lunedì 30 luglio 2012

La colazione è servita: yogurt greco, cereali e cioccolato...tutto nel ciambellone!


Questo è il tipo di dolce di cui io sono più golosa...cioè il genere semplice e, oserei dire, multifunzionale.
Perchè ci puoi fare colazione, merenda, lo spuntino di metà-mattina...accompagna bene il caffè del dopopranzo e non ti senti tanto in colpa, neanche se te lo mangi prima di andare a dormire!
Comunque appaga quella voglia di "qualcosa di buono" che subdolamente si insinua all'improvviso e tiene moderatamente tranquilla anche la coscienza perchè è sano e leggero!

E poi la forma a ciambella a me piace proprio...è stabile e avvolgente, sa di casa, di ricette della nonna...io devo ammettere di preferirla al più moderno plumcake...un po' perchè ormai è acclarato che sono "antiquata" e un po' perchè secondo me cuoce meglio!
Quando ero bambina mia madre e mia nonna mi preparavano il ciambellone,  non il plumcake!
A volte subiamo il fascino di certe mode (anche io naturalmente...) e ci dimentichiamo del buono delle nostre tradizioni!

Questo ciambellone è risultato soffice soffice....provatelo! 
Anche perchè ha il pregio di raccogliere tutti gli ingredienti più tipici di una colazione sana!


Ingredienti
130 g di farina 00
130 g di farina integrale ai cereali
170 g di yogurt greco
2 uova grandi
100 g di olio di semi di mais
180 g di zucchero semolato
la scorza grattugiata di 1 limone
60 g di cioccolato fondente in scaglie
2 cucchiai di granella di zucchero
2 cucchiai di fiocchi di grano tenero
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale

  
Procedimento
In un contenitore mescoliamo bene l'olio e lo zucchero, li sbattiamo fino ad ottenere un composto spumoso.
Aggiungiamo le uova, uno per volta, e continuiamo a sbattere, unendo anche lo yogurt, il sale e il limone.
Setacciamo le due farine con il lievito, recuperando dal setaccio i cereali e incorporiamo il tutto al composto di uova e zucchero.
Aggiungiamo anche il cioccolato e i fiocchi di grano.
Versiamo in uno stampo da ciambellone imburrato  e infarinato e cospargiamo di granella di zucchero.
Inforniamo a 180° per circa 40 minuti.

Note
Ho unito i fiocchi di grano tenero all'impasto, ma volendo possono decorare la superficie del ciambellone insieme alla granella di zucchero...vedete voi come li preferite!


venerdì 27 luglio 2012

Gelato aromatico "miele e cannella" con le fragole


Eh si! Ci ho preso gusto a fare gelati in casa con la gelatiera nuova di zecca!
Non è passato pomeriggio senza sperimentare un gusto nuovo!
Del resto se non approfittiamo adesso che siamo in estate...!
Questo che vi propongo oggi è piaciuto moltissimo sia a me che ai miei assaggiatori, piccoli  (nipotini) e grandi (marito, sorella...).
Si dà il caso che è venuta a crearsi anche un'altra circostanza: la gelatiera sembra essere arrivata proprio "a cece" per l'MTC di luglio.
Io non avevo mai partecipato prima d'ora, ma questa mi è sembrata l'occasione giusta per iniziare. Sono andata a sbirciarmi per benino le caratteristiche del gelato di Mapi e ho scoperto che il suo metodo è molto simile al mio... ecco quindi la mia versione!


Gelato aromatico "miele e cannella" con le fragole

Ingredienti
3 tuorli
70 g di zucchero semolato
250 cc di latte intero
200 cc di panna fresca
5 g di zucchero a velo
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaino di estratto di cannella
cannella in polvere, una spolverata

Procedimento
In una casseruolina sbattiamo i tuorli con lo zucchero, semolato e a velo, e l'estratto di cannella fino a quando risulteranno ben montati. Scaldiamo il latte, lo versiamo bollente sulla crema di tuorli e zucchero e trasferiamo il tutto sul fornello per 2 o 3 minuti, fino a quando la crema inglese velerà il cucchiaio. Trasferiamo la crema in una ciotola e la lasciamo raffreddare prima di trasferirla in frigo. Quando sarà ben fredda vi uniamo il miele e la panna montata. Versiamo nella gelatiera per il tempo indicato nelle istruzioni del nostro elettrodomestico. Poco prima di spegnere la gelatiera uniamo un po' di cannella in polvere.
Serviamo il gelato accompagnato da fragole fresche.

Note
- Se preferite un aroma di cannella meno intenso potete sostituire l'estratto con una stecca di cannella da mettere nel latte, lasciandoli scaldare insieme.
Comunque l'estratto può essere dosato a piacimento, ridotto o aumentato a seconda dei nostri gusti.
Se lo riduciamo possiamo aumentare la quantità di cannella in polvere da aggiungere alla fine in gelatiera per un effetto un po' striato. 
- Non ho specificato il tipo di miele perchè ognuno può utilizzare quello che preferisce. Io in questo caso ho messo un semplice millefiori nostrano.




mercoledì 25 luglio 2012

"Quajatieje" e fagioli


L'impronunciabile vocabolo del titolo non è altro che il nome dialettale di questo formato di pasta fatto in casa, senza uova e dalla forma irregolare, tipico della mia zona e che tradizionalmente si associa ad un sugo di pomodoro e fagioli.
E' un piatto di origine contadina, "povero" si direbbe oggi, perchè non ha grassi animali nel condimento, ma "solo" le proteine dei legumi. E la semola è impastata con l'acqua!
In realtà io lo trovo molto appetitoso e nutriente!
Lo preparava spesso mia nonna e parlando con mio marito ho scoperto che era un piatto ricorrente anche in casa dei suoi nonni. Quindi almeno una volta all'anno lo mangiamo volentieri.

