venerdì 31 gennaio 2014

Insalata di puntarelle con olive nere, mandorle e orangette alla senape


Eccoci a venerdì!
La giornata si prevede impegnativa, con faccende da sbrigare fuori e dentro casa!
Il tempo è pessimo ma di neve purtroppo neanche l'ombra! 
Il vento e la pioggia mi danno molto fastidio quando devo uscire!
Preferirei che ci fosse qualche centimetro di neve da calpestare da qui al luogo che devo raggiungere, giusto quel tanto che rende speciale una semplice camminata e che dà carattere e candore a questa stagione grigia e scialba!


Io però come antidoto per il cielo grigio attuo la terapia dei colori in tavola, che mi mettono sempre allegria! 
Dopotutto se gli agrumi arrivano sulle nostre tavole in inverno, con tutta la loro solarità e il loro carico di energia, un motivo ci sarà....che fa pure rima, ecco!

Quella di oggi non è una vera e propria ricetta. E' piuttosto un'idea per un'insalata invernale un po' diversa dal solito, arricchita dal gusto deciso di una orangette alla senape. 
Non c'è bisogno di dare delle dosi precise: possiamo aggiungere alle punterelle (1 cespo per 4 persone può andare bene!) olive e mandorle (tostate o anche no) nella quantità che preferiamo. Completiamo con qualche filetto di scorza d'arancia non trattata per dare colore e profumo alla nostra insalata, prima di condire con l'orangette. 
Di quest'ultima vi darò la ricetta nel dettaglio più avanti. 
Prima però devo riservare qualche parola alla preparazione delle puntarelle: terremo da parte le foglie esterne grandi che utilizzeremo per un minestrone o altro; ridurremo le punatrelle in fili sottili da immergere eventualmente in acqua e ghiaccio se vogliamo farle arricciare.

Vi saluto e vi lascio alla ricettina!


Orangette alla senape

Ingredienti
1 cucchiaio di senape
4 cucchiai di succo d'arancia
2 cucchiai di olio d'oliva
1 cucchiaino di miele
sale e pepe
qualche goccia di limone

Procedimento
Iniziamo ad emulsionare l'olio con un pizzico di sale. Aggiungiamo il miele e il limone, infine anche il succo d'arancia e la senape. Aggiustiamo di pepe eventualmente ed emulsuioniamo fino ad ottenere un composto omogeneo.

Note
Il significato del termine orangette è forse vagamente improprio in questo contesto, perchè comunemente allude in francese alla scorza d'arancia candita e immersa nel cioccolato. 
Di solito per i condimenti da insalata a base di agrumi si utilizza il termine "citronette", ma io volevo sottolineare la prevalenza del gusto dell'arancia.  In italiano dovremmo dire emulsione a base di arancia....troppo lungo, in un titolo che già dice tutta la ricetta!
Insomma, io ho chiamato l'emulsione orangette: il sapore non cambia!




mercoledì 29 gennaio 2014

Pancarrè a lievitazione naturale


Rieccoci qui! Buongiorno!
Era da qualche settimana che sul mio blog non dedicavo uno spazietto al pane fatto in casa, ma in barba alle apparenze una delle poche certezze della mia cucina è il profumo di pane appena sfornato!
Non dico che mi accompagni tutti i giorni, questo no! Ma se mi costa poco meno sacrificio rinunciare a fare (e mangiare!) dolci e altri piatti elaborati, certamente non rinuncio ad impastare pagnotte e similia! ...sia perchè fa bene allo spirito e, nel mio caso, ai bicipiti (non ho l'impastatrice!) mettere le mani in pasta,  sia perchè il lievito madre, si sa, è un tipo egocentrico, che esige attenzioni: e io per non fargli prendere il sopravvento nel mio frigorifero lo smaltisco come posso!


