un bicchiere d'acqua

Procedimento
Mettere tutti gli ingredienti in una padella e lasciare andare a fiamma abbastanza alta fino a che lo zucchero, dopo essersi sciolto nell'acqua, inizierà ad attecchire alle mandorle. Facciamo assorbire tutto lo zucchero mescolando continuamente con un cucchiaio di legno.
Trasferiamo le mandorle su un foglio di cartaforno e lasciamo raffreddare prima di servire.



mercoledì 11 dicembre 2013

Torta tartufata


Cosa succede quando la tenerissima torta al cioccolato con soli albumi incontra la più soffice delle ganache al cioccolato?
...Succede che nasce una torta assolutamente degna delle nostre tavole delle feste!
L'impegno necessario a realizzarla è minimo, la resa invece massima!
L'ho chiamata torta tartufata non solo perchè la copertura finale è fatta col cacao, ma anche perchè la cosistenza scioglievole della torta ricorda quella tipica dei tartufini al cioccolato.
...E intanto anche io inizio a rendermi conto che tra un po' è Natale!...a volte bastano due, tre stelle!


Per la ricetta della torta vi rimando qui.

La ganache al cioccolato invece l'ho fatta come vado a raccontarvi:
In una casseruola abbastanza capiente ho scaldato 200 ml panna con 20 g di burro, portandola fino quasi a ebollizione. Ho aggiunto 150 g di cioccolato fondente spezzettato e l'ho fatto sciogliere mescolando continuamente. Ho aggiunto 2 cucchiai rasi di zucchero a velo vanigliato  e ho lasciato raffreddare bene il composto, poggiando la pentola sopra ad un contenitore di acqua fredda.
Quando il composto di panna e cioccolato è risultato ben freddo l'ho montato con le fruste elettriche, fino a fargli assumere una consistenza soffice e spalmabile.

Ho cotto la torta in un classico stampo da plumcake lungo 28 cm, ma potete farla anche tonda seguendo le indicazioni sulla ricetta a proposito delle dimensioni dello stampo.

Ho utilizzato la ganache per farcire 2 strati interni e ricoprire l'esterno della torta e ho spolverizzato il tutto con del cacao amaro.

Ho anche inumidito leggermente gli strati con un pennello intinto in una bagna fatta con 3 cucchiai di rhum e 4 d'acqua. Nel caso in cui non vogliate adoperare il liquore potete realizzare uno sciroppo fatto con 1 tazza da latte di acqua, 2 cucchiai di zucchero e la scorza di un'arancia. Portate ad ebollizione e mantenete sul fuoco fino al raggiungimento di una consistenza sciropposa.

Ok, credo di aver detto tutto il necessario alla realizzazione della torta!
Alla prossima!


lunedì 9 dicembre 2013

Eclairs con crema all'arancia e glassa al cioccolato


Buongiorno a tutti!
Oggi vi propongo un dolcetto classico eppure nuovo! ...Diciamo una versione alternativa dei classicissimi pasticcini francesi con crema e glassa al cioccolato, gli éclairs. 
La novità è rappresentata dall'aroma di arancia che caratterizza la crema, che poi sposa perfettamente il cioccolato della copertura!
La pate à choux è la stessa che ho utilizzato qui per i bignè allo zabaione, dove potete vedere anche l'interno: il risultato è garantito, questa è la ricetta che seguo da anni ormai e mi sono sempre trovata bene! Ma è importante far asciugare bene i gli èclairs e i bignè prima di sfornarli, abbassando la temperatura del forno e lasciando lo sportello semiaperto per quei 5/10 minuti che fanno la differenza.