Tornando al nome...non credo che esista un vocabolo italiano per tradurre il termine dialettale: questi sono i "quajatieje" e basta!


Certo che col freschetto di questi giorni una pentola di coccio che borbotta sul fornello, non è poi così stonata!
Ho comprato i fagioli freschi al mercato, ne ho congelato alcuni sacchetti e con il resto ho arricchito  il sugo di pomodori freschi profumato col basilico!
I piatti di una volta sono sempre i più buoni!

"Quajatieje" e fagioli
dosi per 2 persone

Ingredienti
per la pasta
250 g di semola di grano duro
acqua q.b.
sale
1 cucchiaio di olio

per il condimento
15 pomodorini molto maturi 
3 mestoli di fagioli lessi con la loro acqua di cottura
1/3 di cipolla
1 spicchio d'aglio
1 piccolo peperoncino piccante
1/2 cucchiaino di zucchero
1 ciuffo di basilico
sale e pepe
olio evo



Procedimento
Iniziamo preparando la pasta: impastiamo la semola con sale, olio e tanta acqua quanta ne occorrerà per avere un impasto compatto, omogeneo e lavorabile.
Lasciamo riposare la pasta tra due piatti e ci dedichiamo alla preparazione del sugo: eliminiamo pellicina, semi e acqua di vegetazione dai pomodori, li tagliamo a pezzi e li raccogliamo in una casseruola con sale, olio, cipolla, aglio, peperoncino, zucchero e basilico. Lasiamo andare con la pentola coperta fino a quando il sugo sarà ristretto e la cipolla e l'aglio risulteranno teneri. A questo punto eliminiamo il basilico, l'aglio e la cipolla e aggiungiamo i fagioli con la loro acqua. Lasciamo andare ancora un po' per far insaporire e assorbire i liquidi in eccesso e lessiamo la pasta. Occorrerano pochi minuti, giusto il tempo di far riprendere bollore all'acqua e potremo scolarla e condirla col sugo. Completiamo con del basilico macinato fresco.
Serviamo accompagnando con parmigiano grattugiato.

Note
Il sugo fatto con tutti gli ingredienti a crudo è uno dei miei preferiti. Il profumo del pomodoro fresco resta pienamente percepibile, gli aromi non si infortiscono col soffritto....ed è molto più salutare!

Con questa ricetta partecipo al contest di Max 



lunedì 23 luglio 2012

Gelato al caffè con meringhe alla vaniglia e salsa al cioccolato


Buon inizio di settimana!
Qui è arrivato il fresco, tanto che sembra quasi autunno! 
E' vero,  bramavamo un po' di refrigerio, così mi sembra un po' troppo però...!
Inizio comunque la settimana con un dolcetto fresco fresco...
Anzi, tutto il week-and è trascorso all'insegna del gelato fatto in casa. 
...perchè?
Semplice! ...per il compleanno ho ricevuto in regalo da mio marito la gelatiera!
L'aveva nascosta sotto al letto e allo scoccare della mezzanotte mi ha mostrato un bellissimo  pacco rosa a pois bianchi!
Che bella sorpresa!
L'ho inaugurata da subitissimo, il tempo di far refrigerare il disco ed è iniziata la produzione!
Che bello farsi il gelato senza doverlo andare a rimestare ognitanto nel freezer per rompere i cristalli di ghiaccio...!
E non potevo che iniziare col caffè, uno dei miei gusti preferiti!

Gelato al caffè con meringhe alla vaniglia e salsa al cioccolato

Gelato al caffè
3 tuorli
100 g di zucchero
250 cc di latte intero
200 cc di panna fresca
10 g di caffè solubile
5 g di zucchero a velo
Sciogliamo il caffè in 1 cucchiaio di acqua calda e lasciamo da parte.  Sbattiamo i tuorli con lo zucchero semolato, lo zucchero a velo e il caffè sciolto nell'acqua. Scaldiamo il latte e lo uniamo al composto di uova e caffè. Mescoliamo e trasferiamo il tutto sul fornello per un paio di minuti. Lasciamo raffreddare e trasferiamo in frigo. Nel frattempo montiamo la panna e la incorporiamo alla crema. Passiamo il composto nella gelatiera per una ventina di minuti circa o fino a quando il gelato avrà acquisito la giusta consistenza.

Salsa al cioccolato
125 g di cioccolato fondente
1 cucchiaino e 1/2 di zucchero vanigliato 200 cc di acqua
2 cucchiai di panna liquida
1 noce di burro
Portiamo ad ebollizione l'acqua con il cioccolato e lasciamo sobbollire per 20 minuti. Aggiungiamo lo zucchero, il burro e la panna e lasciamo addensare mescolando in continuazione.