La forma ricorda il Pan Bauletto, ma la consistenza di questo pane è proprio quella tipica del pancarrè: morbida, ma compatta! Io lo trovo ottimo e da tostato esprime il massimo, perchè non si rinsecchisce come il pancarrè comprato, che comunque ha sempre una percentuale di alcool etilico tra gli ingredienti; all'interno la fetta rimane soffice anche dopo la tostatura.
Tempo fa pubblicai la stessa ricetta (quasi) con il lievito di birra: l'altra versione l'hanno provata in tante (Antonella, Vitto, Helga, Barbara....) ed è stata apprezzata! La trovate qui!
Provate anche la variante con il lievito madre...e non ve ne pentirete! :)


Il pancarrè

Ingredienti
250 g di farina 0
250 g di farina Manitoba
150 g di latte tiepido
100 g di acqua tiepida
60 g di burro morbido
150 g di lievito madre rinfrescato
1 cucchiaino di miele
1/2 cucchiaino di sale
olio evo (per ungere)


Procedimento
Iniziamo sciogliendo il lievito con il miele nell'acqua tiepida. Setacciamo la farina sul piano da lavoro, al centro poniamo la miscela di lievito, acqua e miele e uniamo anche il latte. Cominciamo ad impastare, incorporiamo il burro morbido gradualmente e successivamente il sale.
Lavoriamo per alcuni minuti o comunque fino ad ottenere un impasto liscio. Dopo aver unto leggermente la superficie con l'olio,  poniamo il panetto a lievitare in forno in una ciotola, anch'essa unta e coperta da pellicola.
Lasciamo lievitare l'impasto per circa 2 ore. A questo punto lo riprendiamo, lavoriamo delicatamente per non rovinare la lievitazione, dopo lo appiattiamo in un rettangolo col matterello.  Realizziamo un rotolo di 24 cm di diametro e lo trasferiamo nello stampo apposito coperto di cartaforno. Spennelliamo la superficie di olio e lasciamo lievitare ancora un paio d'ore (dipenderà dalla temperatura che abbiamo in casa). Inforniamo a 200°/180° per circa 30 minuti.
Io di solito inforno a 200° e dopo 10 minuti abbasso la temperatura a 180°.

Note
- Possiamo sostituire il burro con l'olio d'oliva naturalmente, ma in questo caso a me il profumo che lascia il burro piace molto ed è più caratteristico.
- Per un pane ancora  più soffice possiamo utilizzae tutto latte invece che acqua+latte.



lunedì 27 gennaio 2014

Torta Maddalena


Buongiorno a tutti!
Iniziamo la settimana con un dolce, una torta leggera!
La torta Maddalena potrebbe essere definita come la sorellina "minore" del Pan di Spagna e della torta Margherita, perchè ha alcune caratteristiche dell'uno e dell'altra, ma  è forse meno nota e diffusa.
Con la sua consistenza morbida ma sostenuta è ideale come base per torte farcite.
Si prepara senza lievito, montando molto bene le uova a bagnomaria: la buona riuscita della lievitazione dipenderà da quanto avremo lavorato bene l'impasto!
Presenta pochi grassi, ma...c'è un ma....io non avevo intenzione di farcire la torta, piuttosto di realizzare un dolce leggero da colazione e ho aumentato di pochissimo la quantità di burro (è forse la prima volta che aumento il burro in un dolce invece di diminuirlo!) per avere una torta soffice soffice da inzuppare nel latte! 
Vi auguro di trascorrere una bella settimana! 
ciao


Torta Maddalena

Ingredienti
75 g di farina 00
75 g di fecola di patate
4 uova
150 g di zucchero
60 g di burro (la ricetta ne prevede 30)
burro e farina per lo stampo



Procedimento
In una casseruola battiamo 2 uova intere e 2 tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto montato. Trasferiamo la casseruola a bagnomaria e continuiamo a montare il composto fino a che sarà tiepido e spumoso. Togliamo dal fuoco senza smettere di sbattere, fino a che risulterà freddo. Setacciamo insieme fecola e farina e le uniamo al composto gradualmente e dal basso verso l'alto per non smontare le uova. Versiamo gradualmente anche il burro fuso e intiepidito. Uniamo infine le 2 chiare rimaste montate a neve ben ferma.
Trasferiamo il composto in una teglia di 22 cm di diametro imburrata e infarinata.
Inforniamo a 170° (forno già caldo) per circa 30 minuti. Cerchiamo di non aprire lo sportello in questo lasso di tempo, dopo di che facciamo la prova stecchino. Regoliamoci anche in base alle caratteristiche del nostro forno.

