mercoledì 29 febbraio 2012

Girelle semi-integrali "miele e cannella" e il vincitore del Guest Blog di febbraio


Buongiorno amici! Vi offro una girella per augurarvi una felice giornata!
Ma non mi perdo in chiacchiere!
Febbraio è terminato e io voglio e devo subito annunciarvi il vincitore del Guest Blog del mese e che ospiterà il gioco a marzo.
Come avevo preannunciato ho optato per l'estrazione, effettuata con un sistema automatico di Libero di cui riporto la pagina.
Ta...ta...rullino i tamburi....



Ebbene si!
Il numero estratto è il 13, associato in precedenza e in base all'ordine di iscrizione al blog Miracucina. L'elenco dei partecipanti potete leggerlo qui.
Rivolgo le mie congratulazioni alla vincitrice e riporto il banner che dovrà essere esposto per il mese di marzo:



Suggerisco di fare un salto da Martina per tutte le indicazioni riguardanti il gioco!
E ora, per festeggiare, una ricetta dolce!
Ancora un lievitato! Non vogliatemene!
Ma ve lo avevo detto anche nel precedente post che sforno brioches con una certa frequenza. 
Gli impasti sono molto versatili, poco stucchevoli e si prestano a disparate reinterpretazioni.
Le adoro appena sfornate e la mattina seguente mi piace scaldarle per farle tornare alla fragranza originaria.
E mi alzo dal letto un po' più volentieri quando so che c'è qualcosa di buono che mi aspetta in cucina!
Una sorta di Cinnamon-Rolls le girelle di oggi, ma non certamente gli originali. 
...semplicemente, dopo aver realizzato un impasto semi-integrale, mi è sembrato che il modo migliore per accompagnarne l'aroma fosse farcirlo con un buon miele millefiori nostrano... ma talmente nostrano che le arnie da cui è stato prodotto stanno a fianco ai miei alberelli di noci. 
La cannella, che piace tanto a mio marito, è quel qualcosa in più!

Girelle semi-integrali "miele e cannella"

Ingredienti
250 g di farina "00"
250 g di farina integrale
2 uova grandi
20 g di lievito di birra
100 g di latte
50 g di zucchero
120 g di burro
scorza d'arancia grattugiata
miele
cannella



Procedimento
Sciogliamo il lievito nel latte tiepido con 1 cucchiaino di zucchero.
Dopo un riposo di pochi minuti (facciamo formare la schiumetta sulla superficie del composto latte-lievito-zucchero!), impastiamo con la farina, aggiungiamo il burro molto morbido, le uova tenute a temperatura ambiente, lo zucchero e poca buccia d'arancia grattugiata. Lavoriamo un po' e formiamo una palla da mettere a lievitare per circa 1 ora e 1/2 nel forno appena appena intiepidito. A questo punto riprendiamo l'impasto, lo stendiamo in una sfoglia di circa 1 cm di spessore, la spalmiamo di miele (circa 4 cucchiai) e la spolverizziamo con abbondante cannella. Formiamo un rotolo e tagliamo in tronchetti di 2 o 3 cm...regoliamoci secondo i nostri gusti!
Adagiamo le girelle su placca da forno coperta di carta e lasciamo lievitare ancora per 30 minuti.
Inforniamo a 180° per una ventina di minuti.

Note
- Perchè la lievitazione sia ottimale è opportuno tener conto di alcune indicazioni che sono ben più che dettagli: la temperatura degli ingredienti (burro, uova latte....), del forno quando ci si ripone la ciotola con l'impasto per la lievitazione (io lo scaldo senza arrivare ai 50°, spengo, lo lascio aperto pochi secondi per far uscire l'eccesso di calore e poi vi ripongo la ciotola).
- Uso spesso questo impasto per le girelle che farcisco in mille modi: marmellata, uvetta, cioccolata....a voi la scelta!
- Con queste dosi avremo circa 12 girelle.



lunedì 27 febbraio 2012

Brioche noix de coco....brioche alla noce di cocco!


Un fine settimana intenso quello appena trascorso, che mi ha vista impegnata nella riorganizzazione di alcuni armadi e stanze della casa insieme alla mia metà.
...sapete quei lavori che devono essere svolti insieme, per la necessità di spostare mobili, scatoloni e chi più ne ha più ne metta e che spesso si rimandano per troppo tempo...perchè è più probabile che un cammello passi per la cruna di un ago che non trovarsi disponibili entrambi nello stesso giorno!?
Ma grazie anche alle belle giornate scorse, con cielo azzurro, sole e clima mite, è stato quasi un piacere buttarsi a capofitto in queste attività che sanno tanto di "primavera alle porte"!
Inoltre abbiamo dato un primo sguardo al giardino dove si è appena sciolta la neve, anche se non del tutto: aspetto impaziente di poter mettere a dimora le mie spezie, come tutti gli anni!
Mio marito ha comprato anche una piantina di mirtilli e ci sono i semini del rabarbaro, che mi sono stati regalati dai  miei zii e che aspettano da un po' di trovare il loro posto...insomma qui urge la primavera!
...e intanto continuo a cucinare!...brioches a volontà!...quanto mi piacciono!...per la colazione ma anche per la merenda! perchè, neanche fossimo dei bambini, a casa nostra la merenda ci scappa sempre!
Oggi una brioche profumata al cocco...che sarebbe francese all'orgine! 
L'ho tradotta da un testo in lingua e l'ho riadattata alle mie abitudini, perchè prevedeva l'utilizzo di un lievito in polvere per brioche  non ben identificato che io ho sostituito con lievito di birra.
Inoltre gli ingredienti erano lavorati da freddi nella ricetta originale; io ho riadattato il procedimento al mio lievito  e il risultato mi è piaciuto, e come!
Buona anche il giorno dopo, questa sofficissima brioche è delicatamente insaporita con il cocco, che le dona un profumo gradevolissimo.
Noi l'abbiamo mangiata con la marmellata di ciliegie preparata in casa lo scorso giugno. Che bontà!


