venerdì 30 marzo 2012

Broccoli di cavolo rosso e tortino con crema al Parmigiano per Save the Children


Se la memoria non mi inganna è la prima volta che cucino questa verdura...si tratta di broccoli di cavolo rosso e li trovo molto belli, con un colore particolarissimo che sfuma dal verde al viola fino al bordeau...quasi un bouquet floreale!
Dopotutto a me le verdure piacciono, da un punto di vista estetico, quasi quanto i fiori. 
Quando le riporto dal mercato è davvero piacevole vederle tutte insieme con i loro colori sul piano della cucina!
Il sapore di questo ortaggio è a metà strada tra i cavoli e i broccoli, appunto!
Dite che a dei bambini difficilmente piacerebbe mangiarli?...ma io penso invece che questo tortino potrebbe essere una soluzione per tutte quelle "piccole forchette" che storcono i nasini di fronte alle verdure!
E' un tortino molto semplice.... sano perchè privo di grassi, ma delicatamente gustoso, in quanto la ricotta ingentilisce molto il sapore della verdura. 
Si può inoltre accompagnare con una salsina a nostra scelta; io ho optato per una crema al Parmigiano, già proposta come accompagnamento alla vellutata di spinaci.
E proprio con questa ricetta voglio partecipare all'iniziativa "La Buona Tavola", promossa da Save the Children, con l'obiettivo di sensibilizzare nei confronti di un'alimentazione sana e corretta per i bambini. 
Per avere altre informazioni su questa iniziativa potete andare su:


E mentre la crema al Parmigiano la trovate qui, di seguito vi riporto la ricetta del tortino.

Tortino di broccoli di cavolo rosso 
Dosi per 4 persone

Ingredienti
500 g di broccoli di cavolo rosso
250 g di ricotta (di pecora o di mucca, a vostra scelta)
2 uova
3 cucchiai colmi di Parmigiano
sale
olio e pangrattato per ungere e rivestire gli stampini

Procedimento
Dopo aver lavato la verdura, la sbollentiamo per pochi minuti, la scoliamo e la tagliuzziamo con  le forbici. Aggiungiamo la ricotta, le uova il sale e il Parmigiano e lavoriamo bene con una forchetta, fino a far amalgamare il tutto.
Ungiamo degli stampini monoporzione e li rivestiamo di pangrattato. Suddividiamo tra tutti il nostro composto e li inforniamo a 180° per circa 30 minuti, insieme ad uno stampino contenente acqua calda.
Lasciamo inptiepidire pochi minuti e sformiamo i nostri tortini.

Note 
Per l'iniziativa "La Buona Tavola" è importante che la ricetta sia sostenibile economicamente, volendo sensibilizzare di fronte al fatto che un numero sempre crescente di famiglie, nel mondo ma anche in Italia, ha difficoltà a concedersi un pasto adeguato, almeno ogni due giorni. 
Ebbene, ho calcolato che la mia ricetta  è costata in tutto Euro 4,00, quindi Euro 1 a persona, compresa la crema al Parmigiano. E' vero che si tratta di un contorno, ma per una cena può rappresentare quasi un piatto unico, visto che contiene oltre alle verdure, le proteine della ricotta, delle uova e del Parmigiano, presente olte che nel tortino, anche nella crema insieme al latte.

mercoledì 28 marzo 2012

Focaccine di Kamut ripiene di rucola selvatica e pecorino barricato al fieno


Quasi non so da dove iniziare per presentarvi queste focaccine che, pur nella loro semplicità, rappresentano un insieme interessantissimo di sapori!
Tutto è iniziato domenica mattina al mercato, quando gironzolando tra le bancarelle abbiamo notato tra gli altri questo formaggio avvolto nel fieno. 
Abbiamo scoperto che si trattava di un pecorino semistagionato, che dopo una prima maturazione viene posto a "raffinarsi" in barrique di rovere, in questo caso dopo essere stato avvolto  nel fieno. 
Il gusto è buonissimo: oltre al classico sapore del latte di pecora si percepisce il profumo di erba  e di... natura ed è risultato incredibilmente adatto allo spirito della giornata, visto che il pomeriggio è trascorso passeggiando in campagna alla ricerca di asparagi selvatici. 
E' una delle cose che mi diverte di più in questo periodo dell'anno...con le erbe  non azzardo, purtroppo non le conosco e anche se mi piacerebbe molto raccoglierle ho paura di prendere lucciole per lanterne...ma per fortuna tramite conoscenti sono entrata in possesso di questa rucoletta selvatica, giunta proprio in tempo ed incredibilmente opportuna per accompagnare il pecorino come farcitura delle focaccine.
Per l'impasto ho scelto la farina di kamut, perchè mi piace molto la sua resa: la focaccia risulta croccante fuori e morbidissima dentro. 
Inoltre volevo rendere ancora più particolare il gusto delle focaccine nel loro insieme e il risultato finale a noi è piaciuto davvero molto!