Note
- Volendo possiamo aromatizzare la torta con buccia di limone grattugiata o estratto di vaniglia.
- Se invece preferite il classico pan di Spagna la mia ricetta è qui! Sul blog ci sono anche le ricette del pan di Spagna al cacao e del pan di Spagna al caffè. Cliccate sui nomi per vederle!


mercoledì 22 gennaio 2014

Le pere in composta dell'Artusi


Durante l'inverno mi piace preparare spesso la frutta cotta, mele o pere che siano!
Ma non posso certo dire che mio marito apprezzi particolarmente!
Non so bene per quale motivo la frutta cotta dà sempre l'idea di "cibo da ospedale"; ...a lui almeno, perchè io invece la mangio volentieri! 
Anche quando mi è capitato di preparare il crumble, che di dietetico e "ospedaliero" non ha nulla, ho sempre visto sulla faccia di mio marito quell'espressione un po' rassegnata di chi è stato messo a dieta forzata!

Ma si dà il caso che la ricetta di queste pere in composta arrivi direttamente da La Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, personaggio per il quale anche mio marito nutre una certa simpatia, tanto da indugiare spesso nella lettura delle sue ricette (solo lettura, sia chiaro, perchè dal leggere al metterle in pratica ce ne passa....).
E così ieri gli ho detto: "Guarda che queste sono le pere cotte di Pellegrino!"
E, non ci crederete, le ha mangiate senza batter ciglio!


Pere in composta

Ingredienti
600 g di pere poco mature
1/2 limone (il succo)
120 g di zucchero
2 bicchieri d'acqua (o poco più, bisogna coprire le pere)

Procedimento
Mettiamo le pere sul fuoco coperte d'acqua dopo averle ben lavate, le portiamo a bollore e le lasciamo cuocere per 5 minuti.  Scoliamo le pere senza gettare l'acqua di cottura. Trasferiamo le pere sotto il getto d'acqua fredda e una volta tiepide le sbucciamo e le immergiamo in una ciotola di acqua e succo di limone. 
Filtriamo l'acqua di cottura delle pere, la portiamo a bollore, vi mettiamo lo zucchero e lo lasciamo bollire qualche minuto prima di immergere nuovamente le pere e terminare la cottura, senza farle disfare. Scoliamo le pere, facciamo restringere il succo ulteriormente se necessario e quando avrà raggiunto una consistenza sciropposa lo versiamo sulla frutta cotta.

Note
Di solito cucino le pere in forno senza aggiungere nè zucchero nè acqua: in cottura rilasciano la loro salsina e sono semplici e buone. Mi piacciono anche le pere cotte nel vino aromatizzato alla cannella, ma nella variante dell'Artusi risultano più delicate e anche più adatte a dei bambini.


lunedì 20 gennaio 2014

Pasta e cicerchie


Piove! Il cielo è grigio tanto che dalle finestre questa mattina filtrava poca luce e mi sembrava ancora notte! ...Voglia di lasciare il letto pari a zero, ma questa non sarebbe una novità.... 
Così è iniziata la settimana da queste parti! 

Per pranzo credo proprio che cucinerò qualcosa di molto simile alla ricetta di oggi!... mi sembra che il clima sia quello giusto!

Un piatto dal sapore antico direi, fatto da pochi e semplici ingredienti.
Mi chiedo perchè certi alimenti ricchi di gusto e nutrimenti, sani e molto antichi, siano stati relegati nel dimenticatoio! 
La cicerchia è il legume più antico arrivato fino ad oggi! 
Sembra che il suo uso sia accertato già dall'8000 a.C., pensate un po'! Se ne sono riscontrate tracce in scavi archeologici praticati in Mesopotamia.
Oggi credo che siano davvero poche le famiglie che consumano regolarmente questo legume! 
Io stessa è solo dallo scorso anno che ho iniziato a comprarlo e devo dire che mi piace molto! 
Simili ai ceci ma forse anche più delicate, le cicerchie sembrano delle perline!...belle anche a vedersi!

E poi la scelta del tipo di pasta per una minestra vintage e casalinga: il più caratteristico, nonchè quello che sembrerebbe essere, anche in questo caso, il formato più antico, forse d'origine cinese; sicuramente il più diffuso nelle nostre dispense da che si è iniziato a mangiare la pasta, semplicemente spaghetti spezzati!