Brioche noix de coco....brioche alla noce di cocco!

Ingredienti
350 g di farina Manitoba
50 g di farina di cocco
175 g di latte 
75 g di burro morbido
1 uovo
20 g di lievito di birra
40 g di zucchero semolato
7 g di sale

Procedimento
In un recipiente setacciamo la farina e la mescoliamo al cocco. Formiamo un buco al centro e vi raccogliamo gli altri ingredienti: l'uovo il lievito sciolto nel latte tiepido, lo zucchero, il burro morbido e cominciamo ad impastare. Aggiungiamo il sale ed impastiamo per 5 minuti. Copriamo il contenitore con della pellicola e lasciamo lievitare per 20 minuti nel forno spento ma tiepido.
Riprendiamo l'impasto, lo disponiamo in uno stampo a nostro piacere coperto di carta forno e lasciamo lievitare per circa 1 ora / 1 ora e 1/2. Nel frattempo scaldiamo il forno a 180° e inforniamo per 25 minuti. Pochi minuti prima di sfornare spolverizziamo di cocco.

Note
Di solito faccio questa brioche nello stampo da plumcake...'sta volta ho sperimentato la forma a ciambella, che forse mi ha reso una cottura migliore.

E ora voglio presentarvi I-Kitchen...



...il libro di ricette nato dalla collaborazione di tanti amici, food-bloggers e non,  che  arriverà presto in libreria (speriamo!) ma che intanto può essere acquistato qui:  
Tutto il ricavato verrà donato alla Casa Famiglia di Rocchetta Vara, colpita dalla disastrosa alluvione dello scorso autunno. 
Ne parleremo ancora!

venerdì 24 febbraio 2012

Biscotti per il latte morbidi variegati al cacao


Per tutti quelli che appena alzati dal letto alla mattina amano tuffare un buon biscotto nel latte!
Ma soprattutto per quelli che come me amano tuffare ben più di un solo biscotto nel latte!
Questi nascono appositamente per l'inzuppo e sanno assorbire tantissimo, senza rompersi o spappolarsi, pur essendo molto morbidi. E si fanno mangiare più che volentieri!
Un impasto semplice e non particolarmente dolce ma che ha il grande pregio di poter essere "rivisitato" secondo i nostri gusti, senza rischio di compromissione del risultato finale...può anche essere addolcito ulteriormente se preferiamo! O comunque...spazio alla fantasia!
Frutta secca? perchè no? 
Gocce di cioccolato? ci stanno benissimo! 
Marmellata? golosissimi!
E' un biscotto che mi accompagna da una vita perchè  frequentemente preparato da mia nonna, ma che io ho personalizzato con variegatura al cacao, proprio come se fosse il classico ciambellone bicolore, di solito molto amato dai bambini! E io dei gusti dei bambini sinceramente mi fido!
Ma non cedete alla tentazione di sostituire l'ammoniaca con il lievito!
Perchè con una piccolissima ed impercettibile quantità, di cui non restano tracce dopo la cottura per effetto di una totale evaporazione, otterrete dei biscotti friabilissimi.


E ora passo alla ricetta...
...ma non prima di avervi ricordato che giormo è oggi!
Oggi è il 24 febbraio, ultima data utile per partecipare al Guest-Blog, questo mese ospitato da me, ma che  a marzo potrebbe vedere proprio il vostro blog come assoluto protagonista.
Lasciate il link qui e partecipate all'estrazione...niente di più facile!

Biscotti per il latte morbidi variegati al cacao

Ingredienti
3 uova
800 g di farina 00
250 g di latte
1 bicchiere di olio di semi di mais (oppure olio evo)
350 g di zucchero  + alcuni cucchiai per la superficie
buccia grattugiata di 2 limoni
essenza di vaniglia
10 g di ammoniaca
60 g di cacao



Procedimento
Sciogliamo l'ammoniaca in un cucchiaio di latte. In un capace contenitore setacciamo la farina e al centro raccogliamo tutti gli ingredienti (tranne il cacao). Mescoliamo e quando il tutto sarà ben amalgamato dividiamo l'impasto in due e versiamo il cacao in una delle due parti. Mescoliamo bene e se occorre ammorbidiamo l'impasto al cacao con qualche cucchiaio di latte, affinchè assuma la consistenza della parte bianca.
A questo punto possiamo formare i nostri biscotti. In una teglia coperta di carta forno facciamo tanti mucchietti bicolore e con uno stecchino amalgamiamo un po' i due gusti in ciascun biscotto per avere l'effetto marmorizzato. Spolverizziamo con dello zucchero semolato e inforniamo a 180° per circa 15 minuti.