Focaccine di Kamut ripiene di rucola selvatica e pecorino barricato al fieno
Dosi per 2 persone

Ingredienti
250 g di farina  di Kamut
130 g di acqua tiepida
10 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di malto d'orzo (o zucchero, o miele)
1 cucchiaio di olio evo + il necessario per ungere le focaccine
1/2 cucchiaino di sale
1 mazzetto di rucola
pecorino semistagionato q.b.

Procedimento
In una ciotola mescoliamo la farina con l'olio e il lievito  sciolto nell'acqua tiepida con lo zucchero. Impastiamo un po' e aggiungiamo il sale. Lavoriamo fino ad ottenere un composto liscio e sodo che riporremo a lievitare nel forno appena tiepido per circa 2 ore. Nel frattempo laviamo ed asciughiamo a rucola. Riprendiamo l'impasto e ricavamo da esso delle palline che stenderemo e farciremo con la rucola e qualche scaglia di pecorino. Copriamo con dell'altra pasta e pressiamo bene i bordi. Trasferiamo le focaccine su una teglia coperta di carta forno e le spennelliamo con un po' di olio. Se gradiamo possiamo aggiungere pochissimo sale sulla superficie. Inforniamo a 200° per circa 20 minuti.

Note
Le focaccine sono adattissime ad una gita fuori porta, ad una bella scampagnata primaverile, ma anche ad un buffet cittadino, come stuzzichino o aperitivo.
Mi rendo perfettamente conto che non tutti avranno occasione di comprare un formaggio così particolare, anche se in commercio se ne trovano di simili. 
E comunque un pecorino con una semplice stagionatura non può che starci benissimo ugualmente!

Con questa ricetta partecipo al contest... 



lunedì 26 marzo 2012

Tortine di farro ai mirtilli


Ci risiamo! Di nuovo un frutto fuori stagione!
E' vero che ormai quasi non sappiamo più a "quale" stagione appartenga "cosa", perchè il mercato offre tutto sempre...
...ma i mirtilli, così come gli altri frutti di bosco, sono inequivocabilmente un frutto estivo!
E questa volta non posso neanche dare la "colpa" al fruttivendolo furbetto, che ieri mi ha regalato degli squisiti pomodorini da insalata, ma certamente non i mirtilli!
E allora mi assumo in pieno la responsabilità del mio acquisto "anzitempo"...ma sapete com'è...quando ti ronza per la mente una ricetta, la curiosità di provarla è tanta... e aspettare quattro mesi sarebbe stato veramente troppo anche per Giobbe!
Volevo sperimentare la farina di farro con qualcosa di asprigno che ne spezzasse un po' il gusto dolciastro: il risultato non mi ha delusa e lo zucchero di canna ha completato il tutto conferendo la giusta aromaticità alle tortine!
Mi piace molto anche il contrasto cromatico tra l'ecru integrale dell'impasto e il nero/viola elegantissimo dei mirtilli!
Insomma, secondo me un dolcetto sano, buono...e bello!


Tortine di farro ai mirtilli
Dosi per 4 tortine da 14 cm di diametro

Ingredienti
110 g di zucchero di canna
120 g di farina di farro
70 g di burro
2 cestini di mirtilli
2 uova
1 cucchiaino di lievito per dolci
cannella
1 pizzico di sale


Procedimento
Mesoliamo la farina di farro con il lievito e una spolverata di cannella. In una ciotola lavoriamo il burro a temperatura ambiente con lo zucchero di canna. Quando avremo ottenuto un composto spumoso aggiungeremo un uovo per volta mescolando bene. Uniamo la farina e lievito, poi il sale e lavoriamo  per un po'. Suddividiamo il composto in quattro stampini (o in uno stampo unico) imburrati e infarinati e suddividiamo i mirtilli lavati sulle tortine. Gli stampini verranno riempiti per 2/3.
Inforniamo a 180° per circa 30 minuti (fare la prova stecchino!).

Note
Naturalmente i mirtilli possono essere sostituiti con altro tipo di frutta, ma io preferirei comunque un altro frutto aspro che, come ho dettto anche prima, stemperi il gusto pittosto dolce della farina di farro.

Con questa ricetto partecipo al contest di Federica:


 

sabato 24 marzo 2012

Salmone grigliato con marinata agrodolce al miele

Voglia di Primavera, di sole, di luce, di aria...
Al punto che ci siamo già concessi una piccola grigliata all'aperto!
In realtà fuori abbiamo solo cucinato...poi siamo rientrati per cenare....perchè, se vi è capitato di arrostire il salmone sulla piastra, sapete bene che il pegno da pagare per un secondo molto gustoso è il dover fare i conti con il suo odore forte e persistente diffuso per le stanze, che fa rimpiangere quasi quasi quello del fritto!
Ma a noi il salmone arrosto piace troppo: al primo tepore abbiamo approfittato e lo abbiamo cucinato al barbecue!
Di solito è mio marito che se ne occupa...si ritiene espertissimo perchè ai tempi (!) dell'università, ha trascorso un periodo a Toronto dove i suoi conoscenti organizzavano ogni sera un barbecue.
Non permette a nessuno di avvicinarsi...ma io ci ho messo lo zampino...e ho marinato il salmone prima di consegnarlo nelle mani dell'"esperto"!


