lunedì 31 marzo 2014

Alla ricerca della colomba perfetta!


Ormai è evidente: è una vera e propria mania quella dei lievitati!...una fissazione che ha del patologico soprattutto quando, pur non disponendo di una impastatrice, si decide di rifare per l'ennesima volta la colomba, volendo sperimentare tutte le varianti possibili! 
E i bicipidi sentitamente ringraziano!
La soddisfazione però è stata tanta quando l'impasto si è trasformato, dopo la lievitazione, quasi in "una montagna"! E quando al taglio la colomba mi si è presentata così, tanto bellina!
Ora lo so che state pensando: "ma perchè non ti compri un' impastatrice una volta per tutte così la smetti di scocciare!?" ...ma qui si è aperta una vera e propria sfida con me stessa: ottenere impasti decenti lavorandoli a mano! E poi vi ho parlato tante volte di come io sia restia all'uso degli elettrodomestici (avversione congenita ai libretti delle istruzioni soprattutto)!


Non so se questa sia lo colomba migliore che io abbia fatto!
Certo è che dopo averla conosciuta farò fatica ad andare oltre, nonostante sia innata in me la curiosità di sperimentare altre ricette!

E' del pasticcere Rolando Morandin questa colomba!...anche il suo panettone mi era piaciuto tanto!
Ho rivisto un po' il procedimento del 1° impasto per agevolarmi il lavoro a mano, ma le dosi sono le sue. Per quanto riguarda glassa, rifinitura e insaporitore invece faccio sempre di testa mia!


Colomba a lievitazione naturale secondo la ricetta di Rolando Morandin

I impasto

Ingredienti
220 g di farina Manitoba
55 g di acqua tiepida
96 g di zucchero semolato
110 g di lievito madre rinfrescato 4 volte nei 2 giorni precedenti
123 g di tuorli
137 g di burro
altri 27 g di acqua

Procedimento
Mescoliamo farina e zucchero; sciogliamo il lievito nella prima acqua e uniamo parte dello zucchero e farina. Aggiungiamo 3/4 del quantitativo di tuorli ed incordiamo; uniamo altro zucchero e farina e incordiamo. Completiamo con i tuorli e con zucchero e farina restanti. Aggiungiamo la seconda acqua e infine il burro morbido a fiocchetti, poco per volta.
Incordiamo e riponiamo in forno con lucina e un contenitore di acqua calda accesa fino a che l'impasto sarà triplicato (circa 12/15 ore).


II impasto 

Ingredienti
I impasto
55 g di farina Manitoba
25 g di tuorli
33 g di crema pasticcera*
22 g di zucchero
27 g di burro
3 g di sale
170 g di arancia candita
insaporitore**

inoltre
glassa***
rifinitura****

Procedimento
Lavorare il rpimo impasto con la farina e incordare; aggiungere nell'ordine zucchero, tiorlo, crema e incordare sempre tra l'uno e l'altro. Aggiungere il sale e l'insaporitore (vedi sotto) e infine ad impasto incordato il burro poco per volta. Uniamo anche i canditi e lavoriamo l'impasto per distribuirli uniformemente. Lasciamo riposare l'impasto per un'ora poi procediamo a formare la colomba: con 2/3 dell'impasto facciamo il corpo, con 1/3 le ali. Copriamo con la pellicola e lasciamo lievitare in forno (lucina accesa e acqua calda) fino a quando avrà raggiunto il bordo (circa 8/10 ore). Lasciamo a temperatura ambiente e senza pellicola ancora un'ora a questo punto glassiamo e copriamo di mandorle e zucchero in grani. Inforniamo a 170° per circa 50 minuti (facciamo la prova stecchino!). 5 minuti prima di sfornare ho spolverato la colomba con poco zucchero a velo per avere un effetto diverso sulla glassa.
A questo punto infilziamo la colomba con dei ferri da maglia o degli spiedi lunghi e la lasciamo raffreddare a testa in giù con gli spiedi su deggli appoggi per 10/12 ore.


* Crema pasticcera
1 tuorlo, 1/2 cucchiaio di maizena, 1 cucchiaio di zucchero, 120 g di latte, 1/2 bacca di vaniglia senza semini.
Sbattiamo tuorlo e zucchero, uniamo la maizena e il latte. Trasferiamo sul fornello con la bacca di vaniglia e facciamo addensare. Ne utilizziamo 33 g e il resto se c'è....ce lo magiamo!