Note
Questi biscotti si conservano bene per più giorni chiusi ermeticamente in una scatola di latta.
Io e mio marito ce li siamo mangiati anche col tè e non ci sono affatto dispiaciuti. Comunque sono leggeri e sani, visto il ridotto contenuto di grassi e per di più di natura vegetale.

mercoledì 22 febbraio 2012

Vellutata di patate ai porcini


Ma è ancora tempo di vellutate? E soprattutto, è ancora stagione di funghi?
Direi che anche se lo spirito brama la primavera e le sue le fresche e croccanti verdurine, una vellutata calda calda alla sera ci sta ancora benissimo...ieri pomeriggio sono uscita perchè dovevo acquistare le medicine per la micia raffreddata (non potete immaginare che impresa impossibile sia somministrarle medicinali!) e sono stata assalita da un freddo pungente quanto inaspettato!
Tornata a casa non ho avuto più dubbi su cosa preparare per cena...pochi ingredienti per un piatto caldo e avvolgente!
Ma io che cerco sempre di consumare prodotti di stagione, che evito le primizie di serra prive di sapore e vitamine, che mi dimentico delle zucchine a settembre per riscoprirle a maggio...mi sono chiesta se faccio bene a consumare i porcini in questo periodo dell'anno.
Ebbene, io sono portata ad associare i funghi all'autunno, ma sembrerebbe che uno dei momenti migliori per la raccolta sia tra maggio e giugno e che comunque se si esclude l'estate...ogni stagione è buona!
Dopo aver letto queste notizie in rete mi sono gustata la mia zuppetta ancor più volentieri e il caso ha voluto che la mattina avessi preparato un pane semintegrale che è risultato essere un accompagnamento perfetto.


Vellutata di patate ai porcini
Dosi per 2 persone

Ingredienti
500 g di patate
320 g di funghi porcini
1/2 cipolla1 spicchio d'aglio
brodo vegetale qb
olio evo
peperoncino
sale e pepe
prezzemolo

Procedimento
Tritiamo la cipolla e la lasciamo appassire a fuoco dolce con l'olio in una casseruola fino a che non diventa trasparente. Uniamo le patate sbucciate e affettate molto sottilmente, facciamo insaporire e copriamo col brodo bollente portandole a cottura. Puliamo bene i funghi e li tagliamo in pezzetti, li rosoliamo in un'ampia padella dove avremo scaldato l'olio insieme con l'aglio tritato, poco prezzemolo e il peperoncino. Una volta cotti, uniamo i funghi (tranne 2 cucchiai) alle patate. Facciamo bollire insieme per pochi minuti, a questo punto frulliami il tutto col minipimer. Aggiustiamo di sale e regoliamo la densità: se occorre aggiungiamo dell'altro brodo. Serviamo nelle fondine la vellutata molto calda con un cucchiaio di funghi per porzione e decoriamo con prezzemolo tritato, pepe e un filo d'olio a crudo.

Note
Ho preparato il pane con 300 g di farina 0, 200 g di farina integrale, 15 g di lievito di birra, 1 cucchiaino di malto d'orzo, sale e acqua tiepia q.b. (circa 250 g). Ho impastato il tutto, ho fatto lievitare per 2 ore, ho formato un filocino e l'ho fatto lievitare ancora per 1/2 ora. Ho infornato a 200° per circa 30 minuti.


venerdì 17 febbraio 2012

Le frittelle di Carnevale


Ho preparato queste ciambelline approfittando del Carnevale imminente perchè da un po' mio padre (altro irriducibile goloso della famiglia!) andava ripetendo quanto fossero buone le frittelle con le patate che preparava la madre....non la nonna dei dolci natalizi, ma quella dei malloreddus.
Di lei non ho ricette, perchè è mancata quando ero ancora abbastanza ragazzina e poco interessata realmente alla cucina. Ma ricordo molte delle cose buone che preparava, come un inimitabile ciambellone cotto sulla fiamma nella pentola-fornetto (ve la ricordate?).
Un'altra cosa che associo a lei è l'usanza di essiccare la scorza d'arancia per utilizzarla fuori dalla stagione degli agrumi come aroma nella preparazione dei dolci.  Riusciva a tagliare via la buccia delle arance in un unico pezzo e poi le metteva tutte in veranda al sole.
Anche di queste ciambelline fritte non avevo la ricetta e ho cercato un po' di improvvisarle ma devo dire con un buon risultato.
In realtà sono consapevole che molti di voi le conoscono e alcuni blog le hanno già pubblicate in vista del Carnevale, ma c'è un dettaglio che mi ha spinto a farvi conoscere la mia versione...
Quando le ho impastate attorno a me si è creata un po' di confusione, era quasi ora di pranzo, avevo fretta perchè stavo per ricevere ospiti...insomma ho fatto tutto un po' "volando". 
Mangiandole però l'estrema morbidezza e il buon gusto non tradivano errori di sorta.  Davvero buone!
Solo la sera aprendo il frigo e vedendo il panetto di burro integro mi sono resa conto che avevo dimenticato di mettere nell'impasto i 50 g che avevo previsto. 
E vi assicuro che non si sarebbe proprio detto!