Salmone grigliato con marinata agrodolce al miele
Dosi per 2 persone

Ingredienti
2 tranci di salmone
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaio di aceto di mele
2 cucchiai di olio
1 spicchio d'aglio
sale e pepe

Procedimento
Laviamo ed  asciughiamo il salmone. In un contenitore emulsioniamo il miele, l'olio, l'aceto, il sale  e il pepe. Aggiungiamo lo spicchio d'aglio tritato e amalgamiamo il tutto. Trasferiamo il salmone nella ciotola con la marinata e lo riponiamo in frigo coperto per almeno 1 ora.
Scaldiamo la piastra  e quando avrà raggiunto la temperatura scoliamo i tranci dal liquido di marinatura e li cuociamo da entrambi i lati.
Una volta cotto, adagiamo il salmone su una insalata e condiamo il tutto con la marinata ben filtrata.

Note
Morbido e aromatico, il salmone così cucinato ci è piaciuto molto. Noi lo abbiamo accompagnato con  con una insalata di lattughino, rucola e cicorietta, per un piatto molto primaverile!
Potete sbizzarrirvi con l'aceto, nel senso che se ne avete un tipo più particolare, che so...un aceto di lamponi per esempio,  la ricetta risulterà ancora più interessante (eviterei il balsamico che scurirebbe il piatto). Lo stesso discorso si può fare a proposito del miele: io ho utilizzato un "quasi casalingo" millefiori, ma sarebbe divertente sperimentare il piatto con aromi diversi!

giovedì 22 marzo 2012

Brioche al tè


La tazza l'ho lasciata vuota perchè i fiorellini che la decorano vogliono essere un omaggio all'arrivo della Primavera! 
Finalmente!!!
E poi il tè è già nella brioche! 
Parente strettissima della brioche alla noce di cocco, nel senso che la base è la stessa, questa rappresenta la versione alleggerita perchè al posto del latte ho utilizziato il tè come liquido per impastare. 
E non un tè qualsiasi, ma un profumatissimo "bianco al gelsomino"...sempre perchè la bella stagione ispira fiori e profumi!
Ora, se vi dicessi che la presenza del tè caratterizza in modo deciso il gusto della brioche, mentirei. 
L'aroma del tè è delicatamente percepibile se la brioche viene mangiata tiepida, si attenua ulteriormente da fredda. Ha il pregio però di essere estremamente soffice e anche leggera...perfetta se accompagnata da miele o marmellata... da consumarsi in purezza è più buona quella al cocco!
Ma vale la pena di provarla! Del resto non abbiamo tutti gli stessi gusti!


Brioche al tè
Ingredienti
350 g di farina manitoba
175 g di tè tiepido
75 g di burro morbido
1 uovo
20 g di lievito di birra
50 g di zucchero
7 g di sale


Procedimento
In un recipiente setacciamo la farina e raccogliamo tutti gli ingredienti al centro:  uovo, zucchero, lievito sciolto nel tè. Solo il sale andremo a metterlo in un secondo momento, dopo aver mescolato il lievito alla farina. Lavoriamo bene il tutto e riponiamo a lievitare in luogo tiepido coperto da pellicola per circa 20 minuti. Riprendiamo l'impasto e lo trasferiamo in uno stampo da cake coperto di cartaforno a lievitare per 1 ora e 30 minuti.
Trasferiamo in forno già caldo a 180° per 25 minuti, eventualmente spolverizzato con un po' di zucchero.



mercoledì 21 marzo 2012

Una forchettata di pasta.....gli spaghetti "saporiti" di mio padre


Fin'ora avevo citato spesso come fonti di ispirazione della mia cucina mia madre e le mie nonne.
Ebbene, oggi rivolgo un doveroso omaggio agli spaghetti di mio padre, lo meritano di sicuro!
Non è che mio padre sia solito cucinare, ciò nonostante è sempre parte attiva in cucina, perchè è un buongustaio e come tale non lesina consigli e suggerimenti...che di solito portano ad aumentare il condimento e a rendere il piatto più saporito possibile!
In questo caso però la ricetta è tutta sua...diamo a Cesare ciò che è di Cesare!
...no, mio padre non si chiama Cesare, ma il proverbio recita così!
Ha preparato questi spaghetti una sera in cui io e mio marito, tornati da un viaggio di "qualche" kilometro, ci siamo fermati a cena dai miei.
Inutile dire che sono stati molto graditi! ...uno di quei piatti semplici e veloci ma che regalano gusto e soddisfazione!