Meringhe alla vaniglia
3 chiare d'uovo a temperatura ambiente
120 g di zucchero semolato
1 cucchiaino di aceto bianco
1/2 cucchiaino di maizena
qualche goccia di essenza di vaniglia
Iniziamo a sbattere le chiare e quando cominciano a prendere consistenza uniamo 1/3 di zucchero, poi l'aceto e la maizana e un altro terzo di zucchero. Infine l'essenza di vaniglia e lo zucchero restante. Sbattiamo fino a quando il composto risulterà lucido e ben fermo.
Diamo alle meringhe la forma che desideriamo su un foglio di cartaforno: io ho fatto dei cestini in cui adagiare dopo la pallina di gelato e dei ciuffetti decorativi.
Inforniamo a 90° per 1 ora, 1 ora e 1/2.

Note 
 - Ho pensato di servirmi delle meringhe  nella presentazione, per poter riutilizzare i bianchi avanzati dalla preparazione del gelato.
 - La salsa può essere calda o fredda...io la preferisco calda e fatta scendere sul gelato. In questo caso però l'ho utilizzata da fredda.



venerdì 20 luglio 2012

Torta rustica con peperoni, olive e provolone piccante al profumo di basilico


Buongiorno cari amici e amiche!
Innanzitutto sono doverosi i ringraziamenti....grazie per l'affetto dimostratomi in occasione del mio compleanno! La sensibilià di alcune persone è veramente sorprendente!
Ho trascorso una giornata tranquilla a casa in compagnia delle mie piccole attività. Ma non sono mancate delle sorprese che vi svelerò prossimamente!
Per oggi invece ho già fatto 1000 programmi: se riuscissi a portarne a compimento anche solo la metà sarebbe già un bel traguardo!
E allora bando agli indugi!
Vi lascio la ricetta di un mio cavallo di battaglia, una torta rustica con una pasta buonissima e povera di grassi, friabile al punto giusto grazie alla presenza del vino e velocissima da fare!
La preparavo spessissimo appena sposata. Vivevo in un'altra casa all'epoca! Poi insieme alla casa sono cambiate anche le abitudini...e le ricette!
...L'ho un po' trascurata a favore di altri impasti, ma dopo averla rispolverata dall'archivio della memoria la fiamma si è riaccesa e non posso che consigliarvela vivamente!

Torta rustica con peperoni, olive e provolone piccante al profumo di basilico

Ingredienti
per la pasta
300 g di farina (circa)
1  uovo
5 cl di vino bianco freddo
5 cl di acqua fredda 
5 cl di olio (di semi di mais o di oliva)
1/2 bustina di lievito istantaneo per torte salate
sale

per il ripieno
1 peperone grande (o 2 piccoli)
70 g di olive verdi denocciolate
70 g di provolone piccante a cubetti
olio evo
un ciuffo di basilico
1 spicchio d'aglio
sale 
Procedimento
Disponiamo la farina a fontana e al centro raccogliamo l'uovo e i liquidi. Io ho preso un bicchiere piccolo da acqua e l'ho riempito per 1/3 di olio, 1/3 di vino e 1/3 di acqua e ho calcolato che il quantitativo corrisponde a circa 5 cl. Se dovesse esserci un po' di liquido in più non è un problema, basta aggiungere poca farina fino ad avere un impasto morbido ma lavorabile! Saliamo, impastaimo bene e formiamo una palla che avvolgeremo con della pellicola e lasceremo riposare nella parte bassa del frigo per il tempo necessario a preparare il ripieno (una mezz'ora).
Saltiamo in padella con olio, aglio e basilico il peperone tagliato in listarelle o quadratini. A metà cottura aggiungiamo le olive tagliate a metà e infine saliamo.
A questo punto riprendiamo la pasta, ne teniamo da parte 1/3 che servirà per coprire la torta e stendiamo la restante. La farciamo col provolone, il peperone e olive e copriamo con la pasta messa da parte. Spennelliamo con pochissimo olio d'oliva e inforniamo a 180° per circa 30 minuti.
E' buona servita fredda o tiepida.

Note
- Se gradite una torta bassa come la mia vi avanzerà un po' di impasto: io l'ho utilizzato per un'altra mini-tortina ripiena di emmental e Praga. Se invece volete una torta più spessa e soffice il problema non si pone!
- Le quantità riportate per la pasta sono molto indicative, anche variando un po' le percentuali non c'è possibilità che l'impasto venga male, tanto che io faccio sempre a occhio... e un po' a caso!
- Se vogliamo un impasto più ricco possiamo sostituire l'acqua con il latte, oppure dividere la percentuale dei liquidi per quattro, inserendo anche il latte! Insomma, è un impasto che potete gestirvi come più vi piace!

mercoledì 18 luglio 2012

Crostatine meringate con marmellata di fragole e crema di ricotta al latte di mandorla


Si, effettivamente la crema di ricotta al latte di mandorla mi è piaciuta!...tanto che ho voluto sperimentarla nel dolce che io preferisco, la crostata!
Ma non volevo qualcosa di troppo semplice per questa volta, piuttosto una tortina che avesse un insieme di sapori più complesso!
Anche perchè vi confesso che domani è il mio compleanno (mamma  mia, un anno in più!)  e mi sembrava giusto regalarmi un dolcetto veramente goloso!
Quindi ho abbinato alla crema di ricotta la mia marmellata di fragole e la meringa francese, il tutto racchiuso da un guscio di frolla all'olio che, in particolare in questo periodo dell'anno, preferisco a quella con il burro.
Non mi resta che lasciarvi la ricetta ed invitarvi all'assaggio!