Frittelle di Carnevale con le patate

Ingredienti
500 g di patate
250 g di  farina Manitoba
250 g di farina 00 + qualche manciata per la tavola
2 uova
3 cucchiai di zucchero
25 g di lievito di birra + 1 cucchiaino di zucchero
latte tiepido qb
la buccia grattugiata di 2 arance
1 pizzico di sale
olio di arachidi per friggere
zucchero semolato e cannella per decorare

Procedimento
Lessiamo le patate con la buccia, le togliamo dall'acqua appena cotte, le spelliamo e le schiacciamo ancora calde. Le lasciamo raffreddare sul piano da lavoro e aggiungiamo le 2 farine setacciate. Creiamo la fontana e al centro diponiamo zucchero, uova, buccia dell'arancia e il lievito sciolto con 1 cucchiaino di zucchero in poco latte tiepido. Impastiamo un po' e aggiungiamo il sale. Continuiamo ad impastare fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo.
Lo mettiamo a lievitare in una capiente ciotola coperta da pellicola, in luogo tiepido e riparato. Dopo circa 2 ore riprendiamo l'impasto e formiamo le ciambelline. Le friggiamo in abbondante olio di arachidi  e dopo averle leggermente tamponate con carta-assorbente per eliminare l'olio in eccesso le passiamo in una miscela di zucchero semolato e cannella. Perchè zuccherro e cannella aderiscano alla superficie le ciambelline devono essere ancora calde.

Note
Possiamo aromatizzare le ciambelline come preferiamo, anche con del liquore all'arancia o del limoncello. La quantità di cannella è facoltativa, può anche essere omessa.
Io ho provato anche a farcirli con della marmellata, facendo una specie di bomboloni. Non li ho fotografati, ma a noi sono piaciuti molto.

Questa ricetta è stata provata da Bianca del blog Cucito e passione.

mercoledì 15 febbraio 2012

Ravioli di carciofi con sugo di gamberi


Dovete rassegnarvi!
...ognitanto un piatto di ravioli arriva inesorabile su queste frequenze (?)!
...anzi, temevo proprio che aprendo il blog non mi sarei più trattenuta e avrei dato sfogo alla mia passione per la pasta ripiena, senza più scampo per i miei vessati e pazienti lettori!
Invece fino ad ora sono riuscita a scendere a patti con me stessa e devo dire che cucino molto meno i ravioli di quanto facessi fino a sette/otto mesi fa.
Però mi piacciono troppo...è una sorta di deviazione la mia, per cui ogni piatto, ad un certo punto, mi piace ripensarlo... in forma di raviolo! 
Ogni ingrediente è un potenziale ripieno...e prima o poi è proprio così che finisce! 
Vedo ravioli dappertutto!!!
Aiuto!!!
Del resto dell'atavico trasporto che nutro nei confronti di questi panciuti e simpatici fagottini di pasta avevo già raccontato qui e qui...
...per cui, bando alle ciance!...ecco la ricetta!


Ravioli di carciofi con sugo di gamberi
Dosi per 3/4 persone 
Ingredienti

per la salsa
500 g di gamberi freschi col guscio
10 pomodorini
olio evo
peperoncino
1 spicchio d'aglio
1 fettina di cipolla
1/2 bicchiere di fumetto di pesce 
prezzemolo 
1/2 cucchiaino di maizena sciolto in un fondo di tazzina di acqua fredda
sale

per la pasta 
2 uova
200 g di semola di grano duro
1 pizzico di sale
1 cucchiaio d'olio

per il ripieno
300 g di ricotta di pecora
4/5 carciofi spinosi
sale e pepe
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
olio evo
2 cucchiai di Parmigiano 
1/2 uovo

Procedimento
Iniziamo con i carciofi: dopo aver eliminato le foglie dure, li laviamo e li immergiamo in acqua e limone. Li mettiamo in una casseruola con olio, sale e pepe, aglio e prezzemolo tritati. Aggiungiamo 1/2 bicchiere d'acqua e portiamo a cottura. Li riduciamo in pezzeti molto piccoli (no al frullatore!) con la forchetta e li mettiamo da parte. Una volta freddi li uniamo a tutti gli ingredienti del ripieno, mescoliamo bene affinchè il tutto risulti ben amalgamato e lascaimo da parte "a riposare".
Ora prepariamo la pasta disponendo la semola a fontana sul piano da lavoro con gli altri ingredienti al centro. Impastiamo bene e lasciamo riposare la pasta tra due piatti per circa 30 minuti. 
Trascorso il tempo la stendiamo con la macchinetta e formiamo i nostri ravioli. 
Per la preparazione della salsa iniziamo lavando bene i gamberi (togliendo anche il filo nero!) e sgusciandoli tutti tranne quelli che useremo per decorare il piatto. Terremo da parte le teste.
In una padella rosoliamo nell'olio a fiamma bassa  aglio, cipolla tritata, peperoncino. Quando la cipolla risulterà dorata uniremo le teste di gambero. Schiacciamo bene queste ultime affinchè rilascino il sapore e uniamo i pomodorini divisi a metà. Aggiustiamo di sale e quando la salsa risulterà pronta eliminiamo i carapaci e prima i gamberi interi, poi il fumetto. Versiamo anche il composto di acqua e maizena, lasciaamo rapprendee a fiamma vivace e poco prima di spegnere la fiamma (quando il fumetto avrà legato con gli altri ingredienti), i gamberi sgusciati. Non prolunghiamo la cottura di questi perchè possono indurire.
Lessiamo i ravioli, li uniamo alla salsa e cospargiamo con prezzemolo fresco tritato.