Pasta e cicerchie

Ingredienti per 2 persone
160 g di cicerchie secche
120 g di spaghetti spezzati
1 spicchio d'aglio
1 rametto di rosmarino
olio d'oliva
1/2 carota
1/2 costa di sedano
1/4 di cipolla
sale e pepe


Procedimento
La sera prima mettiamo in ammollo le cicerchie in acqua appena tiepida con 1/2 cucchiaino di bicarbonato. Lasciamo in ammollo 12 ore.
La mattina lessiamo le cicerchie partendo da acqua fredda. 
In un'altra casseruola scaldiamo l'olio con aglio e rosmarino. Aggiungiamo carota, sedano e cipolla a tocchetti, facciamo insaporire il tutto ed eliminiamo aglio e rosmarino. Se occorre uniamo poca acqua e portiamo a cottura le verdure. Frulliamo le verdure insiema ad un mestolino di cicerchie e riuniamo il tutto nella casseruola dove abbiamo lessato i legumi. Aggiungiamo eventualmente poca acqua per ottenere la consistenza desiderata. Portiamo a bollore, saliamo, pepiamo e uniamo la pasta. A cottura avvenuta serviamo con formaggio grattugiato.


domenica 19 gennaio 2014

Piccolo intermezzo del sabato!


Buon sabato a tutti!

Se avete finito di pranzare e state pensando che ora ci vorrebbe un dolcino, potreste prepararvi in men che non si dica questi cupcakes veloci e buoni: la tortina è al cioccolato e il frosting al tiramisù!

Andate a leggere la mia ricetta su Donna Moderna!

Buon fine settimana!


venerdì 17 gennaio 2014

I colori dell'inverno


Ogni anno mi affeziono ad un colore! 
E non è la moda ad influenzare la simpatia per una tinta piuttosto che un'altra... quasi mai direi!...quanto invece una sorta di colpo di fulmine che, improvvisamente,  istintivamente, mi fa scegliere un colore e mi porta ad identificarlo con l'idea di "benessere"!
Per cui c'è stato l'anno della tonalità "prugna degradante verso il rosa"; l'anno del verde, in tutte le sue accezioni; l'anno del panna...Mi riferisco ai vestiti, alle borse, ma anche ai cuscini per le sedie della cucina, alle presine per le pentole, al portasapone nel bagno....
A tavola è attraverso le vellutate che esprimo la mia "lunaticità cromatica"!
E così lo scorso anno è stato tutt'un frullare di alimenti color arancione: zucche, carote, agrumi...
Quest'anno invece sulla mia tavola vanno per la maggiore le vellutate a base di porri, cavolfiore, patate, sedano, finocchi.....ortaggi che hanno nel colore (o non-colore?) il tono un po' mesto dell'inverno ma che mi sa di sofficissima coccola!


Vellutata di porri e cavolfiore

Ingredienti per 4 persone
1 cavolfiore
2 porri
1 patate grande
brodo vegetale qb
olio d'oliva
sale e pepe
semi di girasole

Procedimento
Laviamo e affettiamo i porri,  conservado la parte verde per la decorazione. Laviamo e riduciamo in cimette il cavolfiore tenendo da parte qualche fettina sottile per decorare la vellutata. 
Lasciamo appassire i porri a fiamma bassa, uniamo cavolfiore e patata a dadini. Cuociamo con coperchio. 
Quando le verdure risulteranno tenere uniamo il brodo e frulliamo fino ad ottenere una consistenza liscia e vellutata. Aggiustiamo di sale.
Scaldiamo una padella unta d'olio e tostiamo prima la parte verde del porro ridotta in fili e le fettine sottili di cavolfiore e poi i semi di girasole per pochi minuti.
Serviamo la vellutata con le verdure tostate, i semi, un filo d'olio a crudo e pepe macinato fresco.


mercoledì 15 gennaio 2014

Carne alla genovese


Se è vero che un blog di cucina è anche un diario dei nostri ricordi legati alle ricette di famiglia...se è vero che è anche un modo utile e ordinato (si fa per dire: il mio blog è disordinato peggio del mio quadernino di ricette con foglietti svolazzanti annessi!) per archiviare le nostre ricette....su Pane, burro e alici non poteva mancare la Carne alla genovese!
Si, perchè se torno indietro negli anni, fino a quando ero bambina, alla mia memoria non pervengono occasioni, feste, ricorrenze...il cui pranzo non avesse tra le tante, troppe portate anche questa carne morbida, affettata e col sughino, servita di solito con contorno di piselli!
I pranzi interminabili erano quelli preparati da mia nonna, di solito a Pasqua e a Natale, che tra antipasti, primo piatto in brodo, primo piatto asciutto, secondi e contorni vari...in una mattinata era capace di preparare tutti i piatti che io cucino in una settimana! Forse!