Pate à choux

Ingredienti 
200 g di farina
100 g di burro
250 g d'acqua
4 uova grandi (5 medie)
1/4 di cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero

Procedimento
Mettiamo in una casseruola acqua, burro a pezzi, sale e zucchero. Portiamo ad ebollizione a fiamma alta. Aggiungiamo la farina in un solo colpo, abbassiamo la fiamma e mescoliamo energicamente fino a quando gli ingredienti risulteranno ben amalgamati e staccati dalle pareti del tegame.
L'impasto deve risultare compatto e abbastanza asciutto.
Togliamo dal fuoco e lasciamo intiepidire per una decina di minuti. Aggiungiamo le uova, uno per volta, mescolando bene. Lasciamo riposare ancora per 10 minuti per poi procedere alla realizzazione degli èclairs, con la sac à poche o aiutandoci con due cucchiaini, su una teglia coperta di cartaforno. 
Inforniamo a 200° e lasciamo cuocere per 20 minuti. 
Gli èclairs devono diventare il doppio, devono essere dorati e asciutti. Possiamo prolungare la cottura di 5 minuti, magari con temperatura a 160°, se vogliamo essere certi che dentro asciughino completamente.


Crema all'arancia

Ingredienti
4 tuorli
120 g di spremuta d'arancia
380 g di latte
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
la scorza grattugiata di 2 arance (le mie erano piccole)

Procedimento
Sbattiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo la maizena e la scorza d'arancia. Infine la spremuta e il latte. Portiamo sul fuoco e mescoliamo fino a quando la crema risulterà densa. Una volta pronta trasferiamo la crema in un contenitore e la copriamo con della pellicola da cucina, facendola aderire sulla superficie (per evitare che si formi la crosticina). Lasciamo raffreddare.


Glassa al cioccolato

Ingredienti
80 g di cioccolato fondente
40 g di zucchero a velo
30 g di olio di semi (o burro)
1  cucchiaio e 1/2 d'acqua

Procedimento
Facciamo sciogliere il cioccolato a bagnomaria. Una volta fuso lo mescoliamo col cucchiaio per eliminare eventuali grumi, aggiungiamo lo zucchero a velo setacciato, l'olio e infine, lontano dal fuoco, l'acqua.
Possiamo procedere a questo punto a glassare i nostri eclaire, con un cucchiaino.


venerdì 6 dicembre 2013

Ravioli al salmone su crema di finocchio


Buongiorno a tutti!
Un post veloce per salutarvi prima del fine settimana e per lasciarvi una ricetta buona e tutto sommato semplice...a patto che vi piaccia fare la pasta in casa come a me!
Io ai ravioli non dico mai di no...con qualunque ripieno e con qualunque tipo di condimento!
In questo caso ripropongo una coppia già collaudata (per esempio qui): salmone e finocchio!
Provare per credere, come si diceva negli anni '80!
Vi lascio alla ricetta...scusate la fretta...ma dovrei decidermi a cambiare le mie abitudini: scrivere i post al mattino per me è veramente una fatica...vuoi perchè sto sempra abbastanza fusa...vuoi perchè c'è sempre altro da fare...
A lunedì!


Ravioli al salmone su crema di finocchio
Ingredienti per 2 persone

per la pasta
2 uova
150 g di semola
50 g di farina 0
1 cucchiaio di olio
1 pizzico di sale

per il ripieno
120 g di salmone affumicato
250 g di ricotta di pecora
sale (solo se occorre, dipenderà dalla sapidità del salmone)
pepe
barbe di finocchio

per condire
1 finocchio
1/2 porro
olio d'oliva
i spicchio d'ahlio
bacche di pepe rosa

Procedimento
Prepariamo la pasta come d'abitudine e la lasciamo riposare per 30 minuti. Ci dedichiamo nel frattempo al ripieno: frulliamo il salmone e poi lo amalgamiamo alla ricotta con una forchetta. Aggiustiamo eventualmente di sale e pepe. Insaporiamo con barbe di finocchio tritate.
A questo punto possiamo stendere la pasta sottile e formare i nostri ravioli.
Per la crema di finocchio facciamo appassire il porro in olio d'oliva, aggiungiamo il finocchio in piccoli pezzi e portiamo a cottura, eventualmente aggiungendo acqua calda. Frulliamo bene, riducendo in crema e aggiustiamo di sale.
Lessiamo i ravioli in abbondante acqua salata, li ripassiamo in una padella dove avremo scaldato un fondo d'olio con uno spicchio d'aglio e bacche di pepe rosa e poi adagiamo i ravioli sui piatti dove avremo disposto la vellutata di finocchio a specchio.