** Insaporitore
Almeno 24 ore prima dell'utilizzo (quindi della preparazione del 2° impasto) prepariamo l'insaporitore, mescolando: 1 cucchiaio di miele d'acacia, la scorza grattugiata di 1/2 limone e di un'arancia e i semini di una bacca di vaniglia.

*** Glassa
1 albume
140 g di zucchero semolato (o la quantità che l'albume assorbe - dipende dalla grandezza)
40 g di mandorle tritate
la scorza grattugiata di 1 limone
Mescoliamo il tutto, dobbiamo ottenere una consistenza morbida ma che non coli via. Prepariamola in anticipo per farla insaporire bene.

**** Rifinitura
mandorle con la buccia
zucchero in granella
zucchero a velo

Note
La dose della ricetta è per uno stampo da 1 kg.



venerdì 28 marzo 2014

Cavatappi con sugo ricco di tonno


Buongiorno!!!
Oggi ricettina easy, fast e molto italian style! Uno di quei piatti che con poca fatica mette d'accordo quasi tutti: pasta del formato che preferiamo,  un ricco sugo di tonno e il gioco è fatto.
Ci vuole più tempo a convincere il consorte che ognitanto si può prescindere dai soliti spaghetti (per mio marito esistono solo gli spaghetti e le mezze maniche....) che ad andare in cucina a prepararli!


Certo, questa è una di quelle ricette che si può, anzi, si deve,  improvvisare e personalizzare a nostro gusto!...ma se volete leggere  al riguardo qualche dettaglio in più, correte sul sito de Il Cucchiaio d'Argento!...vocabolario di inglese alla mano naturalmente! ;)


Buon fine settimana!


mercoledì 26 marzo 2014

Le bananine


 Eccoci con un altro dolcetto!
Avete mai mangiato le bananine? Io le trovo buonissime! 
Le mangiavo sempre  quando andavo a trovare una mia cara amica di università ad Avezzano, ma non ho mai capito bene se rappresentino un dolcetto tipico di qualla zona o meno, anche perchè c'è chi sostiene che siano tipicamente abruzzesi. Ma qualche dubbio al riguardo mi resta visto che dalle mie parti si conoscono poco.
Aldilà di tutto questo, le bananine sono proprio buone, così morbide, farcite e profumate! Si sciolgono letteralmente in bocca! ...e ve lo dice una che non stravede per i dolci alla banana! Il segreto è cercare il giusto equilibrio nell'uso del liquore alla banana: il gusto dev'essere delicato, appena percepibile nella crema al burro e non invadente nella bagna. Io non avevo il liquore e ho comprato una bagna analcolica alla banana che va comunque diluita in acqua.


Per quanto riguarda la preparazione si procede come per le peschette: si bagnano i biscottini, si farciscono e si passano nello zucchero. Certo, dovrete rendere in qualche modo i vostri biscottini simili a delle banane, a meno che non abbiate qualche stampino con questa forma, ma non è complicato. Nella peggiore delle ipotesi sembreranno delle lunette come le mie! :)


Bananine
Ingredienti per circa 30 bananine 

per il biscotto
380 g di farina
2 uova
150 g di zucchero
100 g di burro
1/2 bustina di lievito
scorza grattugiata di 1/2 limone

per la bagna
100 g di liquore (o sciroppo analcolico) alla banana
250 g di acqua

per la farcia
70 g di burro
2 uova piccole
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di maizena
1/2 bacca di vaniglia (o intera se senza semini)
240 g di latte
qualche goccia di liquore o sciroppo alla banana