Crostatine meringate con marmellata di fragole e crema di ricotta al latte di mandorla
Dosi per una crostata o 6 crostatine

Ingredienti

per la frolla all'olio potete consultare questo post

per la crema di ricotta al latte di mandorle potete vedere qui

per la meringa francese
3 chiare d'uovo a temperatura ambiente
60 g di zucchero semolato
qualche goccia di limone

inoltre
6 cucchiai di marmellata di fragole


Procedimento
Suddividiamo la frolla all'olio in 6 stampini monoporzione, su ciascuno mettiamo 1 cucchiaio di marmellata di fragole e 2 cucchiai di crema di ricotta al latte di mandorle.
Inforniamo a 180° per circa 15 minuti, o comunque per il tempo necessario affinchè la frolla sia dorata e croccante. Nel frattempo montiamo a neve gli albumi con qualche goccia di limone, aggiungendo in tre tranches lo zucchero e continuando a sbattere con le fruste fino a che la meringa risulti lucida e ferma.
Sforniamo le crostatine e suddividiamo la meringa tra tutte. Abbassiamo la temperatura del forno a 160° e inforniamo per circa 10 minuti, fino a che la meringa risulti esternamente colorata.
Sforniamo e lasciamo raffreddare su una gratella per dolci.

Note
Di crema di ricotta ne occorrerà circa la metà del quantitativo indicato nel post specifico. Quindi o diminuite la dose o la preparate per intero e dopo aver fatto le crostatine utilizzate la rimanenza per dei piccoli bicchierini da personalizzare a vostro piacimento.

lunedì 16 luglio 2012

Crema di ricotta al latte di mandorla (fatto in casa) con pesche al maraschino


E' da qualche tempo che le mie settimane iniziano con il piede sbagliato!
Se non è il serpente a importunarmi è la lavatrice che perde acqua...se non è la lavatrice è l'armadio che cade a pezzi...
Lungi dall'aver risolto il problema dell'armadio, che continua ad essere orfano di due ante e in attesa che venga il restauratore (perchè non è un problema di cerniere ma di legno rovinato...), questa mattina mi sono alzata di buonora per scrivere il post e....la tastiera non scriveva! 
Problema non grave, solo questione di pile scariche!
Ma non è che io sia una tipa particolarmente portata per la tecnologia! Tutt'altro!
E non sono riuscita ad aprire la tastiera per sostituire le pile!
Ho perso 2 ore a cercare di capire come procedere. Poi, per fortuna, è rientrato mio marito che  ha provveduto!
Metteteci pure che sono rossa, bruciata e spellata come un peperone, dopo una giornata trascorsa in montagna, dove un vento fresco e ingannatore non lasciava presagire l'arrostimento in atto!
Insomma, il lunedì è già tostarello di suo! 
Non basta?


Crema di ricotta al latte di mandorla con pesche al maraschino
Dosi per 6 bicchierini

Ingredienti
250 g di ricotta
2 tuorli
75 g di zucchero
16 cl di panna fresca 
100 g di mandorle
30 cl di acqua
3 pesche gialle
il succo di 1/3 di limone
1 cucchiaio di zucchero
maraschino q.b.

Procedimento
Riduciamo le mandorle in poltiglia con il mixer e poi le lasciamo in infusione per 8 ore in 30 cl di acqua. Conserviamo in frigo. Trascorso il tempo filtriamo il liquido ottenuto con un tovagliolo pulito e otterremo il latte di mandorla.
A questo punto sbattiamo i tuorli con lo zucchero, aggiungiamo 130 g di latte di mandorla e portiamo ad ebollizione mescolando continuamente. Addensiamo quindi la crema e la lasciamo raffreddare!
Una volta fredda la amalgamiamo alla ricotta (se è del tipo grumoso va setacciata) e infine alla panna montata. Riponiamo in frigo!
In una ciotola raccogliamo le pesche sbucciate e tagliate a cubetti. Le condiamo con zucchero, limone e maraschino nella quantità che riteniamo opportuna (un paio di cucchiai circa). Lasciamo macerare una mezz'ora!
A questo punto possiamo assemblare i bicchierini, tenendo conto che non è opportuno preparare le pesche troppo tempo prima di servire il dessert, perchè si disfarrebbero.

Note
Questo dessert acquista sapore se servito ben freddo! E' molto semplice da fare, l'unica accortezza sta nel ricordarsi di preparare il latte di mandorla la sera prima. Viceversa può essere comprato già pronto.


Con questa ricetta partecipo al Contest Gelato...





sabato 14 luglio 2012

Succo di frutta gusto "carota-pesca-limone"


Un po' di fresco e un po' di relax!
...è quello che mi auguro per questo sabato, dopo aver sbrigato qualche faccenda domestica!
Oddio!... la lista delle incombenze è già lunga: stirare, avviare 1... o forse 2 lavatrici, stendere il bucato, andare a fare la spesa.....
Ma spero di potermi ritagliare uno spazietto per me, con una rivista e una bevanda fresca, per godermi il bello di queste calde giornate estive!
Buon fine settimana a tutti!