Spaghetti "saporiti"con cipolla, aglio, acciughe...
Dosi per 2 persone

Ingredienti
180 g di spaghetti
1/3 di una cipolla
2 spicchi d'aglio
1 mazzetto di prezzemolo
8 filetti di acciughe sott'olio
1/3 di bicchiere d'olio
peperoncino

Procediemento
Mettiamo a bollire l'acqua per la pasta, nel frattempo in una padella versiamo l'olio e aggiungiamo l'aglio tritato, la cipolla affettata sottilmente, il prezzemolo spezzettato e il peperoncino. Lasciamo soffriggere a fiamma bassa fino a che la cipolla risulterà morbida e a questo punto aggiungiamo le acciughe che dovranno disfarsi.
Lessiamo la pasta e la scoliamo al dente nella padella.

Note
Una mia piccola variante prevede l'aggiunta di qualche foglia di sedano al soffritto, che rende il gusto del piatto un po' più comlplesso.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta:



 E ora ringrazio le amiche Chicca e Dana per questo sempre gradito premio:


Grazie ragazze!


lunedì 19 marzo 2012

Biscotti di grano saraceno con noci e cioccolato


Non so  se si è notato, ma mi piace particolarmente utilizzare le noci in cucina!
Ne apprezzo molto il sapore e se voglio aggiungere una nota croccante ai miei piatti, dolci o salati che siano, spesso le preferisco ad altri frutti secchi.
Ma a dirla tutta se le utilizzo con tanta frequenza è anche per un altro motivo: io e mio marito abbiamo un terreno che al momento è occupato da una piantagione di noci, come ho già raccontato in qualche altra occasione, e che ce ne regala talmente tante da avere la necessità di smaltirle...in tutti i modi possibili.
Questa volta le ho messe nei biscotti...anzi nei biscotti di grano saraceno!
Perchè qualche giorno prima avevo fatto gli stessi frollini con sola farina 00.
A me piacciono entrambe le versioni, neanche a dirlo!
Mio marito, dopo una iniziale propensione per i più classici frollini "bianchi", è andato piano piano rivalutando anche questa più rustica versione col grano saraceno.
A volte è solo questione di abitudine!


Biscotti di grano saraceno con noci e cioccolato

Ingredienti
130 g di farina di grano saraceno
130 g di farina 00
130 g di zucchero
70 g di burro
1 uovo + 1 tuorlo
80 g di cioccolato in scaglie
80 g di noci tritate grossolanamente
1/2 cucchiaino di lievito in polvere
aromi a piacere (vaniglia, buccia di limone grattugiata...)


Procedimento
Dopo aver disposto le farine setacciate a fontana, poniamo al centro tutti gli ingredienti (tranne le noci e il cioccolato) e impastiamo velocemente il tutto. Una volta ottenuta una palla incorporiamo gradualmente noci e cioccolato e riponiamo in frigo per una mezz'oretta. Riprendiamo l'impasto e lo stendiamo col matterello,  ricaviamo i biscotti con una fomina e li adagiamo su placca  da forno coperta di carta. Inforniamo a 200° per 10 minuti.

Questa ricetta è stata provata da Ale del blog Il giardino degli aromi.

 

venerdì 16 marzo 2012

Quiche (o presunta tale!) con porri e Mimolette


Le torte salate con i porri mi fanno inevitabilmente pensare alla più tipica delle quiches francesi, tanto che ho scelto proprio un formaggio d'oltralpe per arricchirla. 
Ma  non il classico Emmental! Bensì un  formaggio che pure dell'Emmental ricorda il gusto, ma che ha un colore molto più bello, il Mimolette.
Il tono arancio che caratterizza questo formaggio si ottiene con l'aggiunta del rocou, un colorante naturale ricavato da  un fiore tropicale ricco di carotene e vitamina A...e che si intona benissimo col verdino dei porri!
Ma aldilà di questi dettagli, la mia torta rustica della classica quiche francese ha ben poco!
Intanto perchè la base non è una brisè ma una pasta molto più leggera con la ricotta. 
E poi perchè anche la farcia è alleggerita da eventuale panna e ha solo un uovo come legante.

Insomma, quando cucino mi piace buttare un occhio a ricette e tradizioni di altri paesi, ma cedo molto malvolentieri all'abitudine diffusa all'estero di caricare i cibi di grassi e condimenti. 
Anche perchè per rendere gustosa una torta salata non è proprio necessario eccedere in calorie!