inoltre zucchero semolato per rifinire


Procedimento
Innanzi tutto facciamo la crema pasticcera: sbattiamo uova e zucchero, uniamo lamaizena e il latte e trasferiamo sul fuoco con la bacca di vaniglia e lascimo addensare mescolando continuamente. Deve risultare abbastanza densa. Facciamo raffreddare la crema coperta da pellicola a contatto e a questa crema (tranne una tazzina che ho mangiato col cucchiaino ;) uniamo il burro precedentemente lavorato con le fruste e qualche goccia di aroma puro di banana, lasciando comunque il gusto molto delicato.
A questo punto impastiamo tutti gli ingredienti del biscotto, come quando facciamo la frolla. Di farina potrebbe volercene poca di pià, a seconda della grandezza delle uova, ma cerchiamo di mantenere l'impasto più morbido possibile! Lo stendiamo col matterello e con un coppapasta rotondo ricaviamo dei dischetti, li tagliamo a metà e cerchiamo di attribuire ad ogni metà la forma di banana. Trasferiamo su placca da forno e inforniamo a 180° per circa 15 minuti.
prepariamo la bagna: mescoliamo acqua e liquore (o sciroppo), ma ci regoliamo anche in base ai nostri gusti e all'intensità del gusto di banana del liquore in nostro possesso, insomma, il tutto deve risultare delicato. Intingiamo i biscotti nella bagna per pochi secondi (devono essere umidi fino all'interno ma non si devono spappolare!) quando sono ancora tiepidi e li farciamo subito, accoppiandoli a 2 a 2. Li passiamo nello zucchero semolato e li adagiamo sui pirottini.



lunedì 24 marzo 2014

La mia colomba, anzi....quella di Di Carlo!


Buon lunedì!!!
Iniziamo la settimana con un lievitato! E ti pareva!!!
Si, ma non uno qualunque! ...io ho ufficialmente inaugurato la stagione delle colombe, nonostante ad ascoltare le previsioni del tempo sembra che sia imminente l'arrivo del Natale e non della Pasqua!
A dirla tutta ci manca ancora un mese circa anche a Pasqua; ma da qui al 20 di aprile perchè non fare colazione con una bella fetta del volatile pasquale fatto in casa, sano, senza conservanti, con lievito naturale per chi lo ha....?
Questa è la ricetta di Di Carlo: buona non c'è che dire! Io ho preso la ricetta qui ma ho modificato qualcosina!
Ho pasticciato un po' sulla glassa a dire il vero, cosa che forse ha compromesso l'estetica finale: avevo iniziato a fare la glassa classica che faccio di solito anche io con chiara d'uovo e zucchero, poi in corso d'opera mi è venuto in mente di ridurre lo zucchero, aggiungere le mandorle tritate e profumare con il limone....era appena appena liquida (è colata un po' troppo dove le ali si congiungono al busto...) però  buona! :)
La perfezionerò con la prossima colomba!


Colomba classica a lievitazione naturale
I impasto

Ingredienti per 1 colomba da 1kg
208 g di farina Manitoba 
65 g di zucchero
75 g di acqua tiepida
65 g di lievito madre rinfrescato 4 volte in 2 giorni
104 g di burro morbido
52 g du tuorlo
1 cucchiaino di miele (la ricetta originale prevede 5 g di malto in polvere)

Procedimento
Impastare metà tuorli, zucchero e metà acqua. Aggiungere la farina, il LM e incordare. Io come al solito ho impastato a mano, voi userete la planetaria, se l'avete! Unire i restanti tuorli con la restante acqua, il miele e verso la fine il burro morbido a fiocchetti e incordare bene.
Porre a lievitare ben in una ciotola coperta da pellicola a 26-28° per 12 ore o finché triplicato.


Abbiate pazienza!...torno tra un po' e scrivo il secondo impasto! :)

II impasto :)

Ingredienti
1° impasto
52 g di farina Manitoba
52 g di zucchero semolato
52 g di tuorli
78 g di burro morbido
160 g tra arancia e cedro canditi
2 g di lecitina di soia in polvere sciolta in 2 cucchiai di latte (la ricetta prevedeva 5 g di latte in polvere e la lecitina aggiunta a secco, ma io non avevo il latte in polvere)
2 g di sale
glassa*
granella di zucchero
mandorle

inoltre a differenza della ricetta ho preparato 24 ore prima un insaporitore con 1 cucchiaio di miele d'acacia, la scorza di un'arancia, la scorza di  mezzo limone e i semini di una bacca di vaniglia.