Ora ci sarebbe da argomentare a lungo sull'origine di questa ricetta!
Col nome "Genovese" ci si riferisce a piatti molto diversi tra loro, tipici in alcuni casi del napoletano in altri della Liguria!
Da noi è un piatto tradizionale nella veste che vi propongo oggi: girello di vitello cotto con vino e aromi. Che poi ognuno personalizzi la preparazione questo è ovvio!
Tant'è vero che non ho mai sentito nessuno parlare di arrosto alla genovese, bensì di carne alla genovese: di solito si metteva tutto insieme nel tegame senza rosolare preventivamente il pezzo di girello come invece io preferisco fare.
Resta sempre e comunque uno dei secondi più buoni!


Arrosto alla genovese

Ingredienti per 4 persone
800 g di girello di vitello
1 carota
1 cipolla
1 costa di sedano
1 rametto di rosmarino
1 spicchio d'aglio
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere d'acqua
4 cucchiai d'olio
1/2 cucchiaino di maizena
sale e pepe


Procedimento
Leghiamo la carne con lo spago da cucina in modo che in cottura mantenga la forma.
Scaldiamo una casseruola con l'olio, l'aglio intero e il rosmarino. Uniamo il girello e lo rosoliamo su tutti i lati per sigillare i pori ed evitare la fuoriuscita di liquidi. Saliamo, pepiamo, eliminiamo aglio e rosmarino; uniamo carota, sedano e cipolla a pezzetti, versiamo acqua e vino e procediamo con la cottura a fiamma bassa e con coperchio. Sarà necessaria anche un'ora e mezza di cottura!
A questo punto facciamo raffreddare la carne prima di affettarla. 
Nel frattempo filtriamo il sughetto passando le verdure al setaccino (faremo uscire un po' di polpa delle verdure che addenserà la salsa). Solo se occorre aggiungiamo  la maizena sciolta in acqua fredda alla salse in ebollizione per addensarla ulteriormente.



lunedì 13 gennaio 2014

Pancake di patate con funghi e crema al Parmigiano...


...ovvero, quando la filosofa Ros ci mette lo zampino!
Perchè dal vedere il pancake di patate sul suo blog a decidere di farlo è passato mezzo secondo!
Sarà che per il pancake dolce, in tutte le sue possibili varianti, ho sempre avuto un debole e mi sembrava assurdo il non aver mai provato la versione salata!
Sarà pure che Ros è troppo simpatica e mi andava di "condividere" questo pranzetto con lei (fate un salto tra le sue righe e vi divertirete!)!
...Fatto sta che la settimana scorsa me lo sono preparato e decisamente gustato! Buono!!!
Che poi ho dovuto apportare qualche modifica alla salsa di accompagnamento questo è un altro discorso: Ros amalgama parte dei funghi frullati con la panna, ma io di quest'ultima ero sprovvista, avendola messa tutta nelle brioches farcite al cacao!
Naturalmente non mi sono arresa alla mancanza di un ingrediente e ho rimediato con la mia salsina al Parmigiano che potete trovare anche in quest'altro post!

Vi riscrivo sotto la ricetta con le mie modifiche. Con questa dose a me sono venuti 10 pancake piccoli, perfetti per 2 persone.

Buona settimana a tutti!


Pancake di patate

1 patatina lessa schiacciata (80 g) oppure 60 g di fiocchi di patate
125 g di latte
3 uova
30 g di farina 00
1 cucchiaio di succo di limone
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino di lievito istantaneo per torte salate
sale e pepe

Sbattiamo le uova con olio sale, pepe, latte e succo di limone. Uniamo gradualmente tutti gli ingredienti  e per ultimo il lieviot. Amalgamiamo bese, scaldiamo un padellino unto d'olio e cuociamo i pancake della grandezza desiderata. Io ne ho ottenuti 10 piccoli,

Funghi trifolati

500 g di funghi champignon
1 spicchio d'aglio
olio evo
1 mazzetto di prezzemolo
sale e pepe

Dopo aver pulito bene i funghi li facciamo saltare a fiamma vivace in una padella ampia con aglio e prezzemolo tritati. Portiamo a cottira, saliamo e pepiamo.