Note
- 2 uova di pasta sono anche troppe per preparare i ravioli per 2 persone. Ma se ne fate uno solo, c'è il rischio che non basti, a meno che non preferiate stenderla molto molto sottile e allora il discorso cambia. Regolatevi voi, eventualmente ve ne avanzerà un po'...io l'ho tagliata in quadrucci per il brodo.
- Ve li propongo in versione rustica, ma con un abitino chic questi ravioli vanno bene anche a Natale!

mercoledì 4 dicembre 2013

Ciambella lievitata alla ricotta con marmellata (di pesche) - senza grassi!


Premesso che se non vogliamo fare attenzione alla linea, possiamo tranquillamente sostituire il quantitativo di ricotta presente nella ciambella con altrettanto burro....oggi vi propongo un modo "dietetico" per gustarvi una bella briochona a colazione, tenendo a bada i sensi colpa!...soprattutto in vista delle festività, con relativi vizi e stravizi, annessi e connessi!
Soffice è soffice questa brioche alla ricotta...ma io la preferisco tiepida...come tuttte le brioche del resto! E voi?


Ciambella lievitata alla ricotta con marmellata di pesche
Ingredienti

per la pasta brioche
185 g di farina manitoba
185 g di farina 00
90 g di ricotta
1 uovo e 1 tuorlo
50 ml di latte
120 g di lievito madre rinfrescato (oppure1/2 cubetto di lievito di birra)
80 g di zucchero
1 cucchiaino di sale
cannella e scorza d'arancia grattugiata
50 ml di acqua tiepida

per farcire e rifinire
250 g di marmellata di pesche
25 g di mandorle a lamelle
zucchero semolato
una chiara d'uovo sbattuta con poco latte
burro e farina per lo stampo


Procedimento
Sciogliamo il lievito nell'acqua e iniziamo ad impastarlo con zucchero, latte, ricotta, uova, farina setacciata, una spolverata di cannella e la scorza d'arancia. Lavoriamo fino a renderlo omogeneo e liscio e valutiamo la necessità di aggiungere, eventualmente, altra farina.
Trasferiamo il panetto in una ciotola e lo lasciamo lievitare fino al raddoppio, coperto e in luogo tiepido.
Riprendiamo l'impasto, lo stendiamo in un rettangolo e vi spalmiamo la marmellata, lasciando libero 1 cm di pasta per tutto il perimetro del rettangolo. Arrotoliamo il rettangolo sul lato più lungo, sigilliamo bene i bordi e incidiamo il rotolo con un taglio nel senso della lunghezza. Procedendo rapidamente per non far uscire la marmellata, facciamo una treccia con i due lembi.
Trasferiamo la brioche in uno stampo a ciambella precedentemente imburrato e infarinato.
Copriamo e lasciamo lievitare per circa un'oretta e mezza. A questo punto scaldiamo il forno a 180° e spennelliamo la ciambella con la chiara e il latte, cospargiamo di mandorle e zucchero semolato e inforniamo per circa 25/30 minuti. 

Note
Se volete evitare il rischio di perdervi la marmellata per strada dopo il taglio longitudinale, evitatelo! ...perchè il pericolo c'è, dipende dalla consistenza della vostra marmellata! Quindi arrotolate e trasferite nello stampo!...e poi magari praticate qualche taglietto decorativo prima di coprire tutto con mandorle e zucchero.




lunedì 2 dicembre 2013

Pane di carote alle noci


Buogiorno a tutti!
E siamo arrivati al mese di dicembre...forse il più atteso dell'anno, almeno dalla maggiorparte delle persone!
Vi dirò... faccio sempre un po' fatica ad entrare nello spirito dei preparativi natalizi!
Anche quest'anno!
Non ho molta voglia di andare in cantina a recuperare gli addobbi per la casa! 
Alla fine non resisterò e mi farò travolgere, ma per iniziare...che fatica!
Vorrei anche cercare il glucosio per fare il torrone, ma so già che non sarà semplice trovarlo e non mi va proprio di girare a vuoto!
E se lo scorso anno di questi tempi avevo già fatto il Parrozzo, ora proprio sono lontana anni luce anche solo dal pensare a qualche dolcetto natalizio da sfornare!
E dei tortellini ne vogliamo parlare? Avevo preso la "sana" abitudine di prepararmene, sola soletta, un bel kilo e mezzo da tenere in congelatore per il periodo natalizio, ma è da due anni che trascuro questa mia buona usanza!