Procedimento
Impastare per una quindicina di minuti la farina al 1° impasto. Aggiungere quindi in successione e aspettando il giusto tempo tra un ingrediente e l’altro: zucchero, insaporitore, lecitina sciolta nel latte, tuorli,  burro e sale. Infine uniamo la frutta candita cercando di distribuirla bene.
Far riposare un’oretta a 30°,poi ancora un’ora a temperatura ambiente ,quindi dividere l'impasto in 3/3. Con 1/3 formare le ali e con 2/3 il corpo. Trasferire nello stampo e fare lievitare con la lucina accesa per 6-7 ore o finché raggiunge il bordo.
Riportare a tempe. ambiente per 15' per far formare la pelle in superficie.
Glassare aiutandosi con una sacca da pasticcere e un beccuccio piatto, cospargere la superficie con zucchero in granella e mandorle intere.
Cuocere in forno statico preriscaldato a 170° per 50 minuti circa.
Infilzare da parte a parte con due spiedi, capovolgere e poggiare le punte degli spiedi su due appoggi. Lasciare in questa posizione per almeno 6 ore.

Glassa
1 albume
140 g di zucchero semolato (o la quantità che l'albume assorbe - dipende dalla grandezza)
40 g di mandorle tritate
la scoeza grattugiata di 1 limone
Mescoliamo il tutto, dobbiamo avere una consistenza morbida ma che non cola, cioè cje non scivola dalla colomba. Prepariamola in anticipo per farla insaporire bene.

Note
A casa nostra i canditi non sono molto graditi, però ometterli significa limitare il profumo del dolce, per questo ho deciso di tritarli in pezzetti piccoli piccoli...ecco perchè non si vedono tanto e non hanno lasciato i buchini.

E la mia colomba vola dritta dritta tra le altre ricette della raccolta mensile Panissimo, ideata da Sandra e Barbara e ospitata questo mese da Patty.



venerdì 21 marzo 2014

Torta soffice soffice con panna e limoncello


Buongiorno a tutti!
Domandina: cosa farete oggi pomeriggio? 
La rosposta esatta è: "farò la torta soffice con panna e limoncello per la colazione, ma anche no, del fine settimana!"
Io la torta l'ho già preparata, quindi ora esco e vado a fare la spesona da week end col maritozzo!
...Dopo aver vissuto qualche anno a Milano posso dire che da queste parti i supermercati e i centri commerciali sono decisamente riposanti: non è necessario predisporsi "alla pugna" da shopping compulsivo come a Milano (non chiedetemi il perchè della differenza!) e quindi è quasi un momento  di relax! :)
Vi auguro un fine settimana di sole! ciao


Torta soffice con panna e limoncello

Ingredienti
280 g di farina
220 g di zucchero
4 uova
220 ml di panna fresca
1 bustina di lievito
essenza di vaniglia
la buccia grattugiata di 1 limone 
60 g di limoncello 

Procedimento
Accendiamo il forno alla temperatura di 180°. Sbattiamo bene le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungiamo vaniglia e buccia di limone, poi la panna e il limoncello, continuando a sbattere. Setacciamo farina e lievito incorporandoli al composto, amalgamiamo e versiamo in uno stampo imburrato e cosparso di farina. Inforniamo e lasciamo cuocere per circa 40 minuti, o comunque fino a quando, infilando uno stecchino nella torta, uscirà asciutto.

Note
La torta è veramente soffice, l'impasto quindi piuttosto liquido: imburrate e infarinate bene lo stampo altrimenti avrete problemi a sformarla! Io cuocio la torta nel ripiano intermedio del forno, ma alla fine per 5 minuti la sposto in fondo per essere certa della cottura nella parte inferiore, vista appunto la particolare consistenza dell'impasto.


mercoledì 19 marzo 2014

Focaccia morbida, ma anche croccante, di semola al rosmarino


Buongiorno a tutti!
Ci ritroviamo con una bella giornata di sole e con la ricetta di un lievitato: la focaccia al rosmarino!

E' da alcuni anni che mi cimento nella preparazione di lievitati e attraverso varie ricette e i miei esperimenti ho acquisito come dato certo il fatto che soprattutto la focaccia necessita di un impasto molto idratato per dare un buon risultato! Quindi ho reso le basi sempre più morbide, con acqua o latte, tanto da incontrare difficoltà nell'impasto, soprattutto considerando che io non ho la planetaria e a mano è "tutto un appiccico"!
Ma se si vuol mangiare una buona focaccia evidentemente prima bisogna un po' soffrire! :)
Ci aiutiamo con una paletta di legno e cerchiamo di rendere il nostro impasto omogeneo!