Quiche con porri e Mimolette.
Ingredienti

per la pasta
250 g di farina 0
60 g di ricotta
40 g di burro
1 uovo + 1 tuorlo
sale

per la farcia
2 porri
150 g di formaggio Mimolette
1 uovo
1 bicchiere di latte
olio evo
sale e pepe


Procedimento
Prepariamo la pasta disponendo la farina a fontana e raccogliendo al centro tutti gli altri ingredienti. Lavoriamo velocemente fino ad ottenere un impasto liscio che riporremo in frigo avvolto da pellicola per circa 30 minuti.
Intanto affettiamo i porri, dopo averli lavati, e li facciamo appassire in una padella con 2  cucchiai d'olio (eventualmente anche 2 cucchiai d'acqua). Saliamo e pepiamo e li lasciamo raffreddare.
Riprendiamo l'impasto e lo stendiamo su cartaforno. Disponiamo la base su una teglia e farciamo con i porri, il formaggio spezzettato, l'uovo sbattuto con il latte e un'altra spolverata di pepe. Inforniamo a 180° per circa 40 minuti.

Note
Io ho aggiunto la ricotta gradualmente nell'impasto, cioè fino a quando è stato necessario per legare il tutto. Ne ho calcolato circa 60 g, bisogna regolarsi anche in base alla grandezza delle uova. Avrei anche potuto sostituire  interamente il burro  con la ricotta.

mercoledì 14 marzo 2012

Zuppetta di ceci e vongole


Purtroppo non sempre si ha a disposizione tutto il tempo che vorremmo da dedicare a qualcosa che ci piace!
...mi riferisco al blog nello specifico! 
A volte il tempo stringe e costringe a dei mini-post...come questo!
Ma ciò che conta non sono certamente le chiacchiere!
Una ricettina-ina-ina riesco a lasciarvela al volo e lo spazio è più che sufficiente anche per un affettuoso saluto da parte mia a tutti voi che vi trovate a passare di quì!
Buona giornata!

Zuppetta di ceci e vongole  
Dosi per 4 persone

Ingredienti
500 g di vongole
250 g di ceci secchi
aglio
olio
prezzemolo
sale
peperoncino
4 fette di pane casereccio abbrustolito

Procedimento
La sera prima mettiamo in ammollo i ceci in acqua tiepida con una punta di bicarbonato. Mettiamo inoltre in ammollo le vongole con una manciata di sale grosso.
La mattina successiva lessiamo i ceci partendo da acqua fredda e sciacquiamo più volte le vongole sotto l'acqua corrente. Trasferiamo le vongole in un tegame dai bordi alti con prezzemolo tritato, aglio, peperoncino e olio. Le lasciamo sul fornello per pochi minuti, fino a che non saranno aperte. Ne teniamo da parte alcune per decorare, sgusciamo tutte le altre e filtriamo l'acqua di cottura (la terremo da parte)
Quando i ceci risulteranno cotti aggiungiamo le vongole sgusciate e la loro acqua. Aggiustiamo di sale e olio e trasferiamo la zuppa in quattro ciotoline individuali, dove avremo sistemato le fette di pane abbrustolito. Decoriamo con le vongole nel guscio e completiamo con qualche pezzetto di peperoncino e un filo di olio a crudo.

Note
- Questo piatto può essere un primo, un antipasto o un piatto unico, come sempre dipende dalle quantità!
- Aggiungo questa nota dopo aver riletto il post con un po' di calma...non ho specificato bene che l'acqua delle vongole deve essere mescolata a quella di cottura dei ceci e per quanto riguarda la quantità regoliamoci in base a quanto preferiamo che la nostra zuppa sia brodosa.

lunedì 12 marzo 2012

Plumcake fragole e cioccolato


Non è passato  molto tempo da quando affermavo con veemenza che non sono solita comprare frutti fuori stagione o primizie insapore...ed eccomi qui con un plumcake alle fragole!
In realtà le fragole non le ho comprate, perchè ancora non mi sconfinferano troppo...le trovo un po' durette!...ma me le ha regalate il fruttivendolo! 
E a caval donato non si guarda in bocca!
Una delle cose più carine del mio paese  è che al mattino della domenica nella piazza principale c'è il mercato.
Io e mio marito ci andiamo spesso, soprattutto quando il tempo è bello. Al mercato persino lui si diverte a fare la spesa!
Di solito compriamo frutta e verdura da un banco che ha prodotti freschissimi... e un fruttivendolo furbetto: di quelli che non puoi distrarti mezzo minuto che ti ritrovi con 3Kg di spinaci invece di 1, 7 carciofi invece 4...e il frigo colmo come se in casa dovesse mangiarci un esercito.
E' una dura lotta che si risolve in inevitabili tentativi di contrattazione: "...va bene, ma di carciofi te ne pago solo 5!"...mentre mio marito assiste tra l'esterrefatto e il divertito!
Alla fine un accordo lo troviamo e me ne torno a casa con i miei bei sacchi colmi di ortaggi e qualche regalino consolotario: una piantina di basilico, una vaschetta di fragole, sedano a volontà!
E così le fragole "durette" sono finite in men che non si dica nel plumcake assieme al cioccolato in scaglie: che coppia ragazzi! 
Un profumo  unico!