Del resto non si può pensare di fare tutto il 23 dicembre! 
Il Natale é prima! E' nei preparativi, nell'attesa!
Il giorno del 25 poi scorre già con un po' di malinconia, per il fatto stesso che volge al termine!

Qui intanto si continua a sfornare del buon pane, questa almeno è una certezza!
Provate questo con le carote e le noci...sentirete che delizia!


Pane di carote alle noci

Ingredienti
180 g di farina Manitoba
100 g di farina integrale
100 g di farina 0
200 g di carote
120 g di lievito madre
180 g di acqua tiepida
1 cucchiaino di malto d'orzo (o miele)
1 cucchiaio di olio d'oliva
1 cucchiaino di sale
100 g di noci sgusciate


Procedimento
Raschiamo e laviamo le carote, le riduciamo a rondelle e le lessiamo in acqua bollente. Una volta cotte le scoliamo, le frulliamo e le lasciamo intiepidire.
Sciogliamo il lievito in circa 100 g di acqua insieme al malto e iniziamo ad impastare con le carote, le farine setacciate e l'olio. Aggiungiamo l'altra acqua man mano che serve e infine uniamo anche il sale. Lavoriamo l'impasto fino a renderlo omogeneo e incorporiamo gradualmente le noci. Riponiamo in una ciotola infarinata, incidiamo con un taglio a croce e lasciamo lievitare coperto con della pellicola in luogo tiepido fino al raddoppio. 
Riprediamo l'impasto, lo schiacciamo delicatamente fino a renderlo un rettangolo ed effettuiamo delle pieghe sovrapponendo i due lembi del rettangolo.
Infine diamo al pane la forma che desideriamo. Io ho fatto uno sfilatino dopo aver arrotolato l'impasto precedentemente schiacciato a rettangolo.
Lasciamo lievitare il pane coperto con un canovaccio per circa un'ora e mezza (regoliamoci anche in base alla temperatura che abbiamo in casa) e infine incidiamo con una lametta, dopo aver cosparso di farina.
Inforniamo a 220° per una decina di minuti, poi abbassiamo a 200° e portiamo a cottura. Alla fine lasciamo lo sportello aperto per una decina di minuti con temperatura a 180° per far uscire l'umidità in eccesso.
Sforniamo subito e lasciamo raffreddare il pane in verticale, su una gratella e appoggiato ad una parete.

Note
- Se non avete il lievito madre procedete pure con 5 g di lievito di birra secco, seguendo lo stesso procedimento.
- Le carote conferiscono alla mollica di questo pane una morbidezza unica e la crosticina resta sottile e leggermente croccante.


venerdì 29 novembre 2013

Crostini piccanti con broccoli e salsiccia di fegato...se no maccheroni!


Come altre regioni d'Italia, anche l' Abruzzo ha un' importante tradizione norcina da tramandare! 
Il salame aquilano, la soppressata abruzzese, la ventricina,...sono solo alcuni dei salumi tipici della mia regione, che testimoniano l'importanza produttiva dell'artigianato alimentare locale. 
Molto caratteristiche anche le salsicce di fegato di maiale. 
Si sa, una volta del maiale non si buttava via nulla e col fegato si preparavano le salsicce! 
E non solo una volta evidentemente! 
Si mangiano sia fresche, cucinate, sia essiccate, come salume.
Di solito sono piccantine, per la presenza di pepe o peperoncino! 
Quelle secche si consumano in purezza, con del pane, in compagnia di altri salumi e formaggi, servite come antipasto.
Non è consuetudine cucinare le salsicce secche....ma noi oltre ad avere un debole per la tradizione, strizziamo sempre l'occhio alla sperimentazione, vero? 
E allora, vista anche la consistenza tutto sommato morbida della salsiccia di fegato essiccata, ho pensato di abbinarla ai broccoli come si usa fare con la salsiccia di carne fresca.
Vi dirò, l'esperimento è riuscito, tanto che me lo sono gustato in doppia versione....