Crema al Parmigiano

50 g di latte
2 cucchiai di Parmigiano grattugiato
1 punta di cucchiaino di maizena 
sale (se occorre)

Prepariamo la crema al Parmigiano mettendo contemporaneamente in un padellino latte e formaggio a fiamma bassissima e mescolando continuamente fino a quando il formaggio sarà sciolto. Se necessario addensiamo la crema con una punta di maizana sciolta in un fondo di tazzina di acqua fredda, versato nel padellino e portato ad ebollizione.

Note
Se preferite potete frullare parte dei funghi e amalgamarli alla crema al Parmigiano.


venerdì 10 gennaio 2014

Brioches alla panna con farcitura al cacao


Eccole le brioches di cui vi parlavo nel precedente post!
Sono delle girelle al cioccolato: la pasta brioche l'ho un po' improvvisata per utilizzare 160 g di panna fresca che avevo in frigo ed è venuta sofficissima, mentre la pasta al cacao l'avevo conosciuta attraverso vari blog (per es. questo e questo) e mi ero riproposta di provarla presto!
E infatti.....


Girelle brioches al cacao
Ingredienti

per la brioche
550 g di farina Manitoba
160 g di panna fresca
100 g di zucchero
80 g di burro morbido
80 g di acqua
120 g di lievito madre attivo, rinfrescato poche ore prima dell'esecuzione
scorza grattugiata di un'arancia (o altro aroma a piacere)
1/2 cucchiaino di sale

inoltre latte e zucchero per rifinire la superficie

per la pasta al cacao
60 g di albumi
40 g arina 00
80 g zucchero
160 g latte
40 g cacao amaro 
20 g burro


Procedimento
Sciogliamo il lievito con l'acqua tiepida e con metà dello zucchero. Uniamo la panna e la farina setacciata; aggiungiamo anche l'uovo e l'altra metà dello zucchero. Infine incorporiamo il burro, poco per volta, e l'aroma prescelto. Lavoriamo il composto mantenendolo incordato.
Se prepariamo l'impasto la sera prima lo mettiamo in frigo fino al giorno dopo, altrimenti lo lasciamo per 5/6 ore a temperatura ambiente prima di procedere.

Prepariamo la pasta al cacao mescolando albumi, zucchero e farina. Uniamo poi il latte bollente e il caco setacciato, perchè non faccia grumi. Mescoliamo bene mantenendo su fiamma bassa fino a quando risulterà una crema densa. Fuori dal fuoco uniamo il burro e continuiamo a mescolare. Lasciamo raffreddare e poi trasferiamo in frigo.

Riprendiamo la brioche e la stendiamo in un rettangolo con il matterello. Al centro stendiamo la pasta al cacao e ripieghiemo i due lembi liberi l'uno sull'altro (la famosa piega a 3!).


Copriamo la nostra sfoglia con della pellicola e la lasciamo riposare in frigo per 1 ora. Trascorso il tempo, riprendiamo il nostro pacchetto, schiacciamo con il matterello ottenendo sempre 1 rettangolo ed eseguiamo un'altra piega a 3.


Lasciamo riposare ancora 1 ora in frigo, poi stendiamo definitivamente la brioche in 1 rettangolo che arrotoleremo sul lato lungo prima di tagliare le nostre girelle.
Disponiamo le girelle su una placca da forno e le lascimo lievitare per circa 4 ore.
Scaldiamo il forno a 180°, spennelliamo di latte, cospargiamo di zucchero e inforniamo per circa 25 minuti.

Note
- Con un'abbondante spolverata di zucchero semolato prima di infornare, l'esterno risulterà lievemente croccante.
- Cerchiamo di stendere la pasta in maniera uniforme così non corriamo il rischio che si rompa, facendo fuoriuscire la pasta al cioccolato in fase di lavorazione.
- Ottime tiepide, il giorno dopo le ho rinfornate per pochi minuti come faccio sempre con le brioches.

...non mi resta che augurarvi un buon fine settimana!


mercoledì 8 gennaio 2014

Un "mare e monti" affumicato con le farfalle....


Mi sembra evidente che tra i buoni propositi per il nuovo anno non ci sia a casa mia quello di mettersi a dieta! ...e non tanto perchè oggi pubblico un ricco primo piatto realizzato nel periodo delle feste, ma piuttosto perchè in questo momento sto impastando delle brioches farcite al cioccolato!
Dovevano essere pronte per la colazione di questa mattina...poi qualche contrattempo ha ritardato l'esecuzione! 
Vorrà dire che saranno perfette per la merenda!