Succo di frutta "carota, pesca e limone"
Dosi per 2 bottigliette

Ingredienti
1 carota
2 pesche gialle
1/2 limone 
zucchero

Procedimento
Raschiare e lavare la carota, sbucciare le pesche, spremere il limone.
Avviare la centrifuga e introdurre carota e pesche a pezzi, allungare il succo con il limone spremuto e zuccherare a piacere (io ho messo in tutto 3 cucchiaini di zucchero).

Note
Io ho fatto il succo con una centrifuga di mia madre che esisteva già quando ero bambina...oggi esisteranno sicuramente mezzi più moderni....insomma, vedete voi quale "apparecchio infernale" utilizzare! E' chiaro che non può essere un normale frullatore, altrimenti otterremo un frullato appunto e non un succo!

venerdì 13 luglio 2012

Panini con farina di mais e malto d'orzo


Bisogna essere un po' matti...o comunque avere qualche rotella fuori posto....per pensare di farsi il pane in casa con questo caldo!
Ma ho constatato, in giro per vari blog, che non sono l'unica folle e ciò mi consola!
La questione è anche un'altra: in questo periodo dell'anno io cerco di consumare tutte le farine sperimentate e accumulate nel corso dell'inverno, onde evitare che col caldo "sfarfallino"!
E quindi mai come ora nascono accostamenti arditi, pur di svuotare la dispensa!
Non è questo il caso! ....i panini che condivido oggi con voi  non hanno nulla di ardimentoso...se non la temperatura del forno appunto!
Ho semplicemento miscelato gli ingredienti  per poter ottenere un pane che fosse il più possibile croccante!
E vi assicuro che non sono rimasta delusa del risultato, al punto che i panini si sono conservati "scrocchierelli" anche per il giorno dopo!...naturalmente la mollica è molto soffice!


Panini con farina di mais e malto d'orzo

Ingredienti
150 g di farina di mais (fioretto)
150 g di farina 0
100 g di farina Manitoba
100 g di semola rimacinata di grano duro
1 cucchiaio di malto d'orzo
1 cucchiaio d'olio evo
1 bustina di lievito di birra disidratato
1 cucchiaino di sale
acqua tiepida (circa 250 ml)


Procedimento
Raccogliamo le farine a fontana sulla spianatoia e al centro mettiamo l'olio e il lievito sciolto in poca acqua tiepida con il malto d'orzo. Iniziamo ad impastare, aggiungiamo il sale e versiamo tanta acqua tiepida quanta ne occorre per ottenere un impasto morbido ma lavorabile. Arrotoliamo più volte la pasta su sè stessa, la allunghiamo e la riarrotoliamo. Dopo alcuni minuti di torciture riponiamo l'impasto in una ciotola, spennelliamo la superficie con pochissimo olio e copriamo con la pellicola per alimenti. Lasciamo lievitare per almeno 2 ore. 
A questo punto riprendiamo l'impasto, lo dividiamo in tante palline di uguale peso, allunghiamo ciascuna pallina fino ad ottenere una fascia che poi arrotoleremo su sè stessa.
Disponiamo i panini su una placca coperta da carta forno, lasciamo lievitare ancora 30 minuti ed inforniamo a 220° fino ache i panini non risulteranno dorati e croccanti.

Note
La croccantezza a questi panini è garantita tanto dalla semola quanto dalla farina di mais. 
Il gusto è particolare perchè caratterizzato sia dalla farina di mais che dal malto d'orzo.
Io li ho preparati per cena e abbiamo potuto apprezzarli anche il giorno dopo a colazione con burro e marmellata. Potete sostituire il malto d'orzo con un miele, se preferite.






mercoledì 11 luglio 2012

Strudel di albicocche


Mi rendo conto che quello che sto per raccontarvi ha dell'incredibile!
...Ci eravamo lasciati che avevo trascorso una giornata a pulire l'armadio col caldo micidiale di questi giorni e a riordinare le troppe cose che riempiono la mia casa!
Più volte nel corso della giornata ho ripensato alla frase di Fulvia che comprensibilmente chiedeva come mi fosse venuto in mente, con questo caldo, di montare un'armadio...ma non sono riuscita a darmi una risposta convincente!
...fino a che una porta dell'armadio ha deciso di staccarsi!
Ebbene...non è stata l'unica! 'Sta mattina è stata imitata dalla porta adiacente!
Che però si è staccata solo nel perno inferiore, e quindi al momento penzola dall'armadio!
Ora, capisco che quest'armadio non sia proprio un giovincello, avendo in attivo almeno 30 anni, ma possibile che non riesca a trovare pace?
E l'increscioso episodio si verifica sempre quando sono io ad aprire le ante e mai mio marito!
La cosa preoccupante è che di porte ce ne sono altre cinque!

Passando alla ricetta....l'idea era quella di fotografare lo strudel con una pallina di gelato a fianco....il tentativo è stato fatto ma, con queste temperature, basta veramente poco perchè il gelato inizi a sciogliersi, rendendo ardua l'impresa di immortalarlo prima della disfatta!
Ma a me con lo strudel il gelato piace molto!
Preferisco che il primo sia tiepido (nonostante il caldo!) e che contrasti col fresco del gelato, rigorosamente alla vaniglia bourbon!
Questa è la ricetta con cui faccio di solito la classica versione alle mele. Nel caso specifico ho solo adattato il dolce alla stagione utilizzando le albicocche!