...anzi, tripla,  considerando anche l' assaggino necessario...a testare la qualità del prodotto!
Dopo il doveroso assaggio ho cucinato un broccolo calabrese con due salsicce: una parte l'ho utilizzata per condire la pasta, completando il tutto con una bella grattatina di pecorino; il resto è finito su dei crostini di pane fatto in casa!
Anche il maritino ha gradito!
Ma dalle vostre parti esiste la salsiccia di fegato? O eventualmente qualcosa di simile...


Vi racconto nel dettaglio come ho proceduto:

Ho suddiviso il broccolo in cimette, le ho lavate e sbollentate mantenendole molto al dente. Ho tenuto da parte l'acqua di cottura dei broccoli per lessare la pasta e ho fatto appassire 1 spicchio d'aglio e peperoncino piccate (ma si, ho rincarato la dose di piccante già presente nelle salsicce!) in olio d'oliva. Ho aggiunto la salsicce, parte sbriciolate e parte a rondella e le ho fatte rosolare per benino. In fine ho aggiunto i broccoli, coperto e portato a cottura. Nel frattempo ho tostato 2 fette di pane e lessato la pasta (per 2 persone circa 2 hg); ho tolto un paio di cucchiai di condimento per i crostni e lasciato il resto per la pasta. Fate in modo che i crostini siano pronti da poterli mangiare mentre cuoce la pasta...condite bene, aggiungete il pecorino...e buon appetito!


Non mi resta che augurarvi un buon fine settimana!
Divertitevi, riposatevi...ciao!

giovedì 28 novembre 2013

Sei all'altezza di un vero chef? Aiuto Chef Cercasi

Aiuto Chef Cercasi! Si, cari amici bloggers, avete capito bene!
Qui è in gioco il buon nome della nostra categoria! Dobbiamo dimostrare di essere all'altezza di un vero chef!  Ed infatti scrivo questo post non per condividere con voi una ricetta come faccio di solito, ma per invitarvi a partecipare ad una nuova iniziativa organizzata da un'azienda prestigiosa che da più di cento anni è impegnata nella produzione di eccellenze da portare sulle nostre tavole, la Olio Carli! Si tratta di un contest che si svolgerà in due fasi: in una prima fase, "La sfida contro tutti", i partecipanti candideranno una propria ricetta che potrà essere votata sul sito www.aiutochefcercasi.it. La Giuria di Qualità selezionerà le ricette migliori tra le più votate e gli autori saranno premiati con prodotti firmati dai Fratelli Carli e con la possibilità di accedere alla seconda fase del contest, ovvero "La sfida con lo chef Davide Oldani" presso l'Emporio di Imperia. E quale appassionato di cucina non sogna di misurarsi con un grande chef come Davide Oldani?
A queso punto del contest le parti si invertiranno e i finalisti in gara si sfideranno dando le giuste indicazioni allo chef sul come eseguire una ricetta speciale. Il più preparato sarà il vincitore finale: avrà dimostrato di essere pronto per diventare simbolicamente “Aiuto Chef “ e sarà premiato con un’intera giornata di workshop nel ristorante dello chef stellato.
Per partecipare dovete iscrivervi sul sito www.aiutochefcercasi.it e poi inserire una ricetta compilando tutti i campi che vi saranno richiesti (titolo della ricetta, foto, tempo di cottura, ecc…). Terminato l'inserimento dei dati e confermato il caricamento, la piattaforma genera automaticamente un'immagine che contiene titolo e foto della ricetta e logo e nome del concorso e la invia via e-mail all'indirizzo utilizzato in fase di registrazione. Il partecipante deve quindi pubblicare la ricetta sul proprio blog utilizzando l'immagine generata dalla piattaforma. Una volta pubblicata la ricetta sul proprio blog, l'utente deve accedere nuovamente al sito, effettuare log-in con le proprie credenziali, accedere alla sezione "CONFERMA URL RICETTA" e inserire nel campo apposito la URL, appunto, del post della ricetta sul proprio blog. In questo modo il partecipante dimostra di essere effettivamente il titolare del blog cui fa riferimento e solo successivamente alla conferma della URL del post, la ricetta è sottoposta a moderazione e all'approvazione del team Fratelli Carli.