Plumcake fragole e cioccolato

Ingredienti
320 g di farina 00
25 g di farina di riso
100 g di burro a temperatura ambiente
150 g di latte
130 g di zucchero
2 uova
100 g di fragole
60 g di cioccolato in scaglie
1 bustina di lievito in polvere
poca buccia di limone grattugiata

Procedimento
Lavoriamo a crema il  burro con lo zucchero e quando avremo ottenuto un composto spumoso, aggiungiamo le uova, uno per volta, e sbattiamo bene. Uniamo la buccia del limone, le farine e il lievito setacciati, il latte  e in fine il cioccolato.
Versiamo in uno stampo da plumcake coperto di carta forno e inseriamo le fragole tagliate a pezzetti, spingendone un po' verso l'interno del cake. 
Inforniamo a 180° per circa 40 minuti, verifichiamo la cottura con uno stecchino.

venerdì 9 marzo 2012

Branzino all'acqua pazza

Senza alcuna pretesa di originalità, oggi pubblico una ricetta che nella sua semplicità (scusate la rima!) di ingredienti e d'esecuzione, risulta comunque molto gradevole.
Penso che la conosciate tutti, ma la propongo perchè in fondo sappiamo bene che ognuno ha un suo metodo, anche nella realizzazione dei piatti più noti della tradizione.
Certamente è uno dei modi migliori per realizzare il pesce velocemente, lasciandone intatti morbidezza e profumo.
Realizzata in estate con i pomodori freschi questa ricetta dà il meglio di sè...ma anche dei buoni pelati non guastano. 
Crostini di pane completano egregiamente il tutto!
E ora vi saluto, mi aspetta una giornatina piena di impegni...ma il fine settimana è alle porte e le faccende si sbrigano con un animo meglio disposto!
Buon venerdì!


Branzino all'acqua pazza
Dosi per 2 persone

Ingredienti
700 g (circa!) di branzino
3/4 pomodori pelati
1 spicchio d'aglio
1 mazzetto di prezzemolo
1/2 bicchiere d'acqua
1/4 di bicchiere di vino 
olio
peperoncino
sale

Procedimento
Dopo aver eviscerato e squamato i branzini, li laviamo bene.
In una casseruola mettiamo i pelati spezzettati, l'agio e il prezzemolo tritati, il peperoncino e l'olio. Versiamo acqua e vino e portiamo ad ebollizione. Aggiungiamo il branzino e lasciamo sobbollire per 10 minuti, girandolo almeno una volta.
A cottura avvenuta puliamo il pesce (eliminiamo testa, spine e pelle) e raccogliamo  i filetti in un piatto dove verseremo il sughetto bollente.
Accompagnamo con crostini e un filo d'olio a crudo.

Note
La cottura può essere effettuata anche in forno, ma secondo me e molto più sbrigativo mettere il tutto sulla fiamma per pochi minuti.

Questa ricetta è stata liberamente sperimentata da The Master of Cook.

 



mercoledì 7 marzo 2012

Biscotti "ritagliati" allo yogurt


Non ho mai fatto mistero di essere un po' retrò...anzi, diciamo pure antiquata...o semplicemente nostalgica. 
E' più forte di me, se gli oggetti non hanno alle spalle una storia mi lasciano abbastanza indifferente! 
Preferisco che i miei mobili, le mie stoviglie... mi raccontino il loro vissuto...che sarà stato sicuramente povero e semplice, magari in un contesto di campagna... come il mio tavolo da pranzo che porta scolpiti i segni del tempo, ma che trasmette calore e accoglienza.
E anche in cucina...mi piace sperimentare, ma sempre con uno sguardo alle tradizioni e soprattutto agli affetti!
Del resto, anni di studi classici hanno accentuato in me una certa propensione innata a rispolverare il passato!
E se parliamo di "biscotti", io la parola l'associo istintivamente a quelli di una volta, che preparavano le nonne, ma anche i panettieri e i fornai!
I biscotti più semplici del mondo, che sanno di genuinità e calore domestico; ma anche i più fedeli al proprio nome, visto che prevedono una doppia cottura.
Dalle mie parti (o forse solo a casa mia?) li abbiamo sempre chiamati "ritagliati", perchè si ricavano da dei filoncini dolci precotti.
Hanno il grande pregio di essere sani: io li preparo con poco olio di semi e in questo caso ho aggiunto lo yogurt greco.
Friabili, buoni da inzuppare a colazione ma anche da sgranocchiare a merenda!