Strudel di albicocche
Ingredienti

per la pasta
300 g di farina
50 g di burro
25 g di zucchero
1 uovo
poco latte
1 pizzico di sale

per il ripieno
1 kg di albicocche
30 g di burro
50 g di uvetta
100 g di marmellata di albicocche
40 g di pinoli
40 g di pangrattato
1 limone
50 g di zucchero
1 dl di brandy

Procedimento
Iniziamo preparando la pasta: disponiamo sulla spianatoia la farina a fontana e al centro raccogliamo l'uovo, lo zucchero, il burro a pezzetti e il sale. Amalgamiamo il tutto aiutandoci con poco latte e lavoriamo a lungo l'impasto sbattendolo energicamente. Non dev'essere dura nè appiccicosa.
La riponiamo in frigo per almeno 30 minuti avvolta in un foglio d'alluminio.
Prepariamo il ripieno: mettiamo a bagno l'uvetta nel brandy, laviamo e denoccioliamo le albicocche. Le tagliamo a metà e poi in quatro parti. Le raccogliamo in una ciotola insieme a zucchero, pinoli, marmellata, l'uvetta e il liquore dove l'abbiamo tenuta in ammollo e la scorza del limone grattugiata.
Mescoliamo bene e riprendiamo la pasta dal frigo.
La stendiamo sottilissima col matterello su un foglio di carta fornoe facciamo fondere i burro a fiamma bassa. Ne utiliazziamo una parte per spennellare la sfoglia e teniamo da parte la rimanenza. Farciamo la sfoglia con il ripieno, lasciando attorno un margine di circa 3 cm e spargiamo sulla frutta il pangrattato inumidito con parte del burro rimasto. Arrotoliamo lo strudel, ripiegando le estremità verso l'interno, per evitare che il ripieno fuoriesca. Spennelliamo cn poco burro e trasferiamo lo strudel su una placca da forno, aiutandoci con la carta.
Inforniamo a 180° per 1 ora e lasciamo intiepidire prima di servirlo.


Note
Di ricette per la pasta dello strudel ne ho accumulate tante in questi anni, molte provengono da qualche viaggetto in Alto Adige!
Ma questa è quella che utilizzo da sempre e che personalmente mi convince più delle altre!...perchè sicuramente non è una sfoglia, ma non è neanche una frolla.
Se decidete di provarla fatemi sapere cosa ne pensate!

lunedì 9 luglio 2012

Tagliatelle fatte in casa con peperoni saltati e pesto di pistacchi


Non so se capita anche a voi...quando mi metto in testa di cucinare un piatto, difficilmente torno sui miei passi, anche di fronte all'imprevisto!
L'altra mattina mi sono svegliata con questa idea nella mente: avevo voglia, per il pranzo, di pasta fatta in casa condita con verdure fresche di stagione e arricchita con qualcosa di particolare e gustoso. Mi sono ricordata di avere nel frigo dei peperoni cornetti rossi  e in dispensa dei pistacchi...
Ma come spesso accade, tante piccole faccende da sbrigare in giro mi hanno tenuta lontana da casa fino quasi a ora di pranzo.
A quel punto potevo scegliere di rimandare la realizzazione della ricetta al giorno dopo...e invece ho deciso di organizzare per benino il poco tempo a disposizione, per poter preparare tutto in meno di un'ora: pasta fatta in casa, salsa ai peperoni e pesto di pistacchi.
10 minuti per impastare e nei 30 minuti di riposo della pasta ho saltato in padella i peperoni con aglio e basilico e ho preparato il pesto con gli ingredienti che avevo a disposizione.
Mentre sul fornello già sobboliva l'acqua per la pasta e i peperoni sfrigolavano nell'olio, ho steso la pasta e ricavato le tagliatelle con la "nonna papera".
Il tempo di cottura della pasta è stato naturalmente di pochi minuti e per l'ora prevista siamo riusciti a sederci a tavola! 
Che soddisfazione!


Tagliatelle con peperoni saltati e pesto di pistacchi
Dosi per 2/3 persone

Ingredienti
per la pasta
2 uova
200 g di semola di grano duro
1 cucchiaio di olio
1 pizzico di sale

per la salsa ai peperoni
2 peperoni cornetti
1 rametto di basilico
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai d'olio

per il pesto
40 g di pistacchi
10 foglie di basilico
1/2 spicchio d'aglio
2 cucchiai di parmigiano
1 cucchiaio di pecorino
sale
olio q.b.

Procedimento
Iniziamo impastando tutti gli ingredienti sul piano da lavoro. Lavoriamo a lungo l'impasto fino a renderlo elastico, liscio ed omogeneo.
Lo lasciamo riposare circa 30 minuti coperto tra 2 piatti. Nel frattempo laviamo ed affettiamo i peperoni e li lasciamo andare a fiamma vivace in una padella con aglio, basilico e olio. Saliamo solo a cottura quasi avvenuta, per evitare di far perdere acqua ai peperoni.
Per il pesto: raccogliamo nel mortaietto (o nel mixer!) tutti gli ingredienti, tranne l'olio che doseremo un po' per volta a seconda della necessità. Io metto da subito anche il formaggio che protegge un po' il basilico dal contatto col mortaio.
A questo punto stendiamo la pasta e tagliamo le tagliatelle. Le lessiamo e le condiamo con i peperoni e il pesto, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua di cottura per amalgamare bene il condimento.