Tutto chiaro ragazzi?
Correte ad iscrivervi!


Articolo sponsorizzato

mercoledì 27 novembre 2013

Vellutata di carote e mela cotogna


Cosa fare di una mela cotogna che da giorni giace trascurata e solitaria tra banane e mandarini?
Ovvio!!!...una vellutata!!! 
...Ma per farsi apprezzare in questa veste cremosa, la mela cotogna ha bisogno di compagnia, che da sola sarebbe troppo acida da mandar giù, quindi ben vengano ortaggi dolci a sostenerla, come zucche e carote! 
Io ho optato per queste ultime!
Diciamocelo, è un frutto strano la mela cotogna, non è dolce, non è succosa, antipatica da sbucciare...è abbastanza scontato che il suo uso alimentare sia stato soppiantato quasi completamente da quello di altre qualità di mele! 
Si certo, vi si fanno marmellate, gelatine oppure si utilizza come addensante perchè ricchissima di pectina, ma il cucinare con la mela cotogna rappresenta comunque l'eccezione!
Eppure, come per molti frutti ormai quasi dimenticati, sarebbe opportuno ognitanto richiamare alla mente le sue molte proprietà: pare infatti che faccia bene alla pelle e all'apparato digerente perchè ricca di acidi organici! E poi che tripudio di vitamine e sali minerali!
Nella vellutata di carote il suo gusto è abbastanza percepibile: sappiatelo, nel caso in cui decidiate di provarla!



E  questo è il panorama che da due giorni mi si apre davanti gli occhi quando al mattino spalanco la finestra della cucina....


un bellissimo albero innevato! ...si, perchè la neve alla fine è arrivata!
Buona giornata a tutti!


lunedì 25 novembre 2013

Lasagnetta con zucca e cavolfiore al gorgonzola


Questa lasagnetta gironzola in archivio già da un po' di tempo....Da quando mi hanno regalato, a inizio autunno, una zuccona con polpa gialla della qualità detta Gialla Quintale, che si contraddistingue per avere appunto la buccia arancione ma la polpa di un giallo piuttosto chiaro! 
La conoscete? Per me è stata una scoperta di quest'anno!
E proprio oggi che fa tanto freddo la lasagnetta ha deciso di venire allo scoperto!
Chissà se arriverà veramente le neve?!
Buona settimana!


Lasagnetta con zucca e cavolfiore al gorgonzola
Ingredienti per 4 persone

Per la pasta
2 uova
150 g di semola rimacinata
50 g di farina 0
1 cucchiaio d'olio
1 pizzico di sale

Per le farcitura
1 fetta di zucca (scusate se sono poco precisa, ma ho dimenticato di pesarla!)
la metà di un piccolo cavolfiore
1 carota
1/2 costa di sedano
1 spicchio d'aglio
1/2 cipolla
1 ciuffo di prezzemolo
olio sale e pepe
parmigiano grattugiato

Per la besciamella al gorgonzola
350 ml di latte
30 g di burro
30 g di farina 00
sale
noce moscata
200 g di gorgonzola più o meno piccante, a seconda dei vostri gusti