Avevo già proposto lo scorso anno una focaccia morbida qui, con l'aggiunta di latte. 
La versione di oggi a tanta morbidezza unisce una bella crosticina croccante garantita dalla semola di grano duro.

Insomma, cosa aspettate ad affondare letteralmente le mani in pasta?

Focaccia di semola al rosmarino

Ingredienti per una teglia di cm 22x28
150 g di semola di grano duro
150 g di farina  Manitoba
100 g di lievito madre
220 g di acqua tiepida
1 cucchiaio di olio d'oliva
1 cucchiaino di miele
8 g di sale
rosmarino fresco per la superficie
inoltre per la salamoia
2 cucchiai di olio
4 cucchiai di acuqa
1/2 cucchiaino di sale


Procedimento
Setacciamo in una ciotola le due farine e al centro raccogliamo il lievito sciolto con il miele in parte dell'acqua. Iniziamo a mescolare con una forchetta, e aiutandoci con le mani ripieghiamo i lembi esterni verso l'interno. Uniamo olio e tanta acqua quanta ne occorre per ottenere un impasto appiccicoso. Anche 240 g eventualmente! Aggiungiamo il sale e lasciamo lievitare l'impasto fino al raddoppio.
Ungiamo una teglia e disponiamo al suo interno l'impasto. Spolverizziamo di farina abbondante in modo da poterlo lavorare e stendere nella teglia. Lasciamo riposare ancora 1 o 2 ore e a questo punto cospargiamo di rosmarino tritato e lavoriamo con le dite in modo da avere i buchini sulla superficie. Bagnamo con la salamoia fatta di acqua, olio e sale. Inforniamo a 200° fino a doratura.

Note
- Su questa base si può lavorare all'infinito, sostituendo i tipi di farina, parte dell'acqua con il latte, il rosmarino con altre spezie o con le olive.....
- Vi ricordo anche le mie schiacciate al finocchietto selvatico.


lunedì 17 marzo 2014

Una torta scapigliata...anzi....variegata!


Lo confesso: sono disordinata!
A prima vista non si direbbe perchè mi dò da fare per tenere in ordine la casa, il cassetto delle posate, la scarpiera e il mobiletto del bagno...ma il mio armadio tradisce la realtà dei fatti, rappresentandomi molto bene: sembra sempre che ci sia esplosa una bomba!
Periodicamente lo riordino, ci mancherebbe altro, ma dura un giorno! Nel giro di poche ore siamo punto e da capo!
Il perchè di questa compromettente rivelazione potete  desumerlo guardando la foto qui sotto....


....mele e crema gettate a caso sulla torta come "meglio" non si potrebbe! 
E' la mia natura "scapigliata" che si palesa all'improvviso, quando meno me lo aspetto!
Del resto come ho spesso affermato (non sempre in maniera disinteressata a dire il vero) trovo che l'imperfezione sia molto più golosa del suo contrario!
E questa torta golosa lo era davvero!
La ricetta della torta di mele non è altro che questa già postata mesi fa.
Ho solo fatto posto alla crema riducendo le mele da 3 a 2.


La crema è una pasticcera (ricetta qui) fatta con 2 uova e colorata con tanto Alchermes quanto ne occorre per ottenere un bel rosa!
...Distribuite le mele sulla torta come volete, la crema a cucchiaiate...za za... e infornate!
Ora vi saluto!...c'è il sole, è una bellissima giornata e ho voglia di andarmene un po' a spasso!

ciao ciao...


mercoledì 12 marzo 2014

Bavaresi "Gianduia" agli amaretti


Tante ricette nascono per caso, dal prendere visione di quello che si ha in casa: un sacchetto di gianduiotti ricevuto in regalo, amaretti resto di una ricca crostata (chissà... forse la posto!) ...e poi latte, farina, zucchero, burro: ingredienti che tra frigo e dispensa non mancano mai!
E sono proprio questi esperimenti estemporanei a produrre i risultati migliori: se avessi programmato e studiato la ricetta, probabilmente agli amaretti avrei abbinato il cioccolato fondente...abbastanza ovvio no? 
Ma non avrei ottenuto quella cremosità e quella complessità di sapore che invece mi ha sorpresa dopo aver assaggiato il mio dessert!
Insomma, in cucina secondo me bisogna sempre sperimentare, anche perchè è molto più divertente!


Bavaresi "Gianduia" agli amaretti

Ingredienti per 6 porzioni
500 ml di latte
120 g di amaretti
100 g di zucchero
80 g di gianduiotti
50 g di burro
50 g di maizena
40 g di cacao amaro
3 fogli piccoli di colla di pesce
1 bicchierino di rhum


Procedimento
Mettiamo a bagno in una tazza di acqua fredda la colla di pesce. Tritiamo i gianduiotti col coltello, riduciamo gli amaretti in polvere sottile, scaldiamo il latte. In un altro pentolino facciamo fondere il burro e uniamo la maizena, il cacao, i gianduiotti e il latte caldo (tranne 2 o 3 cucchiai). Aggiungiamo anche la polvere di amaretti e lasciamo sul fuoco a fiamma bassa per una decina di minuti per far addensare la crema. Sciogliamo la colla di pesce nel poco latte tenuto da parte e la uniamo alla crema. Suddividiamo il composto in stampini precedentemente inumiditi con acqua fredda. Lasciamo raffreddare e trasferimo in frigo per alcune ore.
Serviamo le bavaresi decorate con amaretti.


Note
Evitate gli stampini "usa e getta" se volete ottenere una bella superficie liscia e lucida! Io avevo fretta e non ho considerato il risultato estetico finale.


lunedì 10 marzo 2014

Pane di farine miste con yogurt e mele


Una categoria che meriterebbe di essere insignita di un "premio alla pazienza" è sicuramente quella dei mariti delle food bloggers!
La foto sopra basta da sola a dare credito alla mia affermazione, non ci sarebbe bisogno di agiungere altro!
Ma oggi voglio assolutamente riconoscere i meriti di questi tolleranti malcapitati, che spesso e volentieri si vedono sfilare il piatto da sotto il naso per esigenze fotografiche del blog e della "gentile" consorte!
....O addirittura si ritrovano a fare da modelli, pur nutrendo da sempre tutt'altro genere di aspirazioni, con una pagnotta di pane tra le mani, cercando di catturare un inesistente raggio di sole in un grigio cielo di gennaio, dietro alla finestra, nelle prime ore del mattino!...il tutto senza neanche mandare a quel paese la moglie!!!
Se non è amore questo.....

Passando ora alla pagnotta in questione...questa volta allo  yogurt ho aggiunto le mele! 
Yogurt e mele insieme regalano al pane una consistenza leggera e morbida meravigliosa, tenendo anche presente che ho utilizzato in gran parte farine scure che di solito tendono ad  assorbire più acqua e a lasciare la mollica più chiusa e compatta! 
E la crosta è bella croccante come piace a me!

E mentre qui continua a piovere alla faccia della primavera che doveva arrivare giovedì scorso, vi lascio alla ricetta!
Buona settimana!


Pane di farine miste con yogurt e mele

Ingredienti
200 g di farina 0
120 g di farina Manitoba
200 g di farina integrale
50 g di farina d'avena 
30 g di farina di semi di lino
20 g di crusca d'avena
200 g di pasta madre
150 g di yogurt bianco intero
2 piccole mele sbucciate e grattugiate
1 cucchiaio da tè di miele
14 g di sale
acqua tiepida q.b.

Procedimento
Sciogliamo il lievito e il miele in mezzo bicchiere di acqua tiepida. Sul piano da lavoro raccogliamo le farine setacciate e la crusca; al centro disponiamo le mele, lo yogurt e il lievito sciolto. Iniziamo ad impastare e aggiungiamo gradualmente tanta acqua tiepida quanta ne occorre per ottenere un impasto morbido, ma che sia possibile piegare su sè stesso più volte. Non indico il quantitativo d'acqua perchè dipenderà molto dalla grandezza e dalla succosità delle mele. Infine uniamo il sale e lavoriamo ancora l'impasto. Lo riponiamo in una ciotola infarinata e lo lasciamo raddoppiare di volume (diciamo circa 3 ore). Riprendiamo l'impasto, effettuiamo una serie di pieghe a tre e lo lasciamo riposare ancora un'ora. A questo punto diamo la forma al nostro pane, ripiegando i lembi esteni più volte verso l'interno affinchè la mantenga; copriamo con un panno umido e lasciamo lievitare per circa 3 ore. Scaldiamo il forno a 230° con all'interno la teglia che useremo in cottura, raggiunta la temperatura pratichiamo dei tagli sulla superficie del pane e inforniamo spruzzando poca acqua sulle pareti del forno. Dopo 10 minuti abbassiamo la temperatura a 200°. Portiamo a cottura (circa 45 minuti) e abbassiamo la temperatura a 180°: teniamo il pane all'interno con lo sportello semi-aperto, anche per 15 minuti, per favorire la fuoriuscita di umidità. Lasciamo raffreddare il pane nel forno spento e posto in verticale per mantenere la crosta croccante.

Note
Qui un altro esempio di pane alle mele, con lievito di birra e farina ai cereali, mentre questo è il pane con yogurt e fiocchi di patate.



venerdì 7 marzo 2014

Torta classica alla ricotta


 Una giornata di pioggia, con una torta forse troppo comune e delle foto brutte brutte brutte!
...questo in sintesi il post di oggi, volendo vedere il bicchiere mezzo vuoto!
 Ma potremmo anche metterla in quest'altro modo: 
finalmente è venerdì e vi propongo una torta facile, classica e sempre buonissima! 
Umida, soffice e anche light! 
Se poi già la conoscete come è probabile che sia, tanto meglio! 
...Vi avrò rinfrescato la memoria e la farete a occhi chiusi! :)


Buon fine settimana a tutti, sperando che anche qui arrivi il sole!



martedì 4 marzo 2014

Miniscamorze panate ai fiorellini di rosmarino


Buongiorno a tutti! 
La mattina  è sempre una conquista riuscire a mettersi al computer per scrivere un post! 
Ma ora finalmente sono qui con una nuova ricettina tutta per voi!

In occasione della pubblicazione delle cioffe di Carnevale avevo declamato a gran voce: "basta fritti!!!".
In realtà mi riferivo ai fritti dolci, non a quelli salati! :)
Del resto oggi è Carnevale, martedì grasso!...non potevo mica presentarmi in rete con un merluzzetto al vapore o una fettina ai ferri!


Compro spesso queste miniscamorze, che sono tanto piccole da suscitare quasi tenerezza....
Le ho cucinate panate e fritte come fa spesso mia madre, ma ho voluto rendere omaggio anche alla mia pianta di rosmarino che non ho mai visto tanto fiorita come quest'anno. E così nella panatura ho aggiunto una manciata di fiorellini! Vi piace come idea?

Vi racconto come ho preparato le miniscamorze panate ma siete avvertiti,  non sarò molto precisa nelle dosi! Io come molti di voi di solito cucino "a occhio" e non sempre ho tempo e modo di pesare gli ingredienti! Del resto quella che vi propongo oggi più che una ricetta è solo un'idea, che può rappresentare un secondo piatto, ma anche un antipasto o uno stuzzichino finger food!

Bene, vi auguro buon pranzo e vi saluto!


Miniscamorze panate ai fiorellini di rosmarino

Ingredienti per 2/3 persone
10 miniscamorze
2 uova
2 o 3 cucchiai di latte
farina qb
pangrattato qb
olio per friggere
cimette fiorite di rosmarino
eventualmente sale
pepe


Procedimento
Inumidiamo le scamorze con poco latte, le passiamo successivamente nella farina, nell'uovo sbattuto con poco pepe e infine nel pane a cui avremmo aggiunto il rosmarino tritato.
Scaldiamo bene l'olio, ma prima di calare le mozzarelline abbassiamo la fiamma al minimo. La modalità per friggere dev'essere questa altrimenti rischiamo di far scurire la panatura fuori, lasciando l'interno duro o addirittura freddo. Devono quindi friggere lentamente e diventare dorate e croccanti. Scoliamo le scamorze su carta assorbente; io non ho aggiunto sale ma se voi preferite potete salare leggermente l'esterno.  Serviamo calde.


domenica 2 marzo 2014

"Abruzzo in tavola" con la Cassata sulmonese


Buongiorno a tutti!
Oggi, nonostante sia sabato, sono insolitamente presente sul blog perchè devo annunciarvi una novità, la nascita di una rubrica interamente dedicata alla cucina della mia regione, l'Abruzzo e che si chiama Abruzzo in tavola!
Dovete sapere che in Abruzzo si mangia decisamente bene! 
Il territorio è molto variegato: si passa nel giro di pochi chilometri dall'alta montagna, quella più aspra ed irta di tutto il centro-sud, al sole delle nostre spiagge, a tratti un po' selvagge a tratti più morbide e "gentili".  La cucina abruzzese è proprio l'espressione di questa grande varietà orografica!
Ma noi abruzzesi siamo piuttosto riservati per non dire timidi e spesso non raccontiamo tanto quanto dovremmo  della ricchezza del nostro territorio e della nostra cultura, anche enogastronomica!
Per questo non ho potuto che accettare con entusiasmo l'invito rivoltomi da Eva di partecipare con altre "colleghe" abruzzesi alla realizzazione di una rubrica che ci vedrà mensilmente coinvolte (ogni 1° del mese!) nella pubblicazione delle nostre ricette regionali.
Iniziamo raccontandovi dei dolci caratteristici delle nostre città!
Io ho scelto di pubblicare una ricetta che è tipica della città dei confetti, Sulmona, ma che oggi è forse poco nota e diffusa! Si tratta della Cassata Sulmonese, una torta a base di Pan di Spagna e riccamente farcita con crema al burro, torrone e croccante!


Cassata sulmonese
Ingredienti

1 Pan di Spagna (ricetta qui, ma lo aromatizziamo alla vaniglia invece che al limone)
ciliegie candite e granella di mandorle per decorare la torta

per la crema al burro
200 g di burro
6 tuorli
150 g di zucchero a velo

per la crema pasticcera
250 ml di latte
2 tuorli
1 cucchiaio di maizena
2 cucchiai di zucchero
una scorzetta di limone

per la bagna
1 cucchiaio di liquore Centerbe (amaro tipico abruzzese che potete sostituire con altro liquore alle erbe)
la scorza di 1/2 arancia
la scorza di mezzo limone
2 cucchiai di zucchero

inoltre per arricchire le creme
50 g di torrone morbido al cioccolato
50 g di croccante alle mandorle
50 g di cioccolato fondente
50 g di cacao amaro


Procedimento 
Prepariamo la bagna: mettiamo zucchero e scorze di agrumi in un pentolino con una tazza da latte di acqua, lasciamo sobbollire fino a che otterremo una consistenza sciropposa. Lasciamo raffreddare e uniamo il liquore.
Prepariamo la crema pasticcera: sbattiamo tuorli e zucchero, uniamo la maizena e infine il latte. Mettiamo anche la scorzetta di limone e trasferiamo sul fornello mescolando continuamente fino a che risulterà densa. Lasciamo raffreddare con la pellicola a contatto con la superficie della crema.
Prepariamo la crema al burro: facciamo fondere a bagnomaria il burro, uniamo lo zucchero e con una frustina a mano mescoliamo il tutto. Uniamo un tuorlo per volta e continuiamo a sbattere; la lasciamo sul bagnomaria fino a quando otterremo una crema densa e spumosa.
Mescoliamo le due creme e le lasciamo raffreddare completamente.
Tagliamo il pan di Spagna in 4 fette, dividiamo il composto di crema pasticcera e crema al burro in 4: una parte la lasciamo semplice, ad una parte aggiungiamo il cacao e ci servirà per la rifinitura esterna, ad una parte uniamo il croccante  tritato, all'ultima porzione di crema uniamo il torrone e il fondente tritati insieme.
Bagnamo col pennellino gli strati di pan di Spagna e farciamo con i composti ottenuti (ripeto, riservando quello al cacao per l'esterno).
Decoriamo la torta e la trasferiamo in frigo, aspettando che rassodi bene prima di servirla.

Variante: il cioccolato fondente lo uniamo tritato all'unica crema rimasta in purezza invece che in quella dove c'è il torrone.

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Vi saluto, ma prima vi raccomando di cliccare sul banner di Abruzzo in tavola per visualizzare la nostra fanpage e soprattutto vi consiglio di andare a scoprire quali dolci prelibatezze sono uscite dalle cucine dell mie care conterranee, di cui vi riporto di seguito i link:
Abruzzo in tavola torna il 1° di aprile!
Buon fine settimana!