Note
- Il fumetto (o brodo di pesce) nella salsa può essere omesso, ma la sua presenza ci garantisce un profumo di mare più intenso. Io l'ho preparato con la testa e la lisca di 1 gallinella da circa 300 g di peso, che ho rosolato nell'olio caldo con 1/4 di cipolla, 1/2 carota e 1 pezzetto di sedano. Quando l'olio ha ben assorbito tutti gli odori ho coperto di acqua bollente e ho fatto sobbollire fino a quando mi è rimasto 1/2 bicchiere circa di brodo.
- Quasi ogni volta che ho preparato i ravioli con ripieno di carciofi ho utilizzato la varietà spinosa perchè risulta molto tenera. Quando li ho sostituiti con i romaneschi non sono rimasta molto soddisfatta del risultato. 
- Il "riposo" del ripieno non è un dettaglio: solo dopo questo potremo valutarne effettivamente il gusto e la sapidità.
- Il sapore dei carciofi è mitigato dalla presenza della ricotta (per un gusto un po' più neutro optare per la ricotta di mucca!). Per questo il delicato sugo di gamberi non risulta sopraffatto...direi che l'insieme è equilibrato, ogni sapore distinguibile al punto giusto!



lunedì 13 febbraio 2012

Per San Valentino un dolce romantico....la Torta di Rose


Non è che io non sia una romantica...ma con queste feste per certi versi imposte, non mi trovo in grande sintonia!
Perchè di romantico hanno poco o niente...se le intendiamo come il mondo commerciale vorrebbe imporcele.
Non credo che comprerò mai una regalo per San Valentino, non mi sento ispirata! 
Non credo che andrò mai a cena fuori per l'occasione!
Ma se San Valentino è una scusa per preparare qualcosa di goloso...allora si!...la colgo al volo!
Del resto, ogni scusa è buona!
Pensando e ripensando a quale potesse essere il dolce giusto per l'occasione, a me è venuta in mente la torta di rose...perchè la rosa è il fiore romantico per eccellenza, da sempre pegno d'amore.
... e cosa c'è di meglio di un "mazzo di rose" dolcissimo con la crema pasticcera e l'uvetta?


Torta di rose
Ingredienti

per la biga
150 g di farina manitoba
1/2 bicchiere d'acqua
15 g di lievito di birra fresco

per la torta
100 g di zucchero
120 g di latte
270 g di farina manitoba
270 g di farina "00"
50 g di burro a temperatura ambiente
2 uova
1 cucchiaio di olio di semi
buccia di 1 limone grattugiata
inoltre 
1 uovo e un pochino di latte per spennellare

per la farcia
2 tuorli
250 g di latte
1 cucchiaio di maizana
2 cucchiai di zucchero
qualche scorzetta di limone
70 g di uvetta
50 g di cioccolato fondente grattugiato

per la bagna
100 g di acqua
50 g di zucchero
qualche scorzetta di limone (o altro aroma a piacere)

Procedimento
Prepariamo la biga impastando in una ciotola la farina con il lievito sciolto nell'acqua tiepida. Copriamo con la pellicola per alimenti e riponiamo  a lievitare in luogo riparato da correnti fino al raddoppio ( circa 2 ore).
Prepariamo la crema pasticcera per farcire: sbattiamo i tuorli con lo zucchero. Uniamo la maizena e gradualmente il latte. Aggiungiamo le scorzette del limone e mettiamo sul fornello a fiamma bassa, rimestando fino a quando la crema sarà densa. Lasciamo da parte a raffreddre e prepariamo l'impasto disponendo le due farine setacciate a fontana. Al centro poniamo tutti gli ingredienti più il lievitino e impastiamo bene. Riponiamo in una ciotola e lasciamo lievitare per almeno 2 ore.
A questo punto possiamo stendere l'impasto (circa 1/2 cm di spessore), farcire con la crema fredda, l'uvetta fatta rinvenire in una tazza di acqua tiepida, il cioccolato grattugiato. Arrotoliamo e dividiamo il rotolo in 7 tronchetti, che disporremo in una teglia rotonda coperta di cartaforno. Al centro collocheremo gli estremi del rotolo e attorno gli altri 5 pezzi.
Lasciamo lievitare per circa 1 ora e prepariamo la bagna mettendo a sobbolire lentamente zucchero, acqua e buccia di limone fino a quando avrà raggiunto una consistenza sciropposa.
Riprendiamo la torta lievitata, la spennelliamo con una miscela di uovo e latte e la inforniamo a 180° per circa 30 minuti.
Una volta cotta la sforniamo e la spennelliamo ancora bollente con la bagna.
Servire fredda.