Procedimento
Prepariamo la pasta procedendo come consuetudine, la stendiamo in sfoglie che sbollenteremo e lasceremo asciugare su un telo.
Per il ragù di verdure tritiamo sedano, carota e cipolla, lasciamo appassire il mix nell'olio con l'aglio e aggiungiamo la zucca a cubetti. Sbollentiamo le cimette di cavolfiore lasciandole molto al dente e ne completiamo la cottura con le altre verdure.Aggiungiamo il prezzemolo tritato.
Per la besciamelle: facciamo sciogliere il burro, aggiungiamo la farina in un solo colpo e la tostiamo per pochi minuti. Versiamo il latte bollente gradualmente, mescoliamo, saliamo, aromatizziamo con noce moscata. Facciamo sciogliere nella besciamella, mescolando continuamente, il gorgonzola in pezzi.
A questo punto possiamo assemblare la lasagnetta alternando stati di pasta a ragù di verdure e besciamella al gorgonzola. Tra uno strato e l'altro aggiungiamo anche una manciata di parmiagiano.
Inforniamo a 200° fino ad ottenere in superficie una bella crosticina croccante. Se tende a colorire troppo abbassiamo la temperatura, dipenderà anche dal forno.

Note
La quantita di gorgonzola è relativa anche al tipo che sceglierete: se opterete per un gorgonzola più piccante e saporito potete anche metterne meno. Assaggiate la besciamelle  al formaggio e regolatevi, prima di aggiungere tutta la quantità!


sabato 23 novembre 2013

Tortina alla vaniglia con le gocce di cioccolato


Buongiorno! 
E' venerdì!!! ...e per le prossime ore non sono previste partenze del coniuge per viaggi di lavoro; di conseguenza non ci sono bagagli da preparare, non si scorgono levatacce all'orizzonte...e neanche partite di rugby!!!
Insomma, mi sembra che almeno questo fine settimana inizi sotto i migliori auspici! 
Poi non credo che farò chissà cosa, il brutto tempo scoraggia un po' dall'uscire, ma volete mettere starsene a casa con la mente libera da urgenze del tipo di cui sopra!?
Se potessi, ora organizzerei un fine settimana tra mercatini di antiquariato e cianfrusaglie varie....si sa che le bloggers hanno la passione per le chincaglierie da cucina e non... ma a onor del vero bisogna dire che io questa passione l'ho sempre avuta, è una passione ante-blog! 
Ho sempre preferito gli oggetti vecchi...anzi, scusate...."vintage", ognuno con la propria storia da raccontare...a quelli nuovi! 
Tutto ciò perchè il piattino in foto mi ha fatto tornare alla mente i bellissimi mercati di Londra e Parigi: il piattino è francese e l'ho preso a Portobello, il più impraticabile dei mercati londinesi perchè decisamente troppo affollato di turisti, soprattutto nel fine settimana!
Sto divagando, mannaggia!...non era sul piattino che dovevo fare il post, ma sul suo contenuto: una tortina per la vostra colazione del fine settimana!
Bye bye!


Tortina alla vaniglia con le gocce di cioccolato

Ingredienti
130 g di farina 00
30 g di amido di frumento o mais
160 g di zucchero
100 g di ricotta
60 g di olio di semi di mais
50 g di latte
2 uova
1 bacca di vaniglia (i semi)
4 cucchiai di gocce di cioccolato
1/2 bustina di lievito per dolci

Procedimento
Accendiamo il forno a 170°. Sbattiamo uova e zucchero, uniamo olio, ricotta, latte e le due farine setacciate con il lievito. Mescoliamo il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo; aromatizziamo con i semini di vaniglia e aggiungiamo le gocce di cioccolato.
Versiamo in uno stampo imburrato ed infarinato e cuociamo per circa 40 minuti.

Note
- Io ho utilizzato uno stampo stretto e alto sostituibile con una classica tortiera di 22 cm di diametro. In questo caso portate la temperatura del forno a 180°: con lo stampo profondo invece la temperatura deve essere più bassa perchè il dolce necessiterà di più tempo per cuocere anche all'inerno.
- Se vi piacciono le torte umide questa fa al caso vostro!...ma il consiglio è di prendere una tavoletta di cioccolato fondente, tagliarla grossolanamente col coltello e aggiungerla all'impaso! Non fate come me, che persistendo nella fase "scusate, ma proprio non me ne tiene!", ho ripiegato sulle sbrigative gocce...che però, detto tra noi, sono abbastanza insignificanti!


mercoledì 20 novembre 2013

Il pane più pigro che c'è!