A proposito dell'armadio....
E' stato smontato e rimontato per inserire il pezzo che mancava e renderlo finalmente stabile. Ci è voluta 1/2 giornata per pulirlo da tutta la polvere che vi si era accumulata nel garage. Altrettanto tempo è stato necessario per riempirlo di roba....quando sembrava tutto a posto...mi è rimasta in mano una porta che ora giace allungata a fianco dell'armadio! E per fortuna che non mi è caduta in testa!
Dite che se ne uscirà prima o poi?





venerdì 6 luglio 2012

Le mie ciambelline al giulebbe per Quanti modi di fare e rifare...

Ciambelline al giulebbe - 2012

Oggi è una giornata speciale, perchè le amiche di Quanti modi di fare e rifare...sono finalmente ospiti della mia cucina!
Quando Anna e Ornella mi hanno coinvolta nel gioco scegliendo le mie ciambelline al giulebbe come ricetta da rifare per il mese di luglio sono stata davvero contenta!
Anche perchè mi sento molto affezionata a queste ciambelline, essendo legate ai ricordi della mia infanzia, come raccontavo nel post dove le ho proposte. 
E poi perchè rappresentano una delle prime ricette pubblicate sul mio blog, in uno dei post che preferisco.
All'epoca non immaginavo minimamente  che, a distanza di quasi un anno, ci saremmo ritrovate a cucinarle tutte insieme!
Inoltre sono rimasta simpaticamente colpita dal fatto che queste ciambelline al giulebbe, che io avevo definito "demodè" perchè non mi capita più di incontrarle nei ricevimenti o banchetti, sono diventate ufficialmente tali!

Ciambelline al giulebbe - 2011
Ringrazio tutte le persone che hanno sperimentato questa ricetta e confesso che mi sono sentita anche un po' in colpa per avervi fatto accendere forno e fornelli in un colpo solo con questo caldo!
Spero che comunque siano state di vostro gradimento!
Per facilità di consultazione ripropongo anche qui la ricetta:

Mini-ciambelline con giulebbe al limone
Dosi per... un bel po' di ciambelline!

Per l'impasto
5 uova
50 gr di burro
500 gr di farina 00

Per il giulebbe
1/2 litro di acqua
1/2 Kg di zucchero
la buccia di 4 limoni grattugiata

Procedimento
Su di una spianatoia impastiamo molto bene tutti gli ingredienti indicati. Ricaviamo dei filoncini come se dovessimo fare gli gnocchi e diamo forma alle ciambelline. Le lessiamo in acqua bollente: aspettiamo circa 5 minuti da quando l'acqua riprende il bollore prima di scolarle. Possiamo lessarne un po' alla volta  per evitare che la temperatura dell'acqua scenda troppo e impieghi tempo prima di ribollire. Mentre svolgiamo questa operazione le prime ciambelline che avremo tolto dall'acqua le metteremo in una ciotola, tranquillamente le une sulle altre, coperte da un panno per evitare che si formi la crosticina.
Quando avremo finito di lessare disporremo le ciambelline in un solo strato su una placca da forno e le cuoceremo per 30 minuti a 170/180°. Devono avere un colorito dorato.
Prepariamo il giulebbe. Facciamo bollire l'acqua con lo zucchero: lo sciroppo deve ridursi di almeno la metà, è pronto quando fila ed ha assunto un colore dorato, ma non è ancora caramello.
A questo punto possiamo procedere con l'ultimo passaggio: mettiamo sul fuoco una teglia (tipo quelle da forno in alluminio che possono andare anche sulla fiamma) a fuoco moderato, vi disponiamo parte delle ciambelline, diciamo un terzo, con un paio di mestoli di sciroppo di acqua e zucchero e un terzo della buccia del limone. Le rimestiamo (non preoccupatevi, non si rimpono!) con due cucchiai di legno fino a che il giulebbe e il limone avranno aderito alle ciambelline.
Procediamo allo stesso modo fino ad esaurimento. Le disponiamo man mano su una spianatoia di legno per farle raffreddare.

Note
Nel frattempo ho scoperto che non tutte le ricette delle ciambelline prevedono l'uso del burro: alcune persone le fanno (o facevano!) con lo strutto, altre con l'olio d'oliva.
Io ho provato a giocare anche con le farine, sostituendo 100 g di farina "00" con la "0" e altri 100 g con la fecola di patate: sono venute comunque molto friabili.

mercoledì 4 luglio 2012

Insalata mista


"Speriamo che regge fino a domani!"
Questa la laconica frase lanciata sull'uscio di casa dall'omino dell'armadio mentre salutava!
Eh si! Perchè l'armadio l'ha montato! 
Ma alla fine della fiera (cioè a lavoro compiuto!) si è accorto che era avanzato un pezzo (sembra incredibile ma è proprio così!)  rimasto dimenticato in garage!  
"Mancava qualcosa per far combaciare le parti! "
Che stress!!!
Tornerà oggi per inserire quel pezzo... da qualche parte!...speriamo che almeno lui sappia dove!
Anche se temo che dovrà rismontare tutto.
Aiuto!!!
Ecco! ...Mentre scrivo il post ho l'armadio che si erge quasi minaccioso alle mie spalle e non vi nego che un po' di disagio me lo crea! 
Purtroppo condivide la stanza col Mac!
Ad intervalli regolari lancio uno sguardo indietro, con la coda dell'occhio,  per verificarne la stabilità. E ad ogni minimo scricchiolio scatto in piedi dalla sedia come una molla!