Biscotti "ritagliati" allo yogurt

Ingredienti
3 uova
230 g di zucchero + qualche cucchiaio
60 g di olio si semi di mais
125 g di yogurt
80 g di latte
500 g di farina (eventualmente qualche cucchiaio in più se le uova sono molto grandi)
8 g di ammoniaca
1 cucchiaino di lievito
buccia di limone grattugiata
qualche goccia di essenza di vaniglia

Procedimento
Sbattiamo le uova con 230 g di zucchero e poi uniamo l'olio, lo yogurt, il latte, vaniglia e buccia di limone, ammoniaca sciolta in pochissimo latte e farina setacciata con il lievito.
Mescoliamo bene il tutto e formiamo sulla placca da forno coperta di cartaforno degli sfilatini della larghezza che preferiamo, tenendo conto che lieviteranno di almeno il doppio.
Nella teglia possiamo mettere più sfilatini contemporaneamete, ponendo la carta forno tra l'uno e l'altro.
L'impasto sarà piuttosto morbido, aiutiamoci con la carta forno per contenerlo. Spolverizziamo con dello zucchero semolato.
Inforniamo a 180° per circa 20 minuti. Devono essere appena dorati. Ricaviamo dei biscotti dagli sfilatini e rinforniamo alla stessa temperatura per altri 20 minuti, o fino a che la superficie dei biscotti sarà colorita.

E ora vi lascio un omaggio floreale...



...queste foto le abbiamo scattate domenica in giardino grazie a un bellissimo sole!
I fiori li dedico in particolare a Carla e Lucia, due amiche carinissime che hanno avuto un bel pensiero per me...


Grazieeee!!! Siete tanto tanto gentili!
Naturalmente, come sono solita fare, giro questo premio simbolicamente a tutti i blog che seguo!

martedì 6 marzo 2012

Cjalsons aromatici per Quanti modi di fare e rifare...


Un'altra bella occasione per sperimentare un piatto fin'ora mai assaggiato...
Grazie ad Anna e Ornella e alla loro iniziativa, Quanti modi di fare e rifare, che ogni mese ci porta alla scoperta di ricette scelte tra vari blog, questo mese siamo da Stefania
Dalla sua cucina arriva un piatto friulano caratterizzato da un gusto particolare, giocato sul contrasto dolce-salato.
Io che vado matta per ravioli e paste ripiene non potevo che aderire con entusiasmo all'iniziativa anche questo mese, ed infatti non sono rimasta delusa!


Ho realizzato il ripieno attenendomi alle dosi e agli ingredienti proposti qui da Stefania. Mentre per la pasta senza uova ho utilizzato metà farina e metà semola di grano duro e 1/2 cucchiaio di olio.
Ho alleggerito un po' il condimento sostituendo il burro con olio aromatizzato con limone e basilico.
Vi mostro il banner  dell'iniziativa e vi ricordo che il prossimo mese siamo tutti da Federica con la Pizza di Pasqua di nonna Maria.

lunedì 5 marzo 2012

Crostini di pane casereccio con pomodori secchi, capperi e pecorino fresco


Buon lunedì!!!!
Inizio la settimana con una classica cenetta da week-end: crostini semplici e informali, veloci e saporiti.
Sfiziosi da mangiare e divertenti anche da preparare, perchè ci si può sbizzarrire con gli ingredienti più disparati. 
Noi li mangiamo spesso la domenica sera: il giorno mi piace dedicarmi ad altro...vedere un film, fare una bella passeggiata, quando il tempo lo consente...almeno la domenica pomeriggio mi dimentico della cucina...e all' ora di cena si mette sul piatto pane e...fantasia!
...'sta volta pomodorini secchi sott'olio, capperi e un pecorino niente affatto stagionato, che si sbriciola come la feta, ma che con una minore sapidità sposa bene il gusto deciso dei pomodorini.
...E poi tanti aromi freschi e profumati: timo, origano e basilico.
Meglio di così...!


Ingredieni
pane casereccio
pomodorini secchi sott'olio
pecorino fresco
capperi
1 mazzetto di erbe aromatiche fresche

Procedimento
Accendiamo il forno a 200°, predisponiamo la funzione ventilata e una volta raggiunta la temperatura inseriamo le fette di pane fino a doratura.
Tagliamo a listarelle i pomodorini e li mescoliamo con i capperi e un po' di aromi freschi spezzettati. 
Mettiamo i pomodorini sul pane e completiamo i crostini col formaggio sbriciolato e un filo d'olio evo.

Come anticipato nell'ultimo post, ho ricevuto dei premi in questi giorni e devo ringraziare le amiche bloggers che me li hanno attribuiti.