Note
Quando ho iniziato a fare il dolce pensavo che l'avrei aromatizzato al limone in maniera più decisa. Poi mio marito mi ha chiesto di aggiungere il cioccolato, quindi ho limitato il quantitativo di limone che avevo già grattugiato e pur avendolo messo sia nell'impasto, sia nella crema che nella bagna, era appena percettibile. La prossima volta il connubio arancia e cioccolata potrebbe essere una buona soluzione!

Comunicazione di servizio
Ho inserito l'elenco dei partecipanti nel post riguardante il Guest Blog. Vi prego di dare un'occhiata per verificare che non abbia involontariamente omesso qualcuno e ricordo a chi non si è ancora segnato e che fosse eventualmente interessato, che c'è tempo fino al 24 febbraio.

Questa ricetta è stata provata da Lucia del blog Dolci e Fantasie di Lucia .

venerdì 10 febbraio 2012

Polpettine di carne alle noci


Il paesaggio aldilà del vetro della finestra continua ad essere bianco e ghiacciato, per oggi era previsto un ulteriore peggioramento con freddo ed altre precipitazioni nevose...ed infatti...!
Fatto sta che questo stare in casa a cucinare e a godersi il tepore domestico, sapendo che fuori...brrrr!!!...quasi si congela, è alquanto suggestivo.
Del resto me la sto proprio godendo questa neve!
Non ci siamo fatti mancare niente! 
Abbiamo giocato a palle di neve con i nipotini, abbiamo realizzato tutti insieme un improbabile ed  impresentabile (vi risparmio le foto!) pupazzo "naso-di-carota". 
...abbiamo passeggiato con non poca fatica sul manto candido e abbiamo messo da mangiare agli uccellini affamati sui davanzali delle finestre. 
Siamo tornati tutti un po' bambini...grazie alla magia della neve!
A dire il vero siamo anche rimasti bloccati per strada, io e mio marito, in una delle nostre traversate "su e giù per la penisola", che venerdì scorso è coincisa con l'arrivo della perturbazione.  
Abbiamo sfidato la neve grazie al fuoristrada, ma arrivati ad un certo punto: Autostrada chiusa per neve! 
...e in piena notte e col tempaccio che imperversava non c'è rimasto altro da fare che andare in albergo.
Insomma, di disagi ne crea...ad alcune persone anche tanti!
Ma ciò nonostante è come se la neve, con i molti limiti che comporta, facesse riscoprire il piacere di alcune cose molto semplici, come lo stare insieme e il divertirsi con niente...proprio come una volta!
E tra una torta al cioccolato e tanto raccoglimento in famiglia il tempo scorre più lento, l'atmosfera è rarefatta, i suoni ovattati! 
Un'esperienza che bisognerebbe vivere un po' più spesso...almeno una volta all'anno!


Polpettine di carne alle noci
Dosi per 2 persone

Ingredienti
300 g di macinato di vitello
1/2 uovo un po' sbattuto
1 cucchiaio di parmigiano
2 fette di pancarrè ammollato nel latte
1 spicchietto d'aglio
1 rametto di prezzemolo
sale pepe
noce moscata
200 g di gherigli di noci tritati
olio evo

Procedimento
In una ciotola capiente raccogliamo tutti gli ingredienti (tranne le noci e l'olio) e mescoliamo bene. Saliamo pochissimo. Formiamo le nostre polpettine e le schiacciamo leggermente. Le passiamo nella granella di noci e premiamo un po' per farla aderire. Scaldiamo un'ampia padella dove avremo versato un filo d'olio e adagiamo le polpette. Le facciamo rosolare da entrambi i lati, poi ridurremo la fiamma per permettere alle polpette di cuocere bene anche all'intero. Cospargiamo con un altro pizzico di sale e serviamo ben calde.

Note
Ultimamente mi è capitato di vedere su alcuni blog delle ricette con panatura alle nocciole.
Ebbene, a casa mi invece si è sempre utilizzata la panatura alle noci. Mia madre in particolare preparava spesso, quando ero bambina, il petto di pollo alle noci. Ho preso spunto da questa sua ricetta, ma ho panato le polpette. In realtà la mia panatura è un po' alleggerita rispetto a quella buonissima che preparava mia madre. In un'altra occasione magari vi racconterò  del petto di pollo alle noci!

martedì 7 febbraio 2012

Una zuppa viola per scaldarci e un giochino simpatico... per chi vuole partecipare!


Alcune settimane fa ho ricevuto l'invito da parte di Martina del blog Lamponi e Tulipani a partecipare ad un gioco da lei organizzato e volto a scegliere il "guest-blog".
Si trattava semplicemente di lasciare il link del blog sotto ad un post pre-preposto (scusate il bisticcio!), al fine di essere scelti eventualmente come guest-blog del mese.
Ebbene, sono stata estratta proprio io da Martina e quindi per questo mese il gioco si svolgerà su Pane, burro e alici!
Chiunque abbia voglia di partecipare potrà lasciare il link nei commenti a questo post.
Vi dico subito che anch'io procederò a scegliere per estrazione, ma questo non è un presupposto indispensabile...nel senso che la persona che verrà estratta da me e che ospiterà il gioco nel mese prossimo potrà a sua volta scegliere un vincitore ma, volendo, in base ai propri gusti, oppure personalizzando il gioco e indicando una ricetta o un ingrediente sul quale i partecipanti potranno sfidarsi.
Insomma il bello del gioco è che il vincitore può reinventarselo come meglio crede, tenendo conto naturalmente delle regole, dettagliatamente spiegate qui da Martina.... e cogliendo al volo questa bella occasione per far conoscere il proprio blog ad atri appassionati di cucina!
Io purtroppo, pur felicissima di ospitare il gioco, mi sono trovata proprio questo mese ad avere poco tempo a disposizione per poterlo caratterizzare un po' a modo mio e considerato che sono già in ritardo di qualche giorno con la pubblicazione di questo post, non era proprio il caso di tergiversare! 
Ecco è il banner del gioco....
  