Viste le premesse, dovendo cioè vigilare sull'armadio e non potendo distrarmi troppo, opto oggi per la classica "non" ricetta!...nel senso che le dosi sono solo indicative e non c'è pericolo di sbagliare: potete personalizzare questa fresca e colorata insalata come volete, variando gli ingredienti e dosandoli nelle quantità che preferite!

E' un piatto che quando ero bambina sulla tavola estiva a casa dei miei nonni, non mancava mai!
E io me lo preparo sempre volentieri, un po' per il piacere di indugiare sul ricordo dei miei nonni e un po' perchè mi sembra di mangiare il piatto più buono e genuino del mondo!


Insalata mista
Dosi per 4 persone

Ingredienti
150 g di fagioli cannellini secchi
2 patate 
1 manciata di fagiolini (del tipo che preferite)
1 falda di peperone (rosso o verde)
10 pomodorini
1/2 cipolla rossa
aromi freschi (basilico, origano, prezzemolo....)
olio evo
sale
bicarbonato (per i fagioli e per i fagiolini)

Procedimento
La sera prima mettiamo in ammollo i cannellini in acqua tiepida, dove avremo sciolto 1 cucchiaino di bicarbonato (per facilitare la cottura).
La mattina dopo sciacquiamo i fagioli e li lessiamo partendo da acqua fredda. Lessiamo allo stesso modo le patate con la buccia. Sbollentiamo invece i fagiolini dopo aver eliminato le punte e aver sciolto nell'acqua 1 cucchiaino di bicarbonato (per mantenere vivo il verde).
Spelliamo le patate e uniamo tutte le verdure lesse in una insalatiera. Completiamo con i pomodorini, la cipolla e il peperone affettati finemente, gli aromi tritati, sale e olio. Mescoliamo bene e serviamo.

Note
Così come l'ho presentato io questo è un contorno. Ma arricchito con uova o fomaggio diventa un fresco piatto unico "da spiaggia"!
...e ora vogliate scusarmi!...mi trasferisco nell'altra stanza!








lunedì 2 luglio 2012

Orzotto con pomodorini e curry alle erbe fresche


Una casa piena di cose che faticano a trovare il loro posto perchè....i posti sono tutti occupati!
Sto combattento con questa situazione da mesi, ma in particolare dall'altra sera, quando di ritorno da Milano ho riportato i soliti bagagli e in più altre suppellettili che non ne vogliono proprio sapere di trovare una loro dimensione in questo nuovo habitat.
L'assurdo è che in garage staziona  un armadio comodo e capiente che aspetta, da altrettanto tempo, di essere montato. 
Io  e mio marito siamo dei bricoleurs fin troppo soft per poter affrontare un mobile in legno di ciliegio fatto a mano da un falegname 30 anni fa e poterla avere vinta!
Il bello è che è stato individuato anche il soggetto sul quale ricadrà inevitabilmente la faticosa operazione...ma i pezzi del puzzle stentano ad assemblarsi!
Insomma, la mia missione per le prossime giornate è proprio questa: riuscire a creare un punto di incontro tra la casa sovraffollata di oggetti, l'armadio che staziona in garage e "l'omino" della provvidenza!


Orzotto con pomodorini e curry alle erbe fresche
Dosi per 2 persone

Ingredienti
180 g di orzo perlato
12 podorini
1/2 cipolla
1/2 cucchiaino di curry di media intensità
1 mazzetto di erbe fresche miste (timo, prezzemolo, basilico e menta)
olio evo
brodo vegetale
sale

Procedimento
Affettiamo sottilmente la cipolla e la lasciamo appassire a fiamma bassa fino a che non diventa trasparente. Aggiungiamo i pomodorini tagliati a metà e li lasciamo cuocere senza farli disfare troppo. Togliamo i pomodorini dal tegame e tostiamo l'orzo. Quando il calore avrà raggiunto tutti i chicchi di orzo (tocchiamo col palmo della mano per verificare!) cominciamo ad aggiungere il brodo e ne versiamo dell'altro solo quando il precedente sarà completamente assorbito. Occorreranno circa 35 minuti per la cottura (verificate i tempi sulla confezione del vostro orzo). A circa metà cottura aggiungiamo i pomodorini e il curry. A cottura quasi ultimata mescoliamo con energia per mantecare e uniamo un po' delle erbe tritate. Spegnamo la fiamma, copriamo con il coperchio e lasciamo riposare l'orzo per pochi minuti.
Infine impiattiamo e cospargiamo con un'altra manciata di erbe tritate.

Note
Un piatto molto semplice questo orzotto, ma davvero gustoso! 
Le calorie sono limitatissime. Come potete vedere dagli ingredienti elencati,  ho omesso burro e formaggio e ho mantecato sfruttando solamente l'amido contenuto nell'orzo, mescolando spesso nell'ultima fase della preparazione.
Mi è piaciuto molto il contrasto tra il curry e gli aromi freschi del mio giardino. Il curry è una spezia che utilizzo poco, non mi piace metterla ovunque come fanno gli inglesi. Ma in questo caso riesce a carattirizzare il piatto e a renderlo molto appetitoso.