Ringrazio Elvira, Lucia, Lu' e Zenzero Blu per 

inoltre ringrazio la cara Tiziana per


... ragazze, siete state gentilissime a pensare a me per questi premi, che giro simbolicamente a tutti i blog che seguo!

venerdì 2 marzo 2012

Lasagnetta aperta "delicata" con burrata ed erbette


Immaginate di aver deciso, con un certo anticipo, di voler dedicare la mattinata a preparare qualcosa di buono per il pranzo! Non ci sono impegni all'orizzonte...tutto sembra andare perfettamente a favore del vostro programma...ma naturalmente l'imprevisto è in agguato!
Si cerca di fargli fronte ricorrendo a tutte le nostre doti organizzative (a patto di averle!), insieme ad una buona dose di "nervi saldi"!
In programma c'era la mia lasagnetta pseudo-primaverile: erbette tenere, burrata freschissima, una buona pasta fatta in casa e...les jeux sont faits!
Ma ecco che già dopo aver disposto la farina a fontana e aver sgusciato le uova il telefono mi ricorda che sarebbe stato tutto troppo bello per essere vero!
Dall'altro lato l'idraulico chiede se può anticipare la sua "visita" alla mattina (era atteso per il pomeriggio!).
"Penso di venire per le 11:00!"
Dopo un primo momento di malcelata disperazione mi dico che "Si, ci se la può fare!"
Sono ancora le 09:00 e se non indugio nella mia proverbiale lentezza mattutina..."hai voglia a fare lasagne!!!"
Naturalmente l'idraulico avrebbe potuto decidere di tardare...cosa che mi avrebbe fatto comodo!...invece sceglie di anticipare alle 10:00 il suo arrivo!
Ho le mani in pasta quando suona alla porta, ma sono ottimista: in pochi minuti risolverà quella perdita nel bagno e potrò finalmente completare la mia lasagna!
Effettivamente c'era solo da cambiare una guarnizione...dopo averla comprata! 
Ma torna dal negozio e si rende conto di aver sbagliato il suo acquisto! Riesce! 
Io nel frattempo ho da lessare la sfoglia, da fare la besciamella...; ma con il suo tempismo riuscirà a tornare nel momento più sbagliato! Provo ad aspettare un po'...ma non arriva!
Si ripresenta dopo più di mezz'ora e sorridendo dice che si è "perso in chiacchiere!"
Finalmente sembra che dal lavandino non ci siano più perdite!
Per la gioia di aver risolto, lo invito a prendere un caffè... e cosa vado a combinare???
Nella tazzina al posto dello zucchero metto il sale! 
E dopo aver visto la sua espressione atterrita corro in cucina e, ormai rassegnata di fronte alla lasagna, faccio di nuovo il caffè!
Ecco! In questo clima "tranquillo" ho preparato la lasagna!


Lasagnetta aperta "delicata" con burrata ed erbette
Ingredienti per 4 persone

per la pasta
3 uova 
300 g di semola di grano duro
1 cucchiaio abbondante di olio
un pizzico di sale

per la farcia
500 g di erbette
400 g di burrata
40 g di burro
40 g di farina
430 g di latte
2 cucchiai di olio evo
sale e pepe
noce moscata
1 spicchio d'aglio (facoltativo)
Parmigiano grattugiato

Procedimento
Iniziamo preparando la pasta: disponiamo la farina a fontana con gli altri ingredienti al centro. Lavoriamo a lungo, fino ad avere un impasto liscio e sodo. Lo copriamo con una ciotola e lo lasciamo riposare. Laviamo bene le erbette e le sbollentiamo per pochi istanti. Le scoliamo e le ripassiamo velocemente in una padella dove avremo scaldato 2 cucchiai di olio (o 1 noce di burro, se preferiamo) con l'aglio (a piacimento). Saliamo e lasciamo raffreddare. Tagliamo la burrata a pezzetti  e prepariamo la besciamella: scaldiamo il latte e in un altro pentolino facciamo fondere il burro. Uniamo la farina in un solo colpo e mescoliamo bene. versiamo il latte caldo, lasciamo rapprendere qualche minuto mescolando in continuazione e saliamo. Fuori dalla fiamma aggiungiamo pepe e noce moscata. Lasciamo raffreddare anche la besciamella. A questo punto stendiamo la pasta con la macchinetta e lessiamo le sfoglie in acqua salata per circa 2 minuti (dipende dallo spessore!). Le raffreddiamo in acqua fredda e le adagiamo su un canovaccio. Ora possiamo procedere con la preparazione della lasagna.
Io ho ricavato tanti piccoli rettangoli di pasta e ho fatto delle lasagnette individuali aperte, mettendo tra uno strato e l'altro erbette, burrata, besciamella e Parmigiano. Si può optare per una lasagna classica se preferiamo. Completiamo la cottura in forno a 180° per circa 20 minuti.

Note
 - Questo piatto è semplice negli ingredienti e delicato nel gusto. Per la sua riuscita è fondamentale che la burrata sia buona e di qualità e che le erbette siano freschissime. Volendo alleggerirlo si potrebbe optare per una besciamella senza burro, ma sinceramente credo che 40 g divisi per 4 persone non incidano poi così tanto.
 - Ho ricevuto dei bei premi in questi giorni...nel prossimo post ringrazierò le persone che me li hanno attribuiti.