E allora forza! Avete tempo per lasciare il vostro link fino a cinque giorni prima della fine del mese, quando si estrarrà il vincitore!
Sperando di essere stata abbastanza chiara, passo alla semplicissima ricetta di oggi...

Zuppa di cavolo viola, borlotti e riso
Dosi per 2 persone
 
Ingredienti
1/4 di un cavolo viola
2 manciate di fagioli freschi (li avevo nel freezer!)
1 patata grande
120 g di riso
1 carota viola 
1 costa di sedano
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
olio evo
sale
1 punta di peperoncino piccante

Procedimento
Ho scelto e lavato tutte le verdure. Ho tagliato il cavolo a listarelle, la carota a rondelle, la patata a cubetti abbastanza grandi e ho tritato finemente cipolla, aglio e sedano. Ho messo tutto in un tegame con i fagioli e coperto d'acqua. Ho portato ad ebollizione e aggiunto l'olio ed il peperoncino.
Dopo circa 1 ora e 1/4 verdure e legumi sono risultati cotti. Ho salato, aggiunto il riso, portato a cottura e servito con un filo d'olio a crudo e del Parmigiano a parte.

Note
Sobollendo lentamente, le verdure e i legumi hanno raggiunto insieme il giusto grado di cottura, senza che nessuna sia risultata sfatta rispetto alle altre, tutte erano croccanti e i fagioli cotti al punto giusto. Per poter mettere tutti gli ingredienti insieme, è importante che le verdure non siano ridotte in pezzi troppo piccoli.

Ecco l'elenco dei blog partecipanti:

  1. http://scorribandeincucina.blogspot.com/
  2. http://rosaantonino.blogspot.com/
  3. http://sonoiosandra.blogspot.com/
  4. http://asinochileggeancora.blogspot.com/
  5. http://cucchiaiodistelle.blogspot.com/
  6. http://nuvoledifarina.blogspot.com/
  7. http://sottolatavola.blogspot.com
  8. http://unoscoiattoloindispensa.wordpress.com/
  9. http://www.paoladany.blogspot.com
  10. http://ledeliziedellamiacucina.blogspot.com
  11. http://acquaefarina-sississima.blogspot.com/
  12. http://chiccaincucina.blogspot.com/
  13. http://blog.giallozafferano.it/miracucina/
  14. http://blog.giallozafferano.it/dinecessitavirtu/
  15. http://healthymessykitchen.blogspot.com/
  16. http://unapinguinaincucina.blogspot.com/ 
  17. http://saporiinvaligia.blogspot.com/
  18. http://incucinaconlu.blogspot.com
  19. http://creativapergiocoeperpassione.blogspot.com/  
  20. http://cucinadelparadiso.blogspot.com
  21. http://www.cucinaamoremio.com
  22. http://mecsistersfotoefornelli.blogspot.com/
  23. http://pannifriciusdelicius.blogspot.com
  24. http://cucinaefimo77.blogspot.com/
  25. http://formineemattarello.blogspot.com/

lunedì 6 febbraio 2012

Le fettuccine dolci per "Quanti modi di fare e rifare"


Purtroppo in ritardo di qualche ora, a causa di forza maggiore... ma neanche questo mese ho voluto mancare a "Quanti modi di fare e rifare", l'appuntamento mensile che ci porta a conoscere una ricetta della tradizione proposta da una delle blogger partecipanti alla simpatica iniziativa di Anna e Ornella.
Questo mese siamo da Fr@ del blog Sciroppo di mirtilli e piccoli equilibri, che ci svela una ricetta adattissima al periodo carnevalesco in cui ormai ci troviamo.


Si tratta delle fettuccine dolci, che io ho realizzato rispettando al dettaglio le indicazioni di Fr@ per quanto riguarda gli ingredienti, per i quali vi rimando appunto alla sua ricetta.
Mentre ho variato un pochino il procedimento, perchè la buccia del limone e dell'arancia l'ho inserite direttamente nell'impasto, cioè al centro della fontana insieme alle uova e allo zucchero. Così poi ho steso e tagliato la pasta, proprio come se stessi facendo delle fettuccine.



Inutile aggiungere che la ricetta ci è piaciuta molto! 
Golosissime queste fettuccine dolci, sono terminate in un battibaleno!

domenica 5 febbraio 2012

Torta al cioccolato fondente....senza la sua panna, ma con tanta tanta neve!


"Ma ti immagini se tutta questa neve fosse panna montata?"
"Sarebbe bellissimo!"
...questo ci andavamo raccontando io e il mio nipotino mentre guardavamo dalla finestra il giardino sommerso dalla neve e poi mentre passeggiavamo lungo il viale innevato.