Tornando al primo piatto....si tratta di farfalline all'uovo, fatte in casa, condite son una salsa di funghi e salmone affumicato! Tre cucchiai di panna fresca per legare il tutto...e per coerenza con quanto affermato sopra a proposito dell'assoluta mancanza di velleità salutistiche!


Farfalle con funghi e salmone affumicato
Ingredienti per 2 persone

per la pasta
2 uova
150 g di semola
50 g di farina 0
1 cucchiaio d'olio
1 pizzico di sale

per la salsa
100 g di salmone affumicato
300 g di funghi (i miei erano misti: champignon, pleurotus e chiodini)
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 mazzetto di prezzemolo
olio
3 cucchiai di panna fresca
sale (solo se occorre perchè il salmone è saporito)


Procedimento
Prepariamo la pasta impastando tutti gli ingredienti a lungo; lasciamo riposare 30 minuti tra 2 piatti.
Scegliamo e puliamo i funghi e li rosoliamo a fiamma vivace nell'olio dove avremo fatto appassire aglio e cipolla tritata. Cospargiamo di prezzemolo e portiamo a cottura. Aggiungiamo il salmone a cubetti, rosoliamo per pochi minuti, uniamo la panna e facciamo amalgamare bene.
Stendiamo la pasta in una sfoglia sottile, con la rotella tagliapasta ricaviamo dei rettangolini che congiungeremo al centro, per ottenere la forma a farfalla.
Lessiamo la pasta in abbondante acqua salata e condiamo con la salsa calda. Aggiungiamo eventualmente qualche cucchiaio di acqua di cottura.


lunedì 6 gennaio 2014

Croccante alle mandorle


Buongiorno a tutti, buona festa dell'Epifania!

Allora, cosa avete trovato di bello nella calza della Befana questa mattina? Dolcetti o carbone?
Io oggi vi propongo il croccante perchè mi sembra tanto un "dolcetto da calza", visto che, tutto bello impacchettato, potrebbe starci benissino, insieme a mandarini e caramelle, come si usava una volta!

Eh, sarebbe bello tornare bambini, vero?

Croccante alle mandorle

Ingredienti
300 g di mandorle con la pellicina
350 g di zucchero
1 cucchiaino di olio di semi

Procedimento
Sbollentiamo per 1 minuto le mandorle in acqua bollente, le lasciamo intiepidire ed eliminiamo la pellicina. Tostiamo le mandorle per 10 minuti in forno a 180°.  
Nel frattempo mettiamo lo zucchero in una casseruola e lo lasciamo sciogliere a fiamma bassa, senza mescolare,  fino a che diventa un caramello dal colore ambrato. A questo punto uniamo le mandorle e girando in continuazione con un cucchiaio di legno facciamo attecchire il caramello alle mandorle e aspettiamo che la massa acquisisca consistenza. Evitiamo di far scurire troppo il caramello.
A questo punto trasferiamo il composto su un foglio di cartaforno spennellato di olio e con una spatola di legno cerchiamo di schiacciare il più possibile il croccante.
Aspettiamo che intiepidisca e procediamo ad incidere il croccante con un coltello per ricavare quadrati, rombi o triangoli, a seconda dei gusti.
Prima di servire aspettiamo che sia completamente freddo.



venerdì 3 gennaio 2014

Il mio Morandin impastato a mano!....e poi, per quest'anno, basta panettoni!


Già, impastato a mano! ...'sta volta devo proprio dire: "Che faticaccia ragazzi!!!" 
Mi sono venuti certi muscoli alle braccia che sembro Braccio di ferro! :)
Per far assorbire tutto il burro al primo impasto è stata veramente tosta! 
L'ho fatto per ben 2 volte quest'anno il panettone di Morandin e in entrambi i casi ho incontrato lo stesso tipo di difficoltà.
E dire che avevo pensato che il procedimento previsto per questo panettone, che mette la gran parte degli ingredienti nel primo impasto, avrebbe agevolato il mio lavoro a mano!
Alla fine però...che soddisfazione, che morbidezza! Il panettone è risultato soffice soffice! 
Spero che le foto rendano l'idea!