Possiamo chiamarlo in altri modi...pane senza impasto, pane cotto in pentola,....ma la sostanza non cambia: è il pane più sbrigativo da preparare che ci sia!
Lo conosciamo tutti perchè questa tecnica di realizzazione dei lievitati è ormai molto diffusa, sia per impasti dolci che per impasti neutri o salati. Io mi limito solo a proporvi la mia versione personalizzata dopo vari esperimenti, soprattutto nel corso delle ultime settimane.
Vi dirò che non avevo una gran voglia di mettere le mani in pasta, ma voglia di uscire al mattino per andare al supermercato a comprare il pane ancora meno!
Allora in certi casi l'unica soluzione è: 
1) pensarci la sera prima;
2) buttare in una grande ciotola, in modo più o meno casuale, farina, lievito e acqua, mescolando frettolosamente con una forchetta;
3) dimenticarsene fino al mattino dopo quando procederemo alla cottura in pentola, anche questa molto meno impegnativa rispetto alla cottura tradizionale del pane.
Ma la cosa veramente fantastica è che questo pane, secondo me, viene molto più buono se evitate di rinfrescare il lievito madre! Io di solito lo rinfresco ogni 7 giorni: anche se lo adoperate al settimo giorno, tanto per fare un esmpio, il pane verrà buono ugualmente, anzi, meglio! 
Viva la pigrizia!
Ricordo comunque che la ricetta originale del pane senza impasto cotto in pentola prevedeva l'utilizzo di 3 grammi di lievito di birra, quindi potete realizzarlo anche se non avete a disposizione il lievito madre.
Vi propongo la versione più semplice con farina 0, ma potete sostituirne una parte con la farina integrale di qualsiasi tipo, aumentando di 10/20 grammi il quantitativo sia di lievito madre che di acqua.
Se avete ancora qualche dubbio circa l'opportunità di prepararlo vi informo che la crosta di questa pagnotta è bella croccantina, mentre la mollica è leggera e morbida!


Pane senza impasto cotto in pentola con lievito non rinfrescato

Ingredienti
300 g di farina Manitoba
200 g di farina 0
370 ml di acqua tiepida
180 g di lievito madre non rinfrescato
1 cucchiaino di miele
12 g di sale

Procedimento
In una ciotola ampia sciogliamo il lievito con 20 ml di acqua presi dal totale. Aggiungiamo il miele, le farine e l'acqua restante. Mescoliamo con una forchetta fino ad assorbimento di tutta l'acqua da parte della farina. Uniamo il sale e mescoliamo ancora fino a rendere il tutto omogeneo, ma assolutamente senza impastare. Copriamo la ciotola e la lasciamo a riposo fino al mattino seguente. A questo punto riprendiamo il composto, lo rovesciamo su un canovaccio infarinato e facciamo 3 serie di pieghe a tre,  cioè sovrapponendo i lembi esterni, dopo aver schiacciato il composto, verso il centro, senza impastare. Copriamo col canovaccio e mettiamo a riposo con le pieghe verso il basso. Dopo circa un'ora e mezza accendiamo il forno alla massima temperatura con all'interno un tegame di coccio o ghisa o altro materiale (l'importante è che possa andare in forno e che abbia un coperchio...). Quando il forno e il tegame saranno ben caldi rovesciamo nel tegame l'impasto, aiutandoci con il canovaccio,  con le pieghe rivolte verso l'alto. Copriamo col coperchio e lasciamo cuocere fino a che otterremo un bel colore brunito (a me di solito occorre anche un'ora e mezza!). Negli ultimi minuti togliamo il coperchio per fare asciugare bene la pagnotta, e possiamo anche lasciare la pagnotta nel forno alcuni minuti senza tegame per farla colorire e asciugare in maniera omogenea.

Note
Nel frattempo la mia pentola di coccio ha fatto una pessima fine: l'avevo mal riposta su uno scaffale, in bilico su decine di altri oggetti, e ha pensato bene di scaraventarsi a terra, nel cuore della notte, facendoci prendere un colpo e riducendosi in tanti pezzi!