 "Facciamo un dolce coperto di panna!"
...e a me è venuta in mente questa torta al cioccolato sofficissima, che dà il massimo servita proprio con un ciuffetto di panna montata!
...senonchè avevamo tutti gli ingredienti, ma mancava proprio la panna.  E neanche siamo riusciti a comprarla, a causa della difficoltà a spostarsi tipica di queste giornate sotto la neve!


Il mio nipotino, golosone e buongustaio e dalle guanciotte insuperabili, ha apprezzato molto la torta,  anche se sprovvista di  accompagnamento...lui è uno che non si risparmia in complimenti e dà sempre soddisfazione quando assaggia qualche piatto...


Torta al cioccolato fondente

Ingredienti
200 g di farina
100 g di fecola di patate
170 g di zucchero
150 g di cioccolato fondente
2 dl di latte
100 g di burro
3 uova
1 bustina di lievito

Procedimento
Ridurre il cioccolato in scaglie e metterlo in una casseruola con il latte. Trasferire sul fornello a fiamma bassa, fino a quando il cioccolato risulterà fuso. Lasciare intiepidire. Accendere il forno a 180°.
Lavorare il burro morbido e aggiungere lo zucchero. Continuare a lavorare fino ad ottenere una crema e aggiungere, uno per volta, i rossi delle uova. Sbattere il composto e incorporare la farina setacciata con la fecola e il lievito.
Versare il latte al cioccolato agli altri ingredienti e amalgamare bene il tutto. Infine montare i bianche a neve ferma e incorporarli delicatamente al composto. 
Versare in uno stampo coperto da cartaforno e cuocere per circa 3/4 d'ora. Verificare la cottura con lo stecchino di legno.

Note
Una torta al cioccolato in sè semplicissima, ma che si presta ad essere aromatizzata all'arancia, alla vaniglia...e perchè no, al peperoncino, se vi piace. A me e al mio nipotino ci andava così!


venerdì 3 febbraio 2012

Crumble di arance alle mandorle profumato al rosmarino


La prima volta che ho mangiato il crumble è stato alcuni anni fa, nientepopodimenoche a Londra.
Avevo spesso sentito parlare di questo dolce al cucchiaio, ma non lo avevo mai preparato e l'idea di provarlo proprio nella sua terra d'origine mi girava per la testa già da prima di partire.
In realtà uno degli obiettivi (forse poco nobile) del mio viaggio era proprio quello di assaggiare gli scones e il crumble!
Quando al ristorante il cameriere mi ha proposto un crumble di rabarbaro, non mi è parso vero e non ho esitato ad ordinarlo. 
Considerando che mi accingevo a provare anche il rabarbaro per la prima volta, ero quasi emozionata per l'esperienza gastronomica che stavo per fare.
Delusione! 
Il gusto risultava incredibilmente dolce e, allo stesso tempo, incredibilmente aspro! 
Non so come sia possibile che due sapori così diversi coesistano insieme senza equilibrarsi in alcun modo. 
E non so come sia possibile che un dolce sicuramente semplice negli ingredienti e nell'esecuzione possa essere percepito tanto "particolare" come parve a me quel "crumble londinese di rabarbaro".
Non poteva finire così! 
In troppe circostanze  mi ero trovata ad immaginare il dessert tradizionale inglese durante la lettura di uno dei tanti romanzi fine-ottocenteschi, che lo descriveva nel racconto di qualche menu famigliare! 
Ma devo ammettere che per apprezzarlo me lo sono dovuto preparare da sola, limitando il quantitativo di zucchero e limone, per i quali, mi sembra, che gli inglesi non abbiano molto senso della misura!

E questa è una delle versioni che preferisco...che poi, a ben guardare gli ingredienti, di inglese ha ben poco! 
Arance, mandorle e rosmarino sono tutti prodotti tipicamente mediterranei.... vi consiglio di provarlo: è buonissimo!


Per la realizzazione di ogni cocotte monoporzione io ho considerato questi ingredienti

1 arancia grande pelata a vivo, insaporita con 1/2 cucchiaio di zucchero e una spolverata di cannella
1 cucchiaio di mandorle tritate
15 g di farina
1 noce di burro (circa 15 g)
10 g di zucchero
qualche ago di rosmarino tritato (circa 8)

Il procedimento è questo:
pelare a vivo un'arancia grande e condirla con 1/2 cucchiaio di zucchero e poca cannella. Per il crumble: mettere in una ciotola le mandorle tritate, 10 g di zucchero, la farina, il burro freddo e il rosmarino tritato finemente. Lavorare velocemente con la punta delle dita fino ad ottenere delle briciolone. Disporre nella cocotte le arance e sopra il crumble. Infornare a 200° per 10 minuti. Servire tiepido.

Note:
Va da sè che il rosmarino non deve assolutamente sovrastare gli altri ingredienti, ma essere appena percepibile...è un profumo appunto e in quanto tale apprezzabile nella misura in cui sa essere discreto. Bisogna regolarsi anche in base al rosmarino di cui disponiamo.

E ora vi svelo un segreto....


...è la cocotte che mi ha ispirato questa ricetta!