E ora mi scuso se il 2014 è iniziato da ben 2 giorni e mezzo e io parlo parlo, ma non vi ho ancora rinnovato i miei auguri!
Mi scuso anche per il fatto che Natale è passato e io sto ancora qui a parlarvi di panettoni!...immagino che a questo punto sarete stanchi e arcistufi anche di sentirli nominare!
Ma se non avete impastato in casa il vostro panettone per Natale, fate ancora in tempo a prepararlo per l'Epifania! ...bello pronto per quando arriverà la vecchina con la scopa!


La ricetta arriva da qui (grazie Federica per avermi segnalato il link!).

Rispetto alla fonte ho modificato però la parte aromatica* aggiunta al secondo impasto: ho amalgamato la scorza grattugiata di 1/2 arancia e 1/2 limone e i semini di una bacca di vaniglia a 2 cucchiai di miele d'acacia, circa 24 ore prima di arrivare ad utilizzarla.
Ho variato anche le quantità di canditi e uvetta come andrò a specificare nella ricetta.

Insomma, vi riporto la ricetta così come l'ho personalizzata io!


Ok! Partiamo!

Panettone classico di Rolando Morandin a lievitazione naturale

1° impasto

Ingredienti
220 g di farina Manitoba (W360-380 se professionale)
55 g di acqua tiepida
97 g zucchero semolato,
110 g di lievito madre attivo
123 g  di tuorli
137 g burro
27 g di acqua tiepida da aggiungere successivamente alla prima

Procedimento
Impastare il lievito con una miscela di acqua e zucchero e lavorare fino ad amalgamare il tutto. Aggiungere un tuorlo alla volta e impastare affinche' si ripristini l'incordatura tra un'aggiunta e l'altra.
Aggiungere in 4 volte il burro tagliato a lamelline facendo attenzione che sia bene assorbito prima dell'aggiunta successiva. A ogni aggiunta ribaltare l'impasto.
Aggiustare con la seconda acqua (se occorre) a piccole dosi e lavorare fino ad incordatura. Trasferire la massa in una ciotola velata di burro, sigillare con della pellicola alimentare e mettere a lievitare a 28° (in forno con un pentolino di acqua calda che mantenga l'umidità) per 12-14 ore o finché triplicato.


2° impasto

Ingredienti
il 1° impasto
55 g di farina Manitoba 
25 g di tuorli,
22 g di zucchero semolato
27 g di burro
5 g di sale
140 g di uvetta lavata e asciugata
120 g di arancia candita    
Aroma per panettone*

Procedimento
Assicurarsi che il primo impasto non sia caldo e nel caso lasciarlo a temperatura ambiente affinchè si raffreddi. Aggiungere al primo impasto la farina e incordare. Aggiungere lo zucchero con il tuorlo e incordare. Aggiungere il burro, il sale e l'aroma e incordare.
Infine inserire la frutta candita impastando fino a che sarà distribuita uniformemente.
Far riposare l’impasto per 60' a 28° e poi altri 60' a 18-20° .
Pirlare, lasciare riposare per 30' a temperatura ambiente e poi ripetere la pirlatura, trasferire nello stampo, coprire con della pellicola per alimenti e fare lievitare a 30° per 6-7 ore o finché avrà più o meno raggiunto il bordo. Riportare a temperatura ambiente per almeno 15' per fare sí che si formi la pelle, scarpare(taglio a croce e/o orecchiette), collocare una noce di burro e infornare. 
Cuocere in forno statico preriscaldato a 160° per 60' circa di cui gli ultimi 10' in fessura (paletta nello sportello del forno).
Sfornare, infilzare con due spiedi a 2cm dalla base, capovolgere e poggiare le punte degli spiedi su due appoggi.
Lasciare in questa posizione per almeno 12 ore prima di confezionare.Per dare modo agli aromi di svilupparsi perfettamente attendere 3-4 giorni prima di degustare.

Note
- Qui un esempio di pirlatura.
Per quanto riguarda invece il lievito madre, l'ho rinfrescato ogni giorno per i 3 giorni precedenti all'inizio della lavorazione del panettone, e nel giorno stesso l'ho rinfrescato 2 volte in queste quantità: 60g di lievito/70 g di farina Manitoba/ 50 g di acqua tiepida.
- L'uvetta l'ho tenuta in acqua tiepida per circa 2 ore, poi l'ho scolata, strizzata e asciugata